Losing my religion dei REM in versione metal. Io non lo so, se questi tizi che l’han fatta, ci avevan pensato, ma a me, m’ha messo un’allegria che forse va un po’ al di là delle intenzioni degli autori.
Un’allegria così, ultimamente, me l’aveva messa soltanto la versione surf giapponese di Per Elisa (una cosa vecchia che aveva scritto Ludovico Van*, via Wfmu)
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proprio irriconoscibile rispetto alla versione di alice!
I cd di Terauchi sono da sempre sinonimo di divertimento (basta guardare le copertine!)…:-D
Mmmmm, io non so cosa fumano questi, veramente… MA NE VOGLIO UN PO’!!! 😛
Parlando di cover, c’è la famosa versione Rock di Canon in D, anche se un pò vecchiotta.
http://video.google.it/videoplay?docid=1491516901670441597&q=canon
Eh si, il black non è propriamente un genere allegro, ma questa è una storia a sè 😀
Aaah, il buon vecchio Ludovico Van.
manieristi
ecco. questo è un esempio di canzone che io descrivo come “abuso di doppio pedale”. ho un gergo tecnico molto personale.
Passavo..
per caso..
lascio un saluto..
e tante buone cose..
Post telepatico.
Senza saperlo, anche io ho citato Losing my religion, poco fa. Per un altro motivo, però.
Cos’ha che non va, il metal? E poi, che growling!
E in norvegia che farebbe? Si farebbe inchiodare ad un tavoliere ricoperta da ragù di caribù? E sì che poi avrebbe il pretesto di far screaming! 😀
purtroppo questi generi son talmente codificati che uno sa esattamente cosa aspettarsi ancor prima che inizi la canzone, le uniche cose che si salvano, son questi strani incontri, come per esempio quello che ho postato qui.
in finlandia, anche orietta berti, canterebbe black metal 🙂
purtroppo della norvegia non ho conoscenza diretta ma direi che la tua supposizione suona realistica 🙂
Oh my God! 🙂
eìo: when I’m very lucky 😉
sometimes there’s something you can actually understand, uh? 🙂