Stamattina, a colazione, c’era un papà americano, con una bambina americana di quattro o cinque anni, lui era lì, mentre mangiavo, era lì che cercava di spiegarle la tettonica a zolle. Io ascoltavo, e mentre ascoltavo ho mangiato una pasta alla cannella che aveva un sapore di cannella fortissimo, che poi dopo anche il caffè sapeva di cannella, e anche l’insalata che ho mangiato a pranzo, quattro ore dopo.
non t’invidio…per la cannella, io la detesto!
Io la Jasnaja Poljana la pensavo diversa. E chissa cosa proverai dopo aver mangiato il panpepato!
Ti è andata bene, io da come è cominciata questa storia mi aspettavo che poi arrivassero i mostri di tremors!
Che bel titolo (viva Leone!)
che bel blog (viva Eìo!)
Ogni volta che sentirai profumo di cannella, avrai il terrore che si avvicini un terremoto! 😀
la cannella mi piace, soprattutto nel caffè di Starbucks 🙂
Il titolo deve aver deciso di diventare famoso, perchè imrpovvisamente ritrovo questa frase dovunque… a partire da Anna Karenina…
Quel signore quando avrà del tempo sarebbe opportuno che passasse anche da me, perchè anch’io vorrei capire qualcosa della tettonica a zolle.
anche io stamattina ho fatto colazione al bar e in parte a me c’era un turista austriaco che cercava di mostrare al figlio quella tettonica della barista.
Alessandro scusa, ma cosa vuol dire Famiglia Felice e Famiglia Infelice? Secondo me Felice e Infelice valgono per il singolo, nel senso che Felicità e Infelicità non si dividono, né si condividono. O non ho capito il contesto, un fico secco insomma, tanto per cambiare…? E poi la cannella va bene per decorarci le bomboniere, a me non piace da mangiare ecco. Che poi non mi piacciono nemmeno le bomboniere, tra l’altro. E ‘ una giornata che non mi piace niente, nemmeno il pelo nell’uovo, perdonami.
A parte l’incipit che lo so, era proprio per sapere secondo te cosa vuol dire, la tua opinione, ecco. Si può chiedere la tua opinione, qui? Che poi nelle opinioni ognuno resta sempre della sua, ma a me interessa lo stesso, la tua volevo dire.
È ovvio che è soggettivo, però se cerchi di spiegare la tettonica a zolle a una quattrenne secondo me l’infelicità un po’ te la vai a cercare.
Peraltro mi scuso per la scarsa interazione, ma mi connetto col cellulare solo una volta al giorno, per leggere le notizie e per postare.
Ogni volta che leggo un tuo post vorrei che durasse di più, poi mi ricordo che io odio i post lunghi anche quando li scrivo io, quindi va bene così. Ciao!
Sicuro fosse cannella?
invece la famiglia di americani chiassosi e idioti sul pedalo’ e’ passata a 10 cm dalla riva del laghetto, proprio in mezzo alle papere che stavo nutrendo con gioia, in silenzio. Stronzi arroganti.
Per me parlare di tettonica a zolle ad una bambina è da romantici.
In ogni caso non ho capito se il titolo è soltanto come omaggio a Lev perchè sei lì (forse) punto e basta o perchè c’è un collegamento tra la famiglia (padre e figlia) e famiglia (te?). Quindi: tu ti consideri una famiglia? 🙂
Chissa’? Quando uno e’ felice non fa nulla. Se ne sta li’ tutto il tempo a sorbirsi la felicita’ non deve fare niente per godersi quella felicita’ che ha addosso. E quando uno e’ infelice si sforza di uscirne … se riesce… e quindi fa delle cose. Tutti gli infelici fanno delle cose tutte diverse fra di loro, le cose.