un blog che parla di niente

L’empatia del panettiere

Si fanno discorsi di panettieri, discorsi di nomi del pane, discorsi che poi portano a riflettere sulla capacità di comprensione anche di ciò che non è formalmente corretto, sulla capacità di spostare la propria mente da una parte, e cercare di capire cosa c’è nella mente dell’altro che sta parlando, ma che se dovessimo prendere le sue parole in modo letterale non ci capiremmo niente; è solo la nostra capacità di empatia che ci permette di mettere la nostra testa da una parte, e cercare di metterci al posto la testa dell’altro, per comprendere cosa sta pensando, e quindi cosa sta dicendo. A questo proposito, sempre riguardo ai discorsi da panettieri e ai complicatissimi nomi del pane, ho pensato che tutta questa riflessione potrebbe essere assommata in questa specie di proverbio, di mio conio:

Se il dito indica il pane, il panettiere stolto guarda il dito.

19 Comments

  1. B

    Alessandro, io non ho capito il tuo conio. Il dito indica giusto, è l’espressione che ne deriva, il linguaggio, che può creare casomai confusione tra ciò che che dice il cliente e ciò che comprende il panettiere. Sarebbe: “Se il dito indica il pane, il panettiere stolto NON guarda il dito” . Il panettiere stolto non presta attenzione al gesto, ma insiste ad ascoltare, senza guardare, perchè gli sa fatica spostare lo sguardo, tra tutti i suoi pani. Non mette la testa di lato per osservare. A meno che anche il dito non sia fallace, e allora non vedo come si possa uscire dal forno con qualcosa di commestibile. Non ho capito?

  2. zerodx

    non c’ho mica capito nulla

  3. maeandro

    Si potrebbe cominciare riconoscendo che a volte si vuol vedere di aver capito bene già prima che il dito venga puntato perchè certi clienti non possono che volere che un determinato tipo di pane che si è gia preparato per lui.
    E’ curioso poi che la base di questo proverbio l’abbia utilizzata proprio ieri in una discussione con mia moglie. Quando si dice delle coincidenze di vedute.

  4. ruphus

    quando il dito indica il pene, la moglie guarda meandro

  5. Walter Fano

    Non so se è un vanto, ma io avevo capito perfettamente il tuo post, con riferimento sia alla “rosetta/rosella” del tuo post di qualche giorno fa, che al famoso detto taoista: “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”.
    Secondo me il post è riuscitissimo! 😉

  6. Alessandro

    Sì mi sa che rileggendo l’introduzione poi non si capisca niente. Peccato. E niente, mi spiace spiegarlo ma mi sa che mi tocca. Deriva dai commenti di quel post là, dove si dice che non sapendo i nomi del pane, si può usare come risorsa l’indicare col dito, e in genere, il panettiere capisce. Peccato che m’è venuto male.

  7. Alessandro

    maeandro, tua moglie ti guarda il dito?

  8. essere disgustoso*

    io preferisco il clito.

  9. La Cosa

    Sarà che ti leggo sempre, ma io avevo capito 😉
    Naaaaaaaaaaaaaa è che sono di un’intelligenza mostruosaaaaaaaaaa hahahhahahha

  10. ms

    Il mio panettiere non guarda il dito, ma sistematicamente si fionda sul pane sbagliato. Ormai la casistica è completa, ho fatto più di un esperimento. Forse ho il dito storto, per quanto a me sembri dritto… Dev’essere una forma innovativa di daltonismo, daltonismo delle forme.

  11. linda

    ma se io indico col dito… e il panettiere è distratto.. il pane poi chi me lo da?????????
    (senza pagnottella io a pranzo non ci resto!!)

  12. maeandro

    Alessandro: mia moglie guarda il dito ma io tengo le mani in tasca.
    Per ruphus: salto un giro, preferisco non rispondere.

  13. LorenZo

    Io ho pensato “chissà cosa fuma Alessandro prima di andare dal panettiere”.
    Però, lasciatemelo dire: se il saggio indica la luna con il dito, prima che lo stolto guardi la luna, deve obbligatoriamente guardare il dito. Altrimenti, se non guarda il dito, come fa a capire che il dito punta la luna e che quindi deve successivamente guardare la luna? Forse dovrebbe guardare il dito con la visione maculare (periferica) e guardare la luna con la visione foveale? O forse l’osservatore dovrebbe guardare il dito per una frazione di secondo e spostare immediatamente lo sguardo sulla luna per rimanervi a lungo? E quanto piccola deve essere questa frazione di secondo perché l’osservatore non diventi stolto? E ancora, chi mi dice che il saggio sia veramente saggio? Come si chiama? Chi è? Ma che vuole da me? La luna?
    E poi, perché se il saggio indica la luna, si deve guardare la luna? Non si può tenere lo sguardo fisso sul saggio? Tanto la luna non va mica via subito, o cambia volto. Non si può invece guardare, che so, il treno che passa, illuminato dalla luna? A difesa del panettiere, dello stolto e di tutti gli stolti: avete mai pensato che se il panettiere prende il pane non indicato dal dito, può essere a causa della rifrazione del vetro? Anche lo stolto, magari era dietro la finestra 🙂
    O magari stava guardando il dito del saggio pensando ai fatti suoi. E non gliene fregava una mazza del saggio. Gli diceva si si, ma poi pensava: «ma quanto rompe ‘sto saggio. E ha pure il dito storto…»

    Bel post. Mi ha fatto pensare a “Le parole e le cose” di Michael Foucault”.
    http://bit.ly/cCdbqS
    Anch’io non conosco il nome del pane. Dico sempre 2 di questi, uno di quello. Sono vittima della disarticolazione novecentesca 🙂

  14. un informatore

    Io una volta col dito indicavo la strada a uno che mi chiedeva un’informazione e un tizio che si trovava sulla traiettoria ha guardato dalla nostra parte come per dire: ‘zzo volete?
    Poi sono entrato dal fornaio e ho detto: il solito. Siccome però c’era una commessa nuova e non sapeva cos’era il solito per non far nuovamente brutta figura l’ho indicato col mento.
    Ho dovuto indicare tre volte.

  15. Franco

    Ahh! questo è un proverbio che sta sul film “Il favoloso mondo di Amelie” che Dice: Se il dito indica il cielo lo stolto guarda il dito:) Sono stato bravo eh? 😉

  16. Franco

    Poi io la storia dell’empatia l’ho capita cioè nel senso che se uno dice una parola io mi ci metto nella testa dell’altro e ci ricavo tutte le altre parole che gli possono venire in mente. Nel post delle roselle, infatti, io poi ho scritto: ma allora le michette le chiami le michelle? questo, è empatico;) uhm… almeno credo. Ehm… vado a bere va che è meglio!

  17. tracciadoppia

    Tra moglie e marito non mettere un dito, meglio il pane, ancora meglio il pene?

  18. Magica

    Mah, non per essere bastian contrario ma secondo me il panettiere fa il pane per vivere, trarne guadagno e se a volte guarda il dito di un cliente che non ha imparato a dovere il nome giusto del pane che vuole comperare, proprio per capire quello che desidera lui, panettiere, piuttosto che perdere il cliente o la vendita, guarda il dito, per cui non mi pare sia un caso di stoltezza. Se invece ci sono dei cartelli sul pane con sopra il rispettivo nome , sciocco è il cliente che non impara e allora il panettiere dirà che mestiere boia faccio…

  19. Magica

    manca IL prima del secondo panettiere sorry 😛

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