un blog che parla di niente

Colori

Partivo da casa, e sull’autostrada c’erano i colori. I colori dell’autunno. C’era il rosso, il giallo, l’arancione, il verde, il marrone. E il blu del cielo. Era blu, ma di un blu che non si può descrivere, bisognava fermarsi e fotografarlo, ma la macchina fotografica non avrebbe potuto catturare quei colori, quel blu, quei gialli e rossi e arancioni e verdi che c’erano, sabato mattina. Poi, più avanti, in Liguria, il grigio: pioveva. Pioveva tanto. E poi pioveva ancora. A vedere quel grigio, l’unica cosa che ti faceva venir voglia di tornare a casa, era pensare di tornare a vedere quei colori, il blu, l’arancione, il rosso, il giallo, il verde. Già li pregustavi, i colori, tornando a casa, e guardavi, in mezzo al grigio, un paesino, l’unico, illuminato dal sole che passava in uno squarcio tra le nuvole, e pensavi che gli abitanti non lo potessero sapere che il loro paesino tra le colline era l’unico, lì intorno, col sole. Tu da lontano lo vedevi, quel paesino, con il grigio e la pioggia tutt’intorno, e lui, con il sole, e sopra di lui l’arcobaleno.

Poi alla radio dicevano obbligo di catene a bordo tra Altare e Ceva, allora ti fermavi in un autogrill, guardavi le webcam su internet, e vedevi che c’erano gli spartineve che toglievano la neve dall’autostrada, e tu le catene non le avevi: non te l’immaginavi, con quei bei colori autunnali che c’erano, che potessero servire le catene. Poi invece non servivano, però c’era la neve, per davvero. Poca, ma c’era. E di quei colori che c’erano all’andata, non ce n’era più nemmeno uno. C’era il bianco, e il rosso dei fari delle macchine davanti che si riflettevano sull’asfalto bagnato.

La stufetta, a casa, faceva un bell’arancione.

14 Comments

  1. maeandro

    Ne mancano alcuni. Ad esempio potevi mettere che avevi raccolto degli esemplari di cortinarius violaceus… oppure che nonostante la stagione la rosa e l’azalea continuano a fiorire. Io ne ho tre piantine di quest’ultima fiorite in giardino color rosso, bianco e rosa.

  2. Bill Lee

    Certo che tu ne vedi di cose andando in macchina… Ma la strada? Io se inizio a guardare i colori che ho intorno (e chiaramente con “colori” intendo culi di ragazze) rischio sempre di entrare dentro a qualcosa (e quel qualcosa non è mai il culo di una ragazza).

  3. myheart

    insomma, sei partito che intorno a te era tutto una sfumatura di “i”, la calda “i” autunnale, e c’era anche la “u” qua e là, la “u” dei sempre”u”; e il cielo… il cielo era tutto un “oooooooooo”, o un “O” gigante che abbracciava tutto il mondo…
    Poi sei arrivato in Liguria e invece di trovare ancora la “O” del cielo che si sfiora con la “O” del mare, a formate un infinito in cui naufragare, c’hai trovato, sfortunato, un amalgama umido e freddo di “a” ed “e”, un “ae” diffuso che ti ha scorato il core. E allora su, a rimpiangere la “i” e la “u” della terra natale e la “O” immensa del cielo originale, e a rincorrerli col pensiero e con l’auto; ma le attese a volte vengono deluse, fa parte del gioco, e la terra di Cuneo ti accoglie senza più le “i” e le “u” che tanto aneli, nascoste oramai da un manto non interrotto di “eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”.
    “e” dappertutto.

    Arturo

  4. Birra

    bello bello e bello!

  5. Gennaro

    Che bello, pure io poco fa scrissi una cosa sui colori!

  6. laperfidanera

    Per fortuna ho letto il tuo post seduta accanto a un bel caminetto tutto rosso e aranciato di fiamme: la tua descrizione del grigio (che potrei se volessi vedere dalla mia finestra, ma me ne guardo bene! 😀 ) mi ha fatto stringere il cuore per un attimo.

