un blog che parla di niente

Una signora immaginaria

C’era questa qua, una signora, credo, che stamattina, ho sognato, aveva parcheggiato davanti al mio garage, perché lo so, c’è della neve, ce ne sono mucchi ovunque, lo so che è difficile parcheggiare, però, sai, davanti a un garage, dove sopra c’è un divieto di sosta, c’è un cartello, c’è scritto sopra Passo carrabile, paghiamo anche il comune per avere il passo carrabile, non ha mica senso parcheggiarci, perché è possibile che ci sia qualcuno che quel passo carrabile, quel garage, lo debba anche usare, sai, si vede anche che qualcuno lo usa, ho anche tolto la neve, è evidente direi che qualcuno lo usa, dicevo nel sogno a quella signora immaginaria che ancora non sapevo neanche che fosse una signora, mentre ero lì che contemplavo la sua macchina, una fiesta, o una yaris, una macchina del genere che era lì parcheggiata tutta trulla davanti al mio garage, e io mi chiedevo dove andare a prendere questa signora per farle spostar la macchina da davanti al garage perché io avevo tante cose da fare, stamattina, e dovevo farle per forza in macchina, non potevo mica andare a piedi fino a San Rocco, o a Borgo, solo per i comodi di questa signora immaginaria.
Avevo chiesto nei negozi in giro, nel mio sogno, se sapevano di chi fosse la macchina, ma nessuno sapeva niente, ero andato un po’ in giro a piedi dai clienti vicini, e poi quando ero ritornato, dopo un’ora, la macchina era ancora lì, e mi dispiaceva chiamare i vigili per far portar via quella macchina, era una cosa che mi dava un senso di colpa che io razionalmente sapevo di non dover avere, però a me telefonare ai vigili per far venire il carro attrezzi per far portar via la macchina, proprio era una cosa che mi dava un’ansia, mi dava un fastidio, che proprio non volevo farlo.
Dopo poi l’avevo fatto lo stesso, cosa vuoi fare, star lì fermo ad aspettare? Erano arrivati, era arrivato il carro attrezzi, e s’era portato via la macchina, poi avevo aperto il garage, ormai eran due ore che aspettavo, e mentre stavo uscendo dal garage arriva questa signora, con la sua borsetta, tutta sconvolta, che mi ferma e mi chiede se so dov’è finita la sua macchina. Io le dico la verità, che l’ho fatta portar via dai vigili, che eran due ore che dovevo uscire dal garage, e questa qua me ne dice di tutti i colori, nel sogno, mi dice che io non mi dovevo permettere, che io avrei dovuto aspettare che lei tornasse, perché queste cose non si fanno, chiamar le forze dell’ordine e far portar via una macchina per così poco, solo per un parcheggio sbagliato, e alzava la voce, cominciava a dare in escandescenze, come si dice, cominciava a dirmi che lei conosceva della gente, mi diceva, e io stavo lì, l’ascoltavo, mi dispiaceva per lei, mi dispiaceva per me, perché mi sentivo in colpa, ché quella cosa lì non avrei mai voluto farla, e a sentirla inalberarsi così, il mio dispiacere cominciava a cambiare, cominciava a essere più un dispiacere per com’era fatta lei che per quel che avevo fatto io, e me lo ricordo come se fosse successo davvero, e invece no, era un sogno, e meno male, perché nella realtà queste cose non succedono, sono solo io che mentre dormo faccio dei sogni che io non so mica come vengon fuori.

26 Comments

  1. CipriaRosa

    Fidati, io faccio anche di peggio. Come sogni, intendo.

  2. Mitì

    Io le avrei dato un cazzotto immaginario (tanto era un sogno) ;-*

  3. essere disgustoso*

    quando sognerai di prendere un taxi con dentro andreotti che si produce i velate e raffinatissime avances allora saremo pari.

  4. disma

    forse prima di farla portare via, la macchina, era il caso di rigarla, nel sogno perché nella realtà queste cose non si fanno. Rigarla dico, farla portare via si fa. Io una volta stavo apposta in una via dove parcheggiano i fighetti in sosta vietata per poi chiamare i vigili e fargli portare via le macchine.

