Piuttosto di fare Educazione Fisica, alle superiori, avrei fatto qualunque cosa. Una volta, mi ricordo, mi son persin offerto volontario per zappare il giardino di una colonia. Un’altra volta, mi ricordo, ho letto Una storia semplice, di Leonardo Sciascia, steso sul materasso del salto in alto. Ieri l’ho ricomprato; stanotte, ché non riuscivo a dormire, tra le quattro e le cinque l’ho riletto. Secondo me è un capolavoro. Lo puoi leggere anche tu: è molto piccolo.
io mi rifiutavo di saltare in alto col metodo Fosbury (se si scrive così) che io, per mia filosofia, non le volto le spalle ad un’asta pazzesca!
E’ un libro meraviglioso, e adesso mi è venuta voglia di rileggermi tutto Sciascia!!!!
;))))
Sid, pure io mi rifiutavo di voltare le spalle all’asta e così mi sono sfasciata tutte e due le caviglie 🙁
Capita anche a me, tra le quattro e le cinque di notte, di non aver voglia di fare Educazione Fisica.
assolutamente d’accordo. sia sul libro, sia sull’educazione fisica alle superiori.
una storia semplice è forse il primo libro “serio” che ho letto quand’ero piccolo, e sai, quando uno ha tipo dieci anni e gli mettono in mano un libro vero e riesce pure a finirlo (ma non a capirlo, o almeno non ai vari livelli che il libro in realtà offre) si sente talmente “grande” che gli viene voglia di rileggerlo subito
e insomma tra i dieci e gli undici anni avrò letto questo libro tra le dieci e le undici volte, almeno
ciao, ottima scelta
luca
è davvero un libro molto bello e piccolo, lo ricordo con piacere , con un sorriso…
A me piacciono i libri grandi. Ora sto leggendo Anna Karénina.
È così bello che l’ho già letto 3 volte e ogni volta aspetto qualche anno così da potermi dimenticare la trama e rileggerlo con più gusto…fidatevi del consiglio di eio!
Tu comunque non dormi mai.
È un libro piccolo, un calepinus.
Averlo avuto, un prof. di ginnastica che chiudeva un occhio su chi leggeva anziché imitare Fosbury… Il nostro non transigeva. Piuttosto ti azzoppavi, ma quella dannata asticella dovevi superarla. Mah, forse non gli piaceva Sciascia. Non gliel’ho mai chiesto.
(Sul libro… beh, con me sfondi una porta aperta: Sciascia per la narrativa, e Montale per la poesia, sono i miei preferiti)
Non chiudeva mica un occhio, anzi, finché non son andato volontario a zappare nella colonia per bambini diversamente abili, mi dava del coglione pubblicamente. Dopo quella volta lì invece mi dava sempre dei bei voti.
Una cosa non esclude l’altra : flessioni e riflessioni.
Pensa la combinazione! Anch’io mi sono imboscato a leggere sul materassone (in realtà erano almeno tre enormi e accatastati) però leggevo Asimov.
A distanza di anni, vista la mia invidiabile linea (curva), non so ancora se ho fatto bene o male.
a me piaceva il quadro svedese e ci andavo in alto in alto. Già, il quadro svedese…a me piacciono tanto le cose nordiche. (sì, sì, anche H&M e Ikea, per dirne qualcuna…e rovaniemi con la casa di Babbo natale, per dirne un’altra). ciao, buon anno sereno e felici post.
io durante l’educazione fisica giocavo sempre in porta e di solito avevo la canna in mano infatti prendevo molti gol …..e l’erba me la portava quel freaketone del mio prof….una volta invece ho aiutato il bidello a prendere delle galline che gli erano scappate ( nella mia scuola il bidello aveva un allevamento di galli e galline ).
Cmq http://www.uccellacciosbronzo.ilcannocchiale.it
Ma allora dovresti chiamarti “uccellacciofumato” !!!!!!!! 😉
Un invito alla lettura non si rifiuta mai. Ma l’insinuazione che si debba trattare di un libro piccolo perché io prenda in considerazione l’impresa, be’, mi sembra francamente offensiva. E poi, quelli piccoli non li sento nemmeno.
Cicciolina
In un libricino come questo Sciascia racchiude tutto l’atteggiamento siciliano. La cosa più triste è che per certi versi non è cambiato nulla…
io quell’anno che avevamo educazione fisica di lunedì, tutte le domeniche pomeriggio pensavo con terrore alle due ore che avrei fatto in palestra il giorno dopo. neanche adesso che lavoro il lunedì mi sembra così brutto.
Magari mi fosse stato concesso di fare i salti di quel tipo, Fosbury; sicuramente mi sarei divertito. A saperli come sono!
Comunque, non avevamo neanche una palestra ma uno schifoso grande atrio ammuffito che dovevamo dividerlo con 3/4 classi; pensa tu che cosa potevamo fare.
Ah, pensa che i materassi non sapevamo neanche che esistessero, e qualche volta mi avrà dato anche a me del coglione, che sono portato. Pensa tu che risate!
LOL
Io pur di evitare Educazione Fisica ho proposto varie volte alla bidella di aiutarla con fascicoli ,fascicoletti e moduli da sistemare.Ninte da fare.
Fortunatamente questo è l’ultimo anno.
Comunque quel libro è piaciuto molto anche a me.