un blog che parla di niente

Tema: Parla della radio.

Svolgimento:

Io sono uno che di solito, invece di ascoltare i CD, in macchina, ascolto la radio. Poi se proprio non c’è niente allora metto su un CD, però se trovo qualcosa che proprio non mi dà sui nervi, allora ascolto la radio.

Che poi, prima con la macchina vecchia avevo l’autoradio a cassette, e allora cosa facevo, mettevo l’adattatore a cassetta, di quelli che hanno il cavetto che esce fuori, e ascoltavo la musica che volevo con il lettore mp3. Poi quando ho cambiato la macchina, l’ho dovuto fare, ché quella vecchia era rotta in maniera irrimediabile, mi son trovato che dentro c’era l’autoradio con il lettore CD. Se quando avevo quattordici quindici anni o giù di lì il passaggio dalla cassetta al CD mi era sembrato un progresso, adesso con l’autoradio, il passaggio dalla cassetta al CD mi era sembrato un regresso, prima avevo tutta la mia musica, tutte le robe che avrei mai potuto pensare di ascoltare sempre a portata di mano, senza dover star lì a far dei CD col computer, che a parte che ci mette del tempo, stai tranquillo che quel CD lo ascolti sette o otto volte poi non lo ascolti più per dei mesi o per degli anni.

(lo so che potrei cambiare l’autoradio, metterne una che abbia il buco in cui infilarci gli mp3, ma so anche che perderei i controlli al volante, che mi son simpatici, a meno di spendere molti euri)

(so anche che esistono dei cavi speciali che si ficcano dietro l’autoradio e ti lasciano mettere l’mp3 sulla tua autoradio di serie, ma capita che costano come un iPod nuovo, mi son informato, e mi sembra un po’ un controsenso)

(stringi stringi alla fine si finisce sempre a parlar di soldi, questa cosa mi preoccupa un po’)

No, adesso mi son lasciato prendere, questa era un’altra cosa che non c’era nel post originale come l’avevo scritto sul quaderno, però quel che volevo dire è che quando ascolto la radio in macchina io non ascolto mica le canzoni, piuttosto di ascoltare le canzoni che passano alla radio in genere è meglio che mi sputi su un piede; a me piace, alla radio, ascoltare la gente che parla. Di qualsiasi cosa: di letteratura, filosofia, economia, scienza, non mi pongo mica dei limiti, non mi importa di cosa parlano, perché io ho sempre l’impressione di imparare qualcosa, ad ascoltar la gente che parla, perché alla radio invitan sempre a parlar della gente, degli esperti, a parlar delle cose che conoscono, e a me piace starli a sentire, bagnare le mie orecchie nel loro brodo di conoscenza. Ma in verità, la cosa più importante secondo me, la cosa in assoluto per cui mi piace di più ascoltare le radio dove parlano, perché è un assioma: fai parlare uno per un tot di tempo, prima o poi gli scappa una vaccata.
E i migliori, in questo, son di sicuro gli scrittori.

22 Comments

  1. maeandro

    Anch’io amo sentir parlare alla radio e la ascolto solo in auto. Ultimamente però agli orari che ascolto la radio danno dei programmi che non mi piacciono e allora torno ad ascoltare musica. Devo dire che i conduttori di programmi musicali in genere sono di una superficialità e inframmezzano commenti sui fatti e sugli avvenimenti di una pochezza che cambio immediatamente dallo schifo. Ad esempio: ma chi li ha autorizza a chiamare i fratellini di Gravina “Ciccio e Tore”? Sarà perchè ho una naturale repulsione per i nomignoli ed i soprannomi e credo sia giusto e naturale utilizzarli solo in ambito familiare. E loro chi sono? i loro cugini? Insomma, anche alla tv di stato, tutti a chiamarli Ciccio e Tore.Che schifo.
    Quindi megli o i cd e sempre i soliti.

  2. ciao ciao

    mi sento un po’ scrittore…
    ciao :*(

  3. paolo beneforti

    >fai parlare uno per un tot di tempo, prima o poi gli scappa una vaccata.

    che pretendi?, la radio è gratis.

  4. Luca

    A chi lo dici. L.

  5. keplero

    Oh, signor Eio, visto che lei a quanto pare di radio ne sa, forse può illuminarmi su un dubbio che mi assilla da tempo. Per poter parlare a Radiotre, costituisce titolo preferenziale essere affetto da rotacismo?

    (E comunque: la macchina si sceglie in base all’autoradio, non il contrario.)

