Pensavo, mentre ero in giro, pensavo che volevo scriver qualcosa sul blog, poi non mi veniva in mente niente. Non mi veniva in mente niente né a Campagnola, né a Castagneto, né a Cesena, né a Rimini, né a Punta Marina, né a Forlì, né a Pescara. Niente. Forse è l’aria, mi dicevo, forse è l’aria di Cuneo che mi manca, mi chiedevo cos’avessero in comune tutti questi posti, che mi inibiva la scrittura, e ho pensato fosse che non erano Cuneo, e in effetti poi l’ho incontrata, della gente che mi chiedeva come mai non aggiornassi il blog, con tutti quegli strumenti informatici complicatissimi che mi porto dietro, e io gli dicevo che io non posso, non ce la faccio a scrivere, se non a Cuneo. Poi non lo so se è vero, però come risposta, mi dicevo mentre ci pensavo, come risposta è mitopoietica, il non poter scrivere senza sentir l’aria di Cuneo.
Poi l’altro ieri son venuto a Cuneo non riuscivo a scriver niente neanche a Cuneo.
secondo me qui a cuneo c’è l’aria viziata…
Scrivere è sempre nascondere qualche cosa in modo che poi venga scoperto.
(Italo Calvino)
A Cuneo tu ti nascondi, Alessandro, possiamo trovarti solo lì.
cavoli, arrivato a metà post avevo già chiamato Flavio [il papà di Nathan Falco (se fosse stata una femmina si sarebbe chiamata Molly Poiana, tanto per restar in tema)], per metter su il business delle bottigliette piene d’aria di Cuneo, da vender agli scrittori in crisi creativa, poi arrivato in fondo te ne salti fuori che torni a casa che l’aria non c’entra
la poietica è quella roba che quando scrivi riporti il parlato, del tipo: “… e POI io gli ho detto…” “…e POI lei mi ha risposto…” “e allora, POI, io le faccio…” “…e lei, POi, ha aggiunto…” “POi, dopo, è arrivato anche lui, che diceva…” “…e POI, noi, gli abbiam rsposto…” “…e POi, lui, alla fine fa: ah, beh, se la mettete così, allora, POI, me ne vado. POI, però. Mica adesso.”
L’aria di Cuneo ispira eh? Mah…non ci avevo mai pensato. A me ispira quella di Parma, quella della bassa, bella inquinata…ma si sa, paesi tuoi…
Incunearsi vale?
Mooolto cuneese…
Però scoprire Pavese, giustamente, “mitopoietico”, subito dopo aver scoperto cosa vuol dire (anche se la definizione di marchino mi pare la più convincente), su Wikipedia è stata una bella botta…
Era un sacco di tempo che non lasciavo commenti qui. E siccome che era un sacco di tempo che non lasciavo commenti qui, ho lasciato un commento qui.
il signor epifani non sarà poietico ma è di molto un mito
ieri sentivo la radio e parlavano del cuneo fiscale e di un paese che cominica con la elle e si chiama uguale sia in italia che in svizzera e spesso chi vuole andare in svizzera si trova per errore in italia e chi vuole andare in italia si trova per errore in svizzera. però io volevo dire, il cuneo fiscale, sarà quello che è nell’aria?
L’altro giorno ho venduto “I figli di Hurin” ad un distinto signore, che si è poi lanciato in un’appassionata ed eruditissima esegesi di Tolkien, che ascoltavo, un po’ affascinato e un po’ spaventato. Ma quanto ha citato “la profonda ispirazione cristiana alla base della moderna epica inglese” mi ha preso unaforzadentrocheneanchiosocome e ho dovuto interromperlo brutalmente, esclamando: “Sì, ma la MITOPOIETICA dove la mettiamo?!?”
Niente, volevo solo farlo sapere allo Zio. Che se la vita tracima nel blog, pure il blog tracima nella vita, ecco.