un blog che parla di niente

Maestro

Io in casa il dialetto non l’ho mai parlato, pensavo stamattina mentre leggevo la raccolta di poesie di Nino Pedretti, lo parlavano i miei nonni, ma in casa mia si parlava l’italiano, e con gli amici, anche se alcuni in casa parlavano piemontese, si parlava l’italiano, e io, comunque, non l’ho mai parlato, l’ho appreso come seconda lingua, e a volte mi dicono che parlo piemontese, quando ci provo, che parlo piemontese come uno di fuori, e infatti mio zio, che era abruzzese ma era venuto su negli anni cinquanta, lo parlava molto meglio di me, e ci vuol poco, devo dire. Da quando lavoro mi capita ogni tanto di doverlo parlare, non faccio delle gran figure, ma m’impegno e spero venga apprezzato. C’è un mio cliente che si chiama Mustafa, lui viene da Casablanca, in Marocco: quando viene in ufficio parliamo solo piemontese, e a me piace dire che il mio maestro di piemontese si chiama Mustafa. Adesso viene raramente in ufficio, perché adesso con i soldi che ha guadagnato a fare il muratore a Cuneo ha aperto un’azienda a Casablanca, l’ha chiamata Italiana Costruzioni.

16 Comments

  1. cica

    Fossi stata in lui l’avrei chiamata “‘L muradur ad Cuni”

  2. isa dex

    Anche a casa mia si parlava italiano. Il dialetto lo parlava mio padre con i suoi parenti. Ora che sia io che mio fratello viviamo lontani dal suolo natìo, quando stiamo assieme ci viene normale parlare in dialetto. E’ come sentirsi nuovamente a casa.

  3. maispiegarsimeglio

    A casa mia si è sempre parlato in dialetto. L’italiano l’ho scoperto quando ho iniziato ad andare a scuola.

  4. lucia

    un mio amico albanese dice che lui in italia lavora come un negro.

  5. Nome(required)

    Potresti andare anche tu, a Casablanca, per seguire le orme del tuo maestro.

  6. pesa

    Io parlo due lingue a casa mia: Sardo e italiano. Più Sardo però, nonostante, qua, sia vista come una lingua inferiore, una lingua da ignoranti. Tutte calunnie e maldicenze.

  7. Aurora

    Ciao Alessandro! Mi piace molto leggerti però, ogni volta che per curiosità mi metto a leggere i commenti che ti lasciano mi verrebbe la voglia di far lo sgambetto a tutti! Nessuno escluso! Mamma mia come se la tirano! Che antipatia! Ti emulano, pure. Ciao 🙂

  8. Magica

    Alessandro è intelligentissimo scrive benissssim, io imparo tantissimo italiano solo a leggerlo e i commenti sono sempre ispiratissimi…ehm…talvolta no…

  9. Bill Lee

    Pensavo l’avesse chiamata “costruzioni pièmontèsi”.

    io a casa non parlo nè italiano, nè dialetto… i miei genitori son sordi.
    Quindi son partito super svantaggiato a scuola.
    Nelle interrogazioni facevo schifo.
    Direi che posso anche fermarmi qui.

  10. Mr. Tambourine

    Come sei bravo, Alessa’.

  11. Birra e Sentimenti

    Adoro il dialetto della mia città! Noi ragazze ovviamente non lo parliamo, però quando lo sento è proprio piacevole.
    (abito in emilia romagna)

  12. Amina

    Oddio ma io questo Mustafa lo conosco!

  13. Carolina

    Mia mamma è pugliese. Mio padre è piemontese. Da piccola, quando mia mamma provava a parlare in pugliese, mio papà non capiva una parola e si incazzava e litigavano. Sempre da piccola, quando mio papà provava a parlare in piemontese, mia mamma faceva finta di capire e sorrideva, ma papà se ne accorgeva e litigavano lo stesso. Poi, sempre da piccola, hanno divorziato. Alla fine, io non ho imparato nè il pugliese nè il piemontese. Il guaio è che vivo a Casale Monferrato. Da qualche anno.
    E quando in ospedale , nel reparto dove lavoro, vengono ricoverati dei pazienti che mi parlano in piemontese-monferrino stretto e io non capisco nulla, mi dicono:”Ignorante!”.

  14. YELLOW PIGURA

    I miei sono veneti. Quando ero piccola e andavamo a Padova parlavo in dialetto con i miei cugini e mio papà mi sgridava tantone. Così ho smesso e lo parlo di nascosto tra me e me.

  15. Malih

    infatti c’è questa cosa qua dei marocchini che fanno soldi in italia e poi tornano in marocco e aprono un attività per poi darle un nome italiano che non se ne può più. Ormai in marocco sembra di stare a littleitaly: Caffè Romagna mia, pizzeria bella napoli, internet point milan, italiana costruzioni e robe così… e io che pensavo che almeno dell’italia ci rimanesse un po’ di fantasia…

  16. ela

    consiglio la lettura di Meneghello (tutto, ma si può cominciare da libera nos a malo); in veneto il dialetto fino a poco tempo fa era LA lingua per tutti; a Padova e a Trento negli anni ’80 ancora tenevano le lezioni universitarie in dialetto, naturalmente, non per posizione ideologica; alcuni concetti, situazioni, descrizioni per me hanno significato solo in dialetto, se le devo tradurre in italiano perdono; credo che i foresti l’abbiano capito e lo facciano per avvicinarsi, simpatici.
    vi lascio una poesiola
    me pare me mare
    me manda cagare
    el prete me vede
    mi taco scoréde

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

© 2024 e io che mi pensavo

Theme by Anders NorenUp ↑