un blog che parla di niente

La sindrome del bagno pubblico

Ho sempre avuto un approccio sacrale, coi libri. Non so cosa sia stato, se sia stata la frequentazione di bibliofili fin dall’età più tenera, se sia stata la lettura di fumetti che andavano conservati come se non fossero stati mai letti, ma coi libri, ho sempre avuto un approccio per così dire collezionistico, li aprivo poco, giusto il tanto che bastava per leggere senza guastarne la rilegatura, li sottolineavo poco, e a matita, solo quando era strettamente necessario, e quel che è peggio, avevo quest’approccio anche coi libri peggiori, dal punto di vista della fattura, anche coi libri economici, che erano quelli che ero aduso a comprare, e che sono aduso a comprare ancora oggi, per ragioni anch’esse economiche (credo di aver detto che si comprano i libri economici per ragioni economiche, ma facciamo finta di niente).
Da quando ormai due terzi, è un’approssimazione, perché secondo me il rapporto è più grande, da quando ormai due terzi delle mie letture le faccio su un supporto diverso, ovvero non su rettangoli di carta rilegata con colla e/o spago, da quando ormai due terzi delle mie letture le faccio su schermo mi vien spontaneo, quando prendo in mano un libro, di aprirlo tutto, di passare il pugno sulla rilegatura aperta di modo che il libro stia completamente aperto, di sottolineare le parti che mi piacciono, di appuntarmi cose a margine: di consumarlo, il libro, ed è proprio questa la differenza che c’è tra il leggere su carta e il leggere su schermo, è il piacere di consumare fisicamente un oggetto mentre lo assorbi con la testa, e l’atto fisico del leggere si traduce anche in una macellazione, in un fare a pezzi il libro, e in un fare a pezzi il testo. Il testo su supporti non cartacei ha la sindrome della persona civile nel bagno pubblico: lo lasci come l’hai trovato.
E poi, c’è l’atto dello scartabellare, quel girare vorticosamente le pagine per trovare il pezzo che ricordi, il pezzo che t’interessa, e mentre scartabelli un libro già letto, è come lo rileggessi nella tua mente, ti dici nella mente che cosa ti ricordi che sta dicendo il libro in quella pagina, ti dici che il pezzo che cerchi è dopo, o che l’hai già passato, perché ti ricordi che quel che stai vedendo sulla pagina è un pezzo di discorso successivo a quel che ti interessa.
È la pratica fisica del leggere che manca, per ora, ai dispositivi appositamente creati per leggere, sto pensando ai lettori e-book, ed è per questo, che in questo momento, mi viene più facile, nonostante lo schermo retroilluminato renda più faticosa la lettura, leggere sul mio telefono che sul lettore e-book. È semplicemente più fisico (ha lo schermo al tocco, reagisce velocemente quando cambi pagina, puoi annotare, e tante minuzie che rendono più piacevole la lettura, al di là dello skeuomorfismo*).
E niente, era solo per dire che chi dice l’odore della carta ha torto marcio, perché l’odore non è un fattore. Semplicemente, secondo me, confonde l’olfatto con il tatto.

29 Comments

  1. khenzo

    Grazie per aver usato il termine skeuomorfismo. Ora devo scrivere qualcosa dove posso usare anche io skeuomorfismo. Mi hai messo nei guai 🙂

  2. Dalailaps

    Sono una maniaca anche io, nella conservazione e apertura di libri e fumetti. Ho una sorta di ossessione per la cattiva rilegatura di certi economici della Feltrinelli e dei manga della Panini.
    Per non parlare delle espressione che faccio quando porgo qualche libro/fumetto a qualcuno, e li vedo allargare le pagine a 190°; con relativa mia espressione “chiudilo-subito-o-ti-ammazzo-mica-c’è-bisogno-di-sventrarlo-per-leggero” e altrettanto relativa espressione dei miei amici “questa-è-deficiente”.
    Credo che l’olfatto voglia la sua parte.
    Dell’odore dei libri, sono una assoluta drogata.
    Il mio ragazzo s’imbarazza accompagnandomi nelle librerie, perchè apro pagine a caso, dopo aver sfiorato le pagine con la punta delle dita, e ci infilo il naso come un’ossessa.
    Vogliamo parlare dei libri vecchi delle biblioteche? L’odore è così forte che ti confonde proprio la lettura! 😀