  5. B

    Beh io c’avrei una Yaris, davvero, una Yaris grigia e prima avevo una Fiesta, che però era di mia madre, e lì per lì mi sono immedesimata nel tuo incubo. Però io avrei avuto paura delle forze dell’ordine e ti avrei scongiurato di aiutarmi, con tutta la gentilezza umile che possiedo, anche se era colpa mia che ti avevo messo la macchina lì davanti, io ci avrei provato a chiederti Aiutami adesso, ti prego, Signore padrone del garage sgombro da neve, e portami a prendere la mia macchina che adesso come faccio, cose così… Io non ce la metto mai davanti ai passi carrabili la mia Yaris, proprio perchè poi ho paura di quelli come te, che alla fine fanno quello che devono, con tutte le ragioni magari, ma senza più nessuna pietà. Però una macchina io l’ho rigata, con la chiave della mia macchina. Io l’ho rigata, ma era per disperazione, perchè mi avevano chiuso che non potevo uscire e alla fine ho dovuto fermare un passante e pregarlo di togliermi la macchina da dov’era con delle manovre difficili che dovevo andare a casa. L’ho rigata e mi vergogno anche, a dirlo, però l’ho fatto davvero, tutta la fiancata e gli ho stortato anche lo specchietto. Poi sono stata con l’ansia tutto il tempo, dopo, che ho pensato Ma se quello dopo ha preso il mio numero di targa e ha delle conoscenze nella polizia e mi intercettano e sanno chi sono e mi trovano come faccio dopo? Ma la mia Yaris non è intestata a me, e così ho provato sollievo, ma solo pochissimo, perchè poi se succedeva che cercavano chi so io e raccontavano cosa avevo fatto io, poi dovevo buttarmi nell’incubo di qualcuno davvero, per sfuggire al mio.

  6. ipazia

    le fanno e come, queste cose, e nella vita desta. Una volta sono rimasta intrappolata (io e altre persone, che però per loro fortuna non se ne dovevano andare dal parcheggio che la testa di minchia aveva bloccato). allora ho cominciato a suonare, ma poi ho smesso perché lì intorno c’era gente che se ne stava a casa sua a dormire e mi dispiaceva; poi ho provato a chiamare vigili e carbinieri e polizia perché era notte fonda e avevo paura e gliel’ho anche detto e non mi si è filato nessuno al mondo, che son quei momenti che sei felice della civiltà occidentale e di aver rinunciato a molta libertà per un po’ di sicurezza come diceva Freud. Allora è riemerso il primitivo che sonnecchia in noi, e ho impugnato la chiave e mi sono avvicinata alla macchina e stavo per fare un bel lavoro di ricamo, e in quel momento è arrivata una ragazza, giovane giovane, e mi ha detto che succedeva spesso perché da quelle parti c’erano un sacco di locali trendy (di quelli che fanno bene se ci mettono una bomba) e i frequentatory trendy si sa che del prossimo se ne strafottono, e la ragazza mi ha dato un passaggio a casa, senza conoscermi, e io mi sono riconciliata con l’umanità e ho pensato che la cosa più carina che quella giovane sconosciuta aveva fatto era stata di avermi impedito di diventare una merda quasi come il ragazzo trendy che aveva bloccato tutto il parcheggio. però il giorno dopo ho comprato i giornali, mi ero segnata la targa e speravo che si fosse spalmato contro il più classico dei guard-rail da fine settimana. ecco.

  7. msspoah

    Io non lo so cosa ho sognato: le meningi non mi spremono il sogno, oggi.Ce l’hai il numero dei vigili?

  8. maeandro

    Se il sogno fosse stato mio, e sottolineo solo se il sogno fosse stato mio, nel momento in cui aprivo il garage scoprivo che la mia auto era stata rubata e mi veniva la disperazione perchè l’unica che poteva aiutarmi era proprio quella poveretta alla quale avevo fatto portar via l’auto.

  9. B

    Perchè maeandro? Come avrebbe potuto aiutarti quella della Yaris invadente? Io non ho capito. Perchè allora mi si apre un mondo, che magari se metto la macchina davanti a un passo carrabile, può anche darsi che qualcheduno mi ringrazi. E’ da spiegare meglio meandro, se puoi per favore.

  10. La Cosa

    A me, non in sogno, ieri hanno parcheggiato un motorino appoggiato agli antoni dell ambulatorio, li ho aperti e l’ho sbattuto per terra e non mi dispiace nemmeno un po’ ecco!!!!!

  11. maeandro

    B. come dirtelo? Niente doppi sensi o velate insinuazioni. Solo, come specificavo all’inizio se il sogno fosse mio, da sempre ho due incubi ricorrenti: Il primo è che si sono accorti che non ho mai dato la maturità e che continuo ad andare a scuola un giorno su quattro, il secondo è che mi alzo e non trovo più l’auto parcheggiata e mica sono assicurato. Siccome la sfiga ci vede benissimo, avendo molte cose da fare, manca solo che l’unica auto disponibile fosse quella di quella disgraziata.

  12. B

    Ma davvero il furto dell’auto cosituisce uno dei tuoi due incubi ricorrenti, maeandro? Il mio è dire quanto peso che certe volte mi toccherebbe, ma io mento sempre anche per la faccenda dell’anestesia e poi c’ho sempre l’incubo di svegliarmi prima che me ne hanno data troppo poca. Però io non lo avevo mai detto a nessuno… oggi è pericoloso stare qui da Alessandro, secondo me. Io vado via maeandro, secondo me ti conviene anche a te oggi, ecco.

