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La poesia, grazie, ma è meglio di no.

Una sera ho bevuto una bottiglia intera di Wislawa Szymborska, sto ancora male adesso.

25 Comments

  1. il Ventu

    Ma stai male per la bottiglia in se, o per il motivo che ti ha indotto a berla?

  2. linda

    hai dovuto dimenticare le poesie affogandoti nel wislawa??

  3. essere disgustoso*

    neanche a me fa impazzire, il distillato di anziana donna polacca.

  4. Reloj

    L’antidoto di quel distillato è un prodotto del Dr. Z. Herbert, fidati, l’ho provato e funziona

  5. ghiaccio-nove

    prova a leggere qualche pagina della poetessa Wodka Wyborowa, vedrai che passa tutto 😉

  6. msspoah

    Una sera non ho bevuto una bottiglia intera di Wislawa Szymborska, sto ancora male adesso.

  7. Alessandro

    oh, ghiaccio-nove, questo post qua è nato come commento sul forum di spinoza, ma poi non l’ho scritto, là, perché mi sembrava più un post. Comunque è un tributo alla community dei polacchi 🙂

  8. Walter Fano

    “Ora rammento con chiarezza:
    la gente al vedermi si fermava a meta’…”

    forse dovevi berne solo mezza bottiglia

  9. Tom

    aggrappati al corrimano 🙂

  10. Wislawa Szymborska

    Ecco chi si è bevuto la mia bottiglia (non c’è niente di male più del senso di colpa).

  11. batduccio

    un enorme e sentito Dziękuję a nome della comunità tutta!

  12. cica

    A me, mi far star male solo a pronunciarlo Wislawa Szymborska

  13. Van deer Gaz

    Mi acciambello su quanto detto da Batduccio.

  14. Bill Lee

    guarda che la Wislawa Szymborska dev’esser na roba proprio cattiva perchè di solito è quando si beve che si passa in modalità poesia..

  15. Franco

    O kòrwa!

  16. Reloj

    Franco, kurwa, kurwa przez u zwykłe!

  17. benze

    mi acciambello anch’io. ciambella si dice donut in polacco, figata.
    pocałunki.

  18. frank

    quattro settenari a che gradazione alcoolica corrispondono?

  19. Minerva84

    Porca vacca…e hai ancora un fegato?

  20. Popinga

    Non puoi fare questo alla Wislawa solo per giocare con i nomi stranieri. Siamo quasi a livello del nuotatore DDR Otto Waschke o della puttana greca Mika Ladogratis. Oggi mi deludi, zio.

  21. B

    Beh io volevo dirti Alessandro che tu hai trangugiato una bottiglia femmina mentre invece è una bottiglia maschio: un fiasco generoso di nebbiolo, da stappare per sentirsi meno tristi, o forse di più (che poi io non ho capito se l’hai stappato o no, o se era per dire che ci avevi pensato). Lei è un poeta, non una poetessa, e questo fa la differenza, secondo me, e anche secondo te, magari (che io ti leggo e cerco di capire quello che vuoi dire, che magari certe volte non lo capisco invece, ma fa lo stesso). Però io sono stata dissidente silente perchè aspettavo Popinga, perchè lui (Popinga) ha fatto delle cose belle su quel poeta, che magari le hai viste, Alessandro, o magari no. Tu a me non mi deludi mai però, perchè io ti perdono se certe volte scrivi ti amo sulla sabbia fuori dalla riva, altrimenti saresti un Dio, mica uno zio. Anche Popinga non mi delude mai, perchè lui c’ha solo una riva, la sua, ed è un fiasco sincero così. E la cipolla è bella perchè fa piangere e io di rive non ce n’ho, e neanche la sabbia giusta. Però sono a forma di clessidra.

  22. B

    Salve, Alessandro, in pace e in guerra iddio!
    A te la cetra fra le eburnee dita,
    a te d’argento il fulgid’arco in pugno,
    presente Apollo!

    Il Vate mi aveva fatto stare tanto male, ma poi mi sa che bisogna rivalutarlo. Colpa di questo, comunque
    http://it.wikipedia.org/wiki/Test_di_Rorschach

  23. Alessandro

    Secondo me B. è bravissima a unire i puntini, ma certe volte è troppo brava, non so se sia lei, o se i fogli sono troppo sottili, e quindi tende a unire i puntini dei due disegni che sono sui due lati del foglio come se fossero sullo stesso lato, producendo un terzo disegno che non ha niente a che fare con i primi due, e che forse non ha tutto questo gran senso, nella mente di chi li ha disegnati. E comunque, il poeta, non sarà colpa sua, ma se sei stato male sei stato male, e non c’è santo. E comunque è colpa di Carducci.

  24. transit

    Il mare sbrinato

    Basamenti i marmi.
    Di colonne le ali.

    Cristalli i secoli,
    il mare sbrinato.

    Il biancore opale
    gli astri scruta.

    Alba chiazzata,
    svestita di pelle.

    Ricamati orli, asole
    e bottoni, le lingue.

    Amati languori
    i retro versi.

    Caverne gli idilli.
    a ondate, gli addii.

  25. transit

    Di fretta le lacrime di maggio

    Sfarinato cuore gli occhi.
    Guance velate d’origano.
    Ricami di scaglie sdrucite.

    Pensieri scontati i prezzi.
    Incavi d’ossa i capelli.
    Rosa e spina le nocche.

    Soglie di luna i passi.
    Crude lacrime i tuorli.
    Dita crudeli i tocchi.

    Acqua secca sorge.
    Spopola addio,
    dei palpiti, il torace.

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