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Vai, campione

Nei film o telefilm americani capita che ci sia una scena in cui, dopo che magari padre e figlio eran divisi per diverso tempo per i motivi piu improbabili, oppure che il figlio dopo che per tutta la vita non è riuscito a fare qualcosa e finalmente ci riesce, vuoi l’essere accettato dai compagni, o giocare a baseball, ecco, io ho sempre in mente questa scena, l’avrò vista centinaia di volte, dove ci sono il padre e il figlio ai bordi di un campo da baseball, il padre vestito normale, il figlio vestito da baseball, in cui il padre, dopo un discorso sulla forza di volontà, o sull’unità famigliare, o chissà quale altra cosa, mette la mano sulla testa del bambino, gli scuote i capelli e tutta la testa, gli dice, Vai, campione, e il bimbo, tutto sorridente, corre verso il campo da gioco. È una scena che ho in testa da quando è primavera, da quando ho messo i vasetti con le nostre piantine fuori sul terrazzo e ogni tanto vado a guardarle, mi accuccio e guardo le mie piantine che crescono, e chi l’avrebbe mai detto che sarebbero cresciute davvero. Le guardo un po’, e poi, prima di alzarmi, strofino la mano aperta sul rosmarino, o sul timo, l’annuso, è tutta profumata, e Vai, campione.

9 Comments

  1. SpeakerMuto

    Un giardiniere lo vedi dal coraggio.

  2. cq

    Mannaggia, oh: la cinematografia americana c’ha distrutti, c’ha propria condizionati dentro.

  3. WonderDida

    e quello va, il rosmarino?

  4. palladilardo

    Io ho fatto un figlio proprio per un giorno dirgli così. E se non funziona posso provare con il discorso su gli “occhi della tigre” o magari imparare a memoria il discorso di Al Pacino in “ogni maledetta domenica”. E se non funziona manco quello, cambio figlio. Senò a che serve un figlio se non puoi fargli discorsi come quello?

  5. michela

    😀
    mi sa che siamo in tanti a ringraziare/incoraggiare, ognuno a suo modo, le nostre piantine. se hai voglia prova ad andare qua: http://caffeacolazione.tumblr.com/ e guarda il 16 aprile (ma anche il resto se ti va ché è un posto, per me, dove si sta bene)

  6. Mr. Tambourine

    Ci ho pensato spesso anche io.
    Una volta me l’ha detto mio fratello.
    Suona strano.

  7. Frator

    Meno male che io sono rimasto a Roma città aperta!

  8. Lucia

    Secondo me il timo e il rosmarino ti sorridono sempre. Comunque anche mia mamma glielo dice, alle sue piante.

  9. timidina

    che infanzia traumatizzata la mia…adesso mi spiego perché l’altro giorno sono uscita sul terrazzo con una gigantesca mela in mano e, avvicinatami al melo, gli ho detto: ‘ecco, vedi? cerchiamo di superare queste dimensioni per favore!!’ Beh, almeno non l’ho chiamato campione

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