un blog che parla di niente

Ma dimmi te

Ma dimmi te, dico io, dimmi te se un uomo della mia età, un uomo di una certa età come me, ce n’ho trentasei, che uno dice, eh, trentasei, cosa vuoi che siano trentasei, son pochi trentasei, guarda me, io ce n’ho cinquanta cosa dovrei dire, ti dicono, ma a te trentasei ti sembran tanti, tanti tantissimi, perché se ci pensi, guarda la seconda guerra mondiale, ti dici, guarda la seconda guerra mondiale, è durata neanche sei anni, anzi facciamo sei precisi, che se uno va dall’invasione della Polonia alle bombe atomiche mancheranno quindici giorni, a far sei anni, quindi facciamo sei anni precisi, guarda la seconda guerra mondiale, sei anni precisi è durata, ma hai visto che danni? Io ce n’ho trentasei, che son sei per sei, sei alla seconda, pensa se la seconda guerra mondiale fosse durata trentasei anni, te pensi che se fosse durata trentasei anni, sei per sei, sei alla seconda, noi saremmo qui a discutere se abbiamo tanti anni o pochi? Ma va là, mentecatto, cosa vieni a interrompermi mentre io son qua che dico delle cose anche importanti che poi mi fai perdere il filo, lazzarone di un lazzarone. Stavamo dicendo? Ah sì, ora mi ricordo. Ma dimmi te, dico io, dimmi te se io alla mia età devo mettermi lì a raccogliere le cacche dei cani degli altri.

16 Comments

  1. bagnetto verde

    In giro ci sono certe persone orribli!

  2. am

    Dì ad un bambino di sei anni che può arrivare a trentasei anni: credo non la prenderà tanto bene.

  3. transit

    secondo me, da miei personalissimi calcoli, io per esempio sono nato a sette anni dalla fine dell Seconda Guerra Mondiale, però a volte mi vengono dei dubbi: cioè penso a nove e non a sette. come ti volti e come ti giri la matematica entra semre a gamba tesa. Diciamo che dal punto di vista anagrafico mi dò io stesso la zappa sui piedi,cioè dichiarer il prorpio anno di nascita è, anno più anno meno,precludersi la giovinezza che passa, perchè al di là di tutto darsi la zappa sui piedi non solo è doloroso, ma è un vero spargimento di sangue: mica è un bello spettacolo vedere le dita dei piedi mozzate come se niente fosse.
    Vabbuò tiramm’ innanz’.
    A proposito, ma la Seconda Guerra Mondiale(che poi uno dà, come a Cesare quel che è di Cesare,(CESARE?CAZZO!,CHI è COSTUI?CESARE DI CHI SI SERVE E, CHI SI SERVE DI CESARE E POI MENA IL CAN PER L’AIA DELL’ONESTA’, DELL’ETICA E DEL LADROCINIO?)che alla seconda guerra mondiale le si concedono le iniziali maiuscole per darle, di certo, una certa cacofonica importanza. Per non parlare poi del livello onomatopeico della guerra in se e per sè. Vi figurate una guerra senza il livello onomatopeico? Un vero orrore. Una cosa da squerarsi il cuore, le budella e le ossa. Si, immaginate la seconda guerra mondiale senza le maiuscole iniziali: si ridurrebbe a una guerra quasi tra bande e anche se fosse durata trentasei anni, la Seconda Guerra Mondiale, senza le maiuscole, si ridurrebbe come una puttana di strada, cioè da quattro soldi che ti mischia anche i chiattilli che i chioattilli ti fanno grattare a sangue che quasi quasi c’è anche un certo piacere a grattarsi a sangue e, una escort che già a pronunciare e a scrivere la parola escort si sente che paghi di più e non puzzi e alla escort ci puoi dire le frasi con la voce roca di quando uno sta lì quasi a innamorarsi di questa troiona, stronza, puttana di escort con tutto il rispetto per le zoccole), che la seconda guerra mondiale è finita(ufficialmente)nel ’43 o nel 45′? secondo me la bellezza della guerra non è le immani distruzioni che provoca ma in quale anno, mese e giorno e ora è finita. per esempio, sarò anche scemo, ma io di persona, personalmente parlando, secondo me la guerra non è mai finita. la guerra è una che si mette sempre dei vestiti nuovi. secondo me la guerra è come Dolce & Gabbana che poi Dolce e Gabbana quando la Gabbanelli li voleva intervistare sulla faccendea del prezzo delle borse firnmate Dolce & Gabbana, Dolce & Gabbana hanno fatto orecchie da mercanti e non si sono nemmeno fatti vedere che a loro piace farsi vedere con i nuovi vestiti di Dolce & Gabbana in passerella. Ah,dimenticavo di dire che proprio stanotte ho sognato la Seconda Guerra Mondiale: indossa i vestiti di Dolce & Gabbana. E aveva tacchi a spillo e borsetta rossa.Mi ha svegliato mia moglie e mi ha detto: Deciditi a fare il salto di qualità. Usi ancora l’obsoleto termine puttana.
    sei proprio arretrato. Forse perchè quand’ero guagliunciello con i miei amici del vicolo e dell’oratorio andavamo dietro i camion che trasporatavano legno giù alla marina e ci stava Titina che a uno a uno ci spozzoleava tutti quanti. E poi tutti a spiare quando uno di noi si abbasava ‘o cazone e entrava dentro Titina. Titina teneva i capelli neri, ma però non vestiva Dolce e Gabbana. Semmai si forniva a Resina, al mercato delle balle dei vestiti americani.