  7. Laura

    A volte il blu, quando è davvero blu, è straordinariamente blu… Anche a me è capitato e non si trovano parole 🙂

  8. Alessandro

    Be’, meno male che a qualcuno è piaciuto, a me così così, ci sarebbero stati dei lavori da fare ma non avevo tempo. Però oggi avete commentato in pochi. Chissà come mai. Magari non v’è piaciuto. Poi m’han detto che anche al telegiornale l’han detto che c’era la neve sull’autostrada. Be’, io c’ero, se volete vi do le notizie di prima mano. C’era la neve.

  9. Mara

    Ora non c’è più spazio per i colori..

  10. B

    Alessandro io oggi ero fuori blog, altrimenti io avrei commentato, davvero, te lo giurerei. Che io ci tengo che tu sappia che io proprio voglio che tu ti senta “letto” e “seguito” e “giurato”, anche “perseguitato”, così metti da parte quell’idea balsana e malsana di andare via. Ma se faccio ancora in tempo, se è ancora “oggi”, io commenterei ecco. Il tuo pezzo paesaggistico e descrittivo, che non indulgeva in inutili retoriche nostalgie, mi ha spiazzato perchè io non avevo mai pensato a “Descrivi l’autunno, coi suoi colori e l’atmosfera d’autunno, mi raccomando” come a un elenco di colori. Che sono corretti, perchè tu ce li hai messi tutti e anche con le virgole e il punto alla fine. E poi, tra il blu e il bianco, hai concluso con l’arancione, che alla fine mi sta diventando un po’ simpatico. Non che io ami l’arancione, no, non ancora, ma ecco qui ci sta bene secondo me. Comunque a me non mi convince nessuno che c’era la neve perchè siamo in autunno e in autunno c’è la pioggia e il vento e casomai la neve sui triangoli sopra le montagne, ma giù no. Solo in inverno c’è la neve, solo a partire dal 21 dicembre, non un attimo prima. Secondo me era solo una “prova” di neve, che infatti si scioglieva inesorabile sull’asfalto luccidante, per terra, tra un rosso e l’altro, come hai giustamente puntualizzato tu. L’ameno paesino ignaro nel cono di luce, arroccato sulla collina digradante, ce lo hanno messo lì per farti completare l’affresco. Sono arrivata in fondo, alla stufina, e poi ho riletto tante volte, ma tante, perchè non capivo dove fosse lo scherzo. Ma non c’era, secondo me, perchè la chiave di lettura è la tua stufina. Comunque una stufina ce l’ho anch’io e ne fondo una all’anno, tutta a forza di arancione. La stufina é una cosa dell’autunno, e anche delle case. Hai raccontato il bello del tuo autunno dentro la tua casa, a modo tuo. I commenti sui pezzi non si commentano, ognuno commenta come vuole, soprattutto se l'”autore” dice sempre di sè: chissà se é vero, chissà se no. Al massimo l'”autore”può dire Non hai capito un fico secco, o tu commentatore! Ma, anche se non hai capito un fico secco e mi secchi con le tue interpretazioni, io ti ringrazio lo stesso, o tu commentatore, tu che ci hai messo della passione e dell’ideale incorporato e del tempo della tua vita vera e dei sogni negli sguardi per le mie righe, io ti ringrazio per tutto questo, o commentatore. Onora il Commentatore! Ma il bello degli autori è il blu, un blu che non si può descrivere, e se cerchi di fotografarlo diventa grigio e allora non vale.

  11. Magica

    Anche se dici di non aver fatto fotografie, si vede invece che hai fotografato tutto, bellissimi scatti, complimenti !

  12. cica

    E quando non vedi più colori, quando intorno a te tutto è grigio e spento, la chiave di tutto è una bella stufetta con il suo bagliore arancione, oppure un caminetto acceso. Allora tornano i colori, quelli che nutrono l’anima.
    Bello questo pezzo, mi è parso di sentire l’umido che penetra nelle ossa e poi il calore, alla fine. Bravo, molto coinvolgente!

  13. frank

    no, anch’io non è che non volessi commentare, è che ero appena tornato dagli stessi colori sotto il cielo blu della val varaita e quando ho letto mi sembrava di esserci ancora anzichè nel grigio della pioggia lombarda e questo mi lasciava un po disorientato.

  14. alberto

    Quante volte ho visto l’inverso. Ma era ma val Roja.

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