  3. B

    L’approccio sacrale che diventa non contemplativo, ma anzi quasi “digestivo” è il contrario del collezionismo, ma assomiglia alla raccolta. secondo me.
    I libri li abbiamo rovinati perchè ci abbiamo vissuto sopra, non lo so se sarà possibile coi supporti telematici. Rileggere non è mai come ritoccare. E leggere è anche ritoccare, no?
    Oggi ho unito l’utile al dilettevole, che erano puntini distanti su fogli diversi, e niente era solo per dire che c’è una ragione fresca e intatta, quasi immacolata, direi.

  4. Alessandro

    Non è proprio una parola italiana, si potrebbe tradurre con vestigiale, ma secondo me non è la stessa cosa.

  5. annaba1

    Ecco, io i libri li ho sempre smembrati, sottolineati, firmati, datati, riletti e riaperti. Più un libro e distrutto, più mi è piaciuto. Certo però che quando studi la velocità del pdf, ebook, ecc no la batte nessuno

  6. ms.spoah

    Porto gli occhiali, sottolineo e i libri ancora li annuso; per il momento niente e-book. In futuro, non si sa. Però sulla sindrome della persona civile nel bagno pubblico posso portare parecchie testimonianze (tutte mie, fa lo stesso?) a supporto della tesi: può comportare che non lo si lasci come lo si è trovato.

  7. MINIMO

    A leggerti e a leggervi tutti, chi più chi meno, mi sembra di aver assistito ad uno spettacolo glamour: la scopata col libro ( diciamo meglio il coito col libro vah). Ma comunque è vero, leggere su carta è proprio un’altra cosa dà più soddisfazioni anche ai sensi ed è più comodo: io quando leggo un ebook per più di 10 minuti ho mal di testa: consultato un oculista mio amico mi ha dato ragione, quindi ritorno ai libri tascabili, economici e non. Dalaailaps ha ragione, l’olfatto è fondamentale, come nel sesso del resto. L’idea di scrivere sulle pareti dei cessi pezzi di oper letterarie è da sceneggiatura cinematografica, un giorno qualcuno la scriverà e ci farà un sacco di soldi. MINIMO

  8. Raffaella

    E se ci facessimo un libro con l’odore di sesso?

  9. REfosco

    di prossima uscita l’e-book in odorama con selettore fumetti, libri nuovi, libri vecchi.
    io, per il momento, rimango sul tradizionale. La carta é tutto quello che avete detto e anche di più.
    oltretutto non posso permettermi un e-book in cesso, uno in camera da letto e uno nello zainetto.

  10. am

    Con la carta puoi interagire fisicamente…ma non credo sia un fatto puramente olfattivo o visivo o tattile. E’ tutta questione di immaginazione (ovvero immagini-in-azione)fisica.

  11. donata

    La filosofia della Scienza nel XX secolo di Giorello e Gillies. mi hanno trovato in biblioteca con la testa spofondata dentro che sembrava dormissi.

  12. AB

    Sarò ripetitivo, ma io preferisco un libro da sfogliare che un e-book da scrollare.

  13. Franco

    Be’, io leggo pure la mattina quando vado in bagno, ehm… subito dopo il cappuccino, ci vado così tanto per confondere l’odore della carta, che è un qualcosa di… di…

  14. ipazia

    l’odore (e il peso!) della carta, sapessi quanto ti può esasperare, quando hai inscatolato più di duemila libri perché devi ristrutturare tutta la casa (per colpa di un branco di deficienti, ma questa è un’altra storia) e non sei nemmeno a metà dell’opera…
    però, però…
    però mentre li inscatoli e trovi le sottolineature, le annotazioni, le coste spaccate, i vuoti di quando eri così ingenua da prestare libri a tutti confidando nel fatto che te li restituissero, quando ti accorgi che hai buttato lì la metà di tutto quello che hai guadagnato in vita tua, quando ti rigiri nelle mani gli amici che hai potuto sceglierti in ogni tempo e in ogni luogo se ti soffocava il mondo intorno, e pensi che in quelle scatole c’è tutto quello che ti ha dannato e salvato la vita…
    non è come quando impacchetterò anche questo pc.
    Fanno polvere, pesano, a volte puzzano, a volte scompaiono, a volte ti ricordano persone che vorresti dimenticare (ma ti hanno fregato regalandoti libri invece di gioielli, così continui a portarteli dietro), però che meraviglia, che gran culo essere persone che hanno questo amore ingombrante e inesauribile!