  6. gigi massi

    il bello della radio è che la vaccata passa in un puf, nessuno si mette lì a dire ‘hai sentito che vaccata che ha detto’, anche perché spesso in macchina si sta da soli, e quindi a chi lo dici, la radio insomma è un rumore di fondo, niente di più, e le vaccate passano in un puf, son sempre vaccate eh, ma passano in un puf, poi, se uno ha una bella voce, gli si perdonan perfino le vaccate, e insomma questa cosa della vaccata in libertà, per chi fa la radio, è una cosa molto rassicurante =)

  7. eio

    io anfatti l’ascolto per ascoltar vaccate gratis 🙂

  8. eio

    LOL

  9. stefigno

    Molto più CD che radio, sarà che dalle mie parti vi sono solo cagate… 🙂

  10. p.s.v.

    assoluttisimamente si

  11. kutavness

    Anch’io radio prima e CD poi, ma siccome sono troppo avanti ho comprato (7 anni fa!) un’autoradio a cassette con caricatore da 6 CD nel bagagliaio e presa AUX frontale! In pratica ho una music station fatta e finita. Che io, da persona avanti quale sono, utilizzo al 5% del suo potenziale.

  12. io e papperina

    anche io amo la radio perchè in fondo un cd te lo costruisci tu e quindi per quel tot di tempo che lo infili dentro a quella spcie di ingoia tutto, lo ascolti. La radio invece non ti impone l’ascolto e tu sull’onda del opsite del momento puoi pensare ai fatti tuoi e a me, in quel momento, vengono le idee, poi passata l’idea e scritta sul quadernetto(ovvio avendo accostato la macchina) riprendo ad ascoltare senza pormi il problema di dover commentare cose non sentite perchè tanto sono da sola.

  13. Automatic Blogstar

    I politici vincono anche in questo. Non bisogna aspettare troppo per sentirli dire delle vaccate.
    In effetti vanno in radio un po’ meno degli scrittori.

  14. Wallace Henry Hartley

    C’è stato un periodo in cui i miei orari mi consentivano di ascoltare, in macchina e in mezzo al traffico, “Zapping” di Aldo Forbice, su Radio 1. Quante incazzature, quante bestemmie, ascoltando questo supponente conduttore e i suoi – perloppiù – vanesi ospiti parlare delle notizie dal mondo. Il numero migliore di Forbice, per chi non lo sapesse, è quello di maltrattare gli ascoltatori che chiamano in diretta avendo opinioni diverse da lui: solitamente li dileggia e taglia la telefonata (nomen omen…) lasciando sempre l’idea che debba concludere con un vaffanculo.

  15. caino

    d’altronde gli scrittori scrivono.
    mica sono oratori.
    è gente che scrive una cosa. poi la riscrive. la guarda, la legge e la riscrive.
    poi ti dirò.
    la scrive ancora di nuovo.
    tipo 58 volte. come il finale di addio alle armi di hemingway.
    lui aveva scritto 57 vaccate.

  16. a

    Caino ha proprio ragione, oh.

  17. astrid

    ma anche peggio degli scrittori son i critici musicali. io ad esempio luzzatto fegiz non lo reggo proprio.

  18. dancer

    io ascolto radio24..bellissima…poche canzoni tante parole-

  19. eio

    Il problema degli scrittori alla radio è che spessissimo si passa dalle domande riferite alle opere a tematiche più generali. Tipo che se nell’ultimo romanzo c’è una scena ambientata negli stati uniti gli si chiede Cosa pensi degli stati uniti? e allora è inevitabile sbracare.
    (ok, l’esempio fa cagare, ma rende l’idea, dai)

  20. Anonimo

    nn capisci nnt d musica e ne di radio 6 1 ignoranTE

  21. eio

    InveCE Te Sì Ke 6 forTE 🙂

  22. mirkuz

    Eio Che non pensavo che si potesse fare un post su una cosa che penso tutti i giorni e che la reputavo una cavolata.

    Quando sono in viaggio, solitamente ho il mio bel cd, rare volte sto li ad attaccare la radio (perche’ in questo posto dove vivo, le montagne mi fregano le onde radio, maledette), ma quelle poche volte che l’ascolto, sul serio è veramente interessante ascoltare ste persone che parlano.

    Ma non solo gli scrittori dicon le vaccate migliori, hai mai sentito un musicista giovane, quante orripilanti perle di saggIezza riesce a dire?

    Con vera ammirazione (per te, non per gli odierni musicisti)…

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