  13. maeandro

    B. Nel sogno ti chiedono quanto pesi? E ti danno l’anestesia per toglierti il peso? Non ti fidare, quelli i calcoli mica li sanno fare e se sbagliano raccontano la pietosa balla degli incidenti sulla strada della scenza e del progresso. Puoi dargli ascolto solo nel sonno tanto poi ti svegli e come me vedi la macchina parcheggiata nel garage.
    Ci sentiamo lunedi

  14. Alessandro

    Io di notte mi sveglio ho paura di avere il garage aperto. Che ho questa cosa da quasi un paio d’anni, che il garage si apre schiacciando un bottone su un telecomando che ho in tasca. Mi è successo qualche volta di schiacciare il bottone inavvertitamente, e di trovare poi il garage aperto. E allora mi sveglio di notte pensando Chissà se ho chiuso il garage. Mi alzo, prendo il telefono, apro la finestra, schiaccio il bottone del telefono che fa le foto, e vedo se è aperto o chiuso. Uso il telefono come un periscopio, praticamente. Dopo torno a letto. Dopo mi rialzo e mi faccio un caffè mentre guardo internet. A volte dopo mi riaddormento, a volte no.

  15. GennaroBat

    Certe volte pure io mi sogno delle cose strane, e certe volte c’ho scritto anche un post. Però il tuo sogno m’inquieta perché è normale, ma di un normale terribile, di quelli che ti viene da dire che il mondo non è bello, o che si son persi i valori, e poi, quando si dice così, succedono cose brutte, cadono le repubbliche, sorgono gli imperi, le dittature. E, io dico solo questa cosa, che le persone devono stare attente a diventare brutte, dentro intendo, perché poi il mondo diventa brutto anche fuori.

  16. AB

    Io sogno spesso che frequento ancora le superiori e trovo un mio compagno di classe in giro che mi chiede se ho studiato per l’interrogazione del giorno dopo e, mentendo, dico:”Sììì”. Altro problema è che mi vedo all’eta attuale.

  17. il barbun

    Sig. Zio, lei mi ignora. E io le posteggio la macchina davanti al garage, poi mi compro una borsetta e mi cotono i capelli (scusa, è che mi serve per far colpo…).

  18. Alessandro

    Ha ragione. se riesco passo di lì domani mattina, ma è difficile. altrimenti inizio settimana prossima sono da lei con il libro che le devo restituire da tempo. (ecco spiegato il mistero) (sorry)

  19. Franco

    Adesso tutte quelle signore che leggono questo blog sono pregate di parcheggiare la propria macchina davanti al garage di Alessandro così questo sogno, finalmente, diventa una realtà. Ecco prevedo domani una bella fila, tipo durante lo sciopero delle stazioni di servizio. Mettiamo alla prova il self control di Alessandro…

  20. donata

    a me e’ successo e ho chiamato i vigili ma mi hanno detto (era domenica) di provare a suonare i campanelli della via perche’ loro avevano poche pattuglie e non le potevano sprecare. allora ho chiesto se dandogli la targa potevano almeno dirmi l’indirizzo del proprietario, ma non potevano per via della privacy. allora abbiamo iniziato a suonare campanelli, ma non a caso in modo scientifico. abbiamo escluso le persone che si conoscevano che una cazzata del genere non l’avrebbero mai fatta e sono rimasti cinque appartamenti degli studenti. dopo due ore circa che suonavamo e venivamo infamati dalla finestra e’ sceso uno in mutande che ha detto che non potevamo rompere i coglioni di domenica mattina.

  21. Pinco Pallino

    Santo cielo che brutti incubi che hai, Eio.
    Avevi mangiato pesante?

  22. LorenZo

    Se fosse stato un mio sogno, la macchina era un premio vinto a mia insaputa, tipo miliardesimo cliente all’iTunes Store. E la macchina era una Ferrari. E mi pizzicavo per vedere se fosse un sogno e non era un sogno.
    :-b

  23. frank

    be, visto che tanto è solo un sogno, ti consiglierei di sognare un mucchio di neve spostabile (però lo sai solo tu) che tieni davanti al passo carraio per non far paccheggiare davanti la macchina, cosa questa che capita solo in sogno.

  24. cica

    Io, se sapessi di preciso dov’è il garage dello zio Bonino, andrei lì a parcheggiarci davanti e poi mi nasconderei in un posto dove poter tener d’occhio quel garage. Poi aspetterei che arrivi lo zio. Lo lascerei lì un po’, a pensare se chiamare o no il carro attrezzi, lo lascerei lì un po’ a macerarsi tra sensi di colpa e incertezze e poi uscirei fuori e direi “mi scusi, mi scusi tanto!”. Così lui non dovrebbe chiamare il carro attrezzi e non si sentirebbe schiacciato dalla colpa e lo farei felice.
    Che mi piace far felice la gente, specie lo zio Bonino.

  25. Alessandro

    Quanta gentilezza. 🙂

  26. roberto

    se il tuo sogno è avvenuto di fronte al numero 12, debbo sottolineare che allo stesso ha assistito anche la mia consorte, rimasta scioccata dalla stupidità, cafoneria (per non dire assoluta stronzagine) della “immaginaria signora”. Ci vuole pazienza, pazienza o un buon porto d’armi uff

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