un blog che parla di niente

Categoria: il venerdì di eìo (Page 2 of 13)

Voci di corridoio

Non so se sono autorizzato, ma ho appena scoperto una notizia succosa.

Pare che presto avrò un nuovo vicino di casa.

Io non lo so se lo posso già dire o no, però a me mi sembra una notizia talmente bella che io non posso non dirlo.

(secondo me non lo posso ancora dire, ché ci son ancora tutte le impalcature, ma non mi tengo mica)

Beh, lo dico.

Benvenuto su diludovico, Proeta!

L’alba

Stamattina, ero sul treno, stavo leggendo un libro e ascoltando della buona musica, ho guardato fuori dal finestrino, mi son accorto che stava uscendo il sole.

Era una striscia arancione, il sole. Ho posato il libro.

C’era la nebbiolina alta mezzo metro, nei campi dopo Savigliano.

E il sole si alzava nel cielo. Era grandissimo.

E arancione.

Erano secoli, che non vedevo l’alba. Son stato tutto il tempo lì, una ventina di minuti, con il naso appoggiato al finestrino, a guardarla.

Poi, il treno, verso Moncalieri, ha girato, e non l’ho vista più.

In quel momento mi sono accorto che gli altri pendolari non la stavano guardando, l’alba.

Guardavano me.

Sabato musica

Losing my religion dei REM in versione metal. Io non lo so, se questi tizi che l’han fatta, ci avevan pensato, ma a me, m’ha messo un’allegria che forse va un po’ al di là delle intenzioni degli autori.

Un’allegria così, ultimamente, me l’aveva messa soltanto la versione surf giapponese di Per Elisa (una cosa vecchia che aveva scritto Ludovico Van*, via Wfmu)

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Qualcuno, qui, finirà per scrivere cruciverba. Oppure niente.

Chi ama profondamente le parole potrà diventare un eccellente poeta, un autore di cruciverba o un giocatore di Scarabeo; potrà scrivere simil-romanzi apprezzati da un gruppo ristretto di persone; ma probabilmente non sarà mai un bravo romanziere. Per diverse ragioni, non è affatto incline ad appassionarsi al romanzo tradizionale.

Lo spudorato coinvolgimento del romanzo con il mondo – la miriade di dettagli che fanno vivere un personaggio, la grande fascinazione per quel che riguarda esseri umani immaginari, l’enfasi fanciullesca su ciò che sta per accadere e su com’era il tempo quel giorno – tutto questo, probabilmente, al fanatico delle parole sembrerà tedioso e stupido; si sentirà sommerso dalla spazzatura. E nessuno è disposto a passare giorni, settimane, anni cercando di riprodurre un’esistenza che, in fin dei conti, non gli piace nemmeno.

Non intendo dire che chi è interessato innanzitutto all’artificio linguistico non sappia apprezzare un buon libro il cui fascino risieda nei personaggi e nell’azione; né voglio suggerire che, per natura incline a mantenere le distanze dalla realtà, egli sia troppo freddo per amare sua moglie e i suoi figli.

Se è abbastanza fortunato da vivere in un’epoca aristocratica, o se riesce a trovarsi una congrega di esteti – un’enclave ristretta da cui il resto dell’umanità è esclusa – questo artificiere potrà dilettarsi nei sui originali prodigi. Ma in un’epoca democratica, in cui gli editori hanno un obiettivo commerciale, solo un ego straripante e una grande ostinazione possono farlo persistere.

Disinteressandosi al tipo di romanzo apprezzato dalla maggior parte dei lettori abituali, e non amando particolarmente nemmeno la sua congrega – poiché la distanza ironica è parte della sua natura, come pure, forse, una misantropica diffidenza – in tutta la vita riesce a realizzare al massimo uno o due libri.

Oppure nessuno.

John Gardner, On Becoming a Novelist,
rubato barbaramente a Egotique

Oppure, in questi tempi devastati e vili, potrà semplicemente diventare un blogger passabile.

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Being Anziano

Polli delle volte comincia a guardare i film, poi gli vien sonno e vuol andare a dormire. Io magari il film non lo volevo vedere, ma ormai son lì, anche se magari è un film delle balle, lo devo vedere fino alla fine.

Ieri sera ero lì seduto per terra che guardavo la fine di un film delle balle, mentre leggevo un pezzo di werter dove lui diceva che era andato a ballare e poi era rimasto bloccato col collo due giorni; diceva werter (non è un refuso, è senz’acca per motivi troppo complicati da spiegare, fateveli spiegare da lui), che le cose stan cambiando, che comincia a sentirsi vecchio.

Io allora leggevo questa roba, mentre guardavo un film delle balle, poi il film è finito, mi son alzato, mi son sentito che mi era venuto il mal di schiena.

Io, se c’era una cosa che non avevo mai avuto, era il mal di schiena.

Poi dopo mi son lavato i denti e son andato a dormire.

Son andato a dormire, ho sognato che ero senza braccia, ma la cosa non mi preoccupava neanche un po’, nel sogno, visto che nel sogno ero un orologio.

Ero lì che sognavo che facevo tic tac tutto il tempo, mi dicevo, che sogno noioso questo qua, far tic tac tutto il tempo, bisognerebbe far qualcosa di diverso, mi dicevo.

Ne ho pensate tre o quattro, non mi riusciva niente, ché le capacità di un orologio, son limitate, mi dicevo.

Camminare, ballare, saltellare, muover la testa di qua e di là, non son cose da orologi, mi dicevo.

Poi dopo m’è venuto un colpo di genio, mi son detto, e se provassi a suonar la sveglia?

Allora ho provato, ci son riuscito, ho suonato la sveglia.

In effetti mi son svegliato, ho spento la sveglia, mi son alzato, ma con un po’ di fatica per il mal di schiena.

Tutta colpa di werter, ho pensato.

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