  4. Veronica

    eh, che vuoi che siano trentasei, dai, io ne ho ventinove

  5. Veronica

    comunque, una guerra è una guerra,
    un uomo invece non è sempre in guerra
    in trentasei anni non è che si faccia poi molto. molto come una guerra, dico.
    le puoi raccogliere le cacche, dai.

  6. Alessandro

    trentasei anni di guerra con le cacche dev’essere una cosa insopportabile, a pensarci.

  7. FrancaB

    E io che mi pensavo che era tutto un giro per dire che oggi era il tuo compleanno… E adesso che me ne faccio degli AUGURI che avevo già prodotto? Raccogli anche quelli?
    🙂

  8. Franco

    Io ne ho un pochino di meno, ma mi guardo bene a dirli i miei anni non vorrei passare per mentecatto tantomeno lazzarone. E poi non so se mi sarebbe piaciuto poi tanto avere trentasei anni in quegli anni lì. Io abito in campagna e il mio cane pure e lui, il cane, io no, lascia le cacche dove vuole, non tante, ma le lascia nel suo piccolo.

  9. LorenZo

    “…ho sempre corso libero felice come un cane…” [De Gregori – Due Zingari].
    E questo annulla la dimensione temporale, almeno, ci illude che il tempo non esista. Però esiste. Elucubrazioni sul tema non ne faccio – magari un’altra volta, oggi vado di fretta. Ma ti rimando a Ilya Prigogine e alla sua teoria dell’irreversibilità del tempo. Bella scoperta, dirai 🙂 E poi correndo, il cane, non ha mica tempo di lasciare tracce di materiale biodegradabile… Hai chiuso il cerchio? :-)))

  10. LadyLindy

    mettergliela nella cassetta della posta??
    http://vitainpillole.wordpress.com/

  11. fra_Alby

    (io faccio 39 quasi 40… pensa te)

  12. Vaniglia

    Me ne presteresti una? Di cacca raccolta intendo… C’è un controllore dell’autobus a cui dovrei recapitarla…

  13. maeandro

    E non capisco perchè te la prendi con quelli che ne hanno 50. Che son quelli nati proprio nel mito. Nel cambio di generazione. Che sono troppo vicini alla fine della guerra per aver vissuti gli ultimi anni dell’essenziale e sono ancora giovani per godere dell’eccesso del superfluo dominante. E pure loro puliscono le cacche dei cani altrui.

  14. Minerva84

    Bisognerebbe raccoglierle, ammassarle e riversarle su quella parte del prossimo che molto cinicamente se le merita. Misantropicamente parlando.

  15. Silas Flannery

    E poi si sa: nelle guerre le prime vittime sono i cani.

  16. werter as hristo

    ma cosa vuoi che siano trentasei…trentasei, trenta sei, chessaràmai. sei alla seconda… io ne ho 33

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

© 2024 e io che mi pensavo

Theme by Anders NorenUp ↑