un blog che parla di niente

Robe che ho scritto un giorno mentre ero dal meccanico

E’ bello quando ti senti utile.
Ero lì che lavoravo, a un certo punto il capo mi fa, Va’ un po’ a farmi cambiare l’olio alla macchina.

A me un po’ mi dispiaceva, ché avevo delle robe da fare, ma poi ci son andato, chi ero io per questionare, solo che non mi ero portato niente da leggere, per fortuna avevo da scrivere.

Quel giorno lì, c’era un sole bellissimo, era un po’ che non c’era un sole così, ed era bello starsene seduti fuori dell’officina del meccanico, seduti, a scrivere.

E’ passato uno, con una macchina, faceva un rumore, io ho pensato Guarda questo, guarda qua che vien dal meccanico, con tutto il rumore che fa, e infatti ha rallentato, ma poi è ripartito, e mi son accorto che il rumore non era altro che quella che viene comunemente chiamata “musica da discoteca”.

Che poi sto scrivendo al passato, ma in realtà lo faccio solo per darmi un tono, perché è adesso, in questo momento, che son seduto fuori dal meccanico, a scrivere.

(Adesso invece no, son al computer che, in assenza di idee migliori, sto ribattendo e correggendo quel che avevo scritto sul taccuino quel giorno là, davanti all’officina del meccanico)

Mi è venuto in mente, che fino a poco tempo fa, se mi fosse venuto in mente di scrivere su un taccuino avrei pensato che ero matto. La gente lo pensa ancora: paradossalmente è più socialmente accettabile uno che scrive ossessivamente su un cellulare che non su un taccuino. E però fino a poco tempo fa se mi fosse venuto in mente di scrivere un post mentre ero dal meccanico, mi sarei fatto un appunto mentale che magari poi mi sarei ricordato, o magari no; invece adesso, in barba all’accettabilità sociale, posso anche scrivere i post dal meccanico.

Ben venga, il progresso.

15 Comments

  1. paolo beneforti

    dev’essere un effetto secondario dell’aumento di autostima dovuto a Fincipit Accalappiacani. 😛

  2. Rossella

    e forse è sintomo di vecchiaia…
    chi usa un taccuino per appuntare delle cose è perchè sostanzialmente non le riesce più a “tenere a mente” :p

  3. Vipera76

    Devi vedere i post che escono quando stai seduto nella sala d’aspetto del dentista, con l’eco del trapano in sottofondo…

  4. eio

    non avere il taccuino quando sei in giro è proprio come non avere il tumblr quando stai leggendo i feed. come adesso. porc 🙂

  5. daniela l.

    eheheh sono daccordo con la frase qui sopra – assai, assai 😉

  6. p.s.v.

    fantastico

  7. phoebe

    La maggior parte della gente che ti vede scrivere su un blocchetto o un quaderno pensa che sei un mitomane oppure un investigatore privato.

  8. oniduke

    @Rossella: Io appunto le idee su un taccuino e ho diciotto anni. Sono fottuto.

  9. kutavness

    O un giornalista alla Montanelli.

  10. Alex Supertramp

    Emm, scusa, io sarei il tauro della macchina che ti è sfrecciata di fianco.
    Volevo precisare che non era musica da discoteca ma la versione remixata di Mon AMour di Gigi D’Alessio.

  11. marchino

    Taccuino: volatile cartaceo che adora le sue penne

  12. Ladra di Caramelle

    Poche ore fa scrivevo sulla Moleskine mentre aspettavo il carrozzaio: la gente mi passava accanto ma non che facesse face strane… io, poi, mi sento sempre un po’ Bruce Chatwin de noantri, in questi casi. Il fatto che poi stessi scrivendo Grancereale Mulino Bianco, fette biscottate, AnitraWC, fertilizzante piante, è un altro discorso.

  13. eio

    Oh, tanto Chatwin anche lui, eh, non è che si discostasse poi di tanto 😉

  14. Ladra di Caramelle

    bè, magari in Patagonia del fertilizzante se ne fanno ‘na sega.

  15. Magica

    Vabbè che costa molto meno del cellulare, ma comè che si ricarica sto taccuino ??E non ha nemmeno il pulsantino ON/OFF!!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

© 2024 e io che mi pensavo

Theme by Anders NorenUp ↑