  15. PAPERino

    http://video.tiscali.it/canali/Tecnologia/45889.html

  16. Gianluca

    Concordo su tutto !
    Questo articolo sembra il tema che ho fatto alla maturità (riguardava l’evoluzione della stampa da Gutemberg all’ e-book) ed ho avuto anche io modo di elogiare il libro: dovranno ancora passarne di e-book sotto i ponti !!!

  17. cica

    E no, ci ho provato con gli e-book, ma non funziona per me. Perchè io con i libri sono come lo zio Paperone con i dollari: devo averli lì, tutti, fisicamente. Devo poterli guardare e ogni tanto riordinarli e mettere tutti quelli dello stesso autore in fila. Me li coccolo come una mamma gatta con i figli. A volte mi vien persino voglia di leccarli.

  18. essere disgustoso*

    io, invece, non vedo l’ora che arrivi l’e-carta igienica.

  19. thuna

    in apocalipsnow, quello coi elicotteri e la cavalcata delle valchirie. Brando/Kurtz con la testa tra le mani sussurra: “L’odore, l’odore”.
    Anche a me capita di farlo.

  20. LorenZo

    mmm… aria di feticismo “papirico” 🙂

  21. papè

    zio bonino, bel post.
    concordo con ipazia, con quanto sentimento ha scritto quello che anche io pensavo.

  22. GennaroBat

    Ma… ma questa è una risposta!

  23. Pinco Pallino

    Ah.
    E tutto questo proprio adesso che Amazon ha messo on line questo:
    http://www.amazon.com/gp/feature.html/ref=kcp_mac_mkt_lnd?docId=1000464931

  24. gattasorniona

    Io faccio una differenza che mi condiziona l’approccio libro di carta / ebook. Per me ci sono i libri importanti, quelli che mi accompagneranno sempre sia come oggetti fisici sia perché sono diventati parte di me e non potrei più abbandonarli, neanche se volessi. Tuttavia la mia vita di lettrice è caratterizzata dall’assunzione di un numero abnorme di letture di libri, per il consumo fine a sé stesso, come gli Urania e altra roba del genere che son contenta poi di sbolognare (per il 95%) in sacchetti di plastica colmi alle bancarelle dell’usato o , da quando ho il lettore di ebook, di eliminare con il tasto canc una volta finiti.

  25. regulus21

    Giusto qualche giorno fa pensavo: “ma perché i vasi di plastica per le piante devono essere per forza color terracotta?”. Ecco la risposta: “Skeuomorfismo”.
    Grazie, non sapevo esistesse un termine per indicare questa proprietà.

  26. phoebe

    Sono d’accordo, è il tatto ad essere fondamentale. La sintonia che si instaura con la carta, il fruscio. Poi siccome sono cialtrona, se mi cade il libro non si rompe, il lettore di e-book me lo devono fare antiurto per andar bene…

  27. laclio

    siamo quasi tutti d’accordo mi sa sull’importanza della fisicità nel rapporto con il libro..faccio anch’io parte di quelle persone che leggono senza aprire del tutto e sottolineano solo in matita e se proprio è necessario.
    troppa freddezza in un pc e di conseguenza in tutti i supporti derivati, che non spodesteranno per ora i libri, ne son certa.

  28. laclio

    ah ps: nel film Il meraviglioso mondo di Amelié, lei scriveva i pezzi di un libro sui muri, riscattando uno scrittore fallito..ci ho pensato più di una volta, a scrivere le mie parole sul muro del cesso ma non ho mai osato!

  29. ninette

    bello questo post, come ipazia ho dovuto mettere tutto in scatola, mi sono lasciata l’ indispensabile, quello che anche solo a guardarne le copertine mi sento riempita all’ improvviso di tutto il contenuto, quelli che devo leggere perchè aspetto lo stato d’ animo adatto, quelli che non posso iniziare una pagina che mi aprono il rubinetto dei pensieri.
    di carta…

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