Ieri sera ho ricevuto questa mail che pubblico volentieri:
Caro Eio,
io sono uno che nella mia vita ho letto un sacco di romanzi. Romanzi seri, romanzi meno seri, romanzi dove c’è la trama, romanzi dove non c’è la trama, romanzi con dei personaggi a tutto tondo, romanzi con dei personaggi deboli, ma io, con tutti questi romanzi, non son mai riuscito ad appassionarmi. Perché tutti questi romanzi, quando cominciano, cosa fanno questi romanzi? Questi romanzi cominciano, e ti propongono questi personaggi, questi personaggi che prima che cominciassi a leggere questo romanzo prima non esistevano, poi cominci a leggere il romanzo, e allora trovi questi personaggi, te li descrivono, magari fisicamente, magari no, però ti immedesimi in questi personaggi, questi personaggi che son sempre diversi di romanzo in romanzo, che poi tu lo sai che quando hai finito quel romanzo, quei personaggi non esistono più. Sei sicuro (a parte i romanzi seriali, come quei detective che son sempre loro di libro in libro, ma questi son dei casi particolari che non mi sento di affrontare in questo frangente) che quei personaggi lì, ma non solo i personaggi, ma anche tutto il mondo che si spalanca quando leggi un libro, sei sicuro che tutte quelle cose lì che compongono quel mondo lì che c’è dentro il libro tu non le ritroverai mai più, e che quando chiudi il libro di quel mondo avrai soltanto il ricordo, e non ci sarà modo di prolungarlo, in nessun modo. E se un libro ti piace, e sei verso la fine, hai già voglia di finirlo ma ti dispiace, ti amareggia il fatto che tu già lo sai, che sei alla fine di un’esperienza che non potrà essere ripetuta se non rileggendo quello stesso libro: sai già che è come se un buco nero si inghiottisse tutto quello che c’è lì dentro.Ti scrivo questa cosa per dirti che a me piace molto il tuo blog, perché il tuo blog è un po’ come un romanzo, solo che tutte le volte che finisco di leggere un post, io non mi sento amareggiato per la fine, anzi, io son contento perché mi chiedo, chissà cosa gli capita, a Eio, domani.
Ringrazio molto l’autore di questa mail per questa importante riflessione alla quale non mancherò di pensare per i prossimi mesi.
(E dire che non mi ricordavo neanche di essermela spedita, questa mail. Mah.)
LOL. Come alcuni romanzi si capisce subito però come va a finire questo post. La “lingua” utilizzata nell’email è “troppo” la tua.
pensa tu se invertissi l’ordine cronologico dei post in modo che cominci dal più vecchio e che si sfogli pagina per pagina…il tuo lettore non troverebbe mai la fine visto che ogni giorno agigungerai l’ultima pagina e lui dovrà scoprirla. Questa cosa del post nuovo in alto effettivamente mica ti fa leggere tutto il resto e mica rispetta la consecutio temporum…
in effetti è incredibile come tu e te stesso scriviate in maniera così simile.
[Spoiler]
Il personaggio Eio scompare durante un viaggio, ricompare nella terza stagione dove scopre di essere suo figlio.
volevo ben dire!!!
non che ci fosse un’altro che scrive così….
ma che davvero davvero ci fosse uno
che riesce a sopprimere i personaggi, i luoghi, le strorie che legge
io dopo che ho letto
(anche se le provo pure io quelle sensazioni lì…verso la fine…)
è un pò come aver messo un semino
in un vasino con il terriccio
che mentre leggo scorrendo le righe innaffio innaffio
e alla fine
puf
mi sbocciano i personaggi in immediata grandezza naturale
e così a forza di leggere
ora mi muovo con un branco scomposto di personaggi
che un pò mi confondono e mi distraggono
ognuno impegnato a far qualcosa
e un pò mi fan tenerezza e compagnia…
uno in particolare mi è simpatico
sarà che ha sempre i vestiti buttati e sparpagliati sul pavimento
e mi ci ritrovo .
…
poi…non c’entra nulla….
ma
………dopo aver visto il nuovo film della Guzzanti
BUCO ….non sarà mai più solo una parola…
ciao
s c a r a v e n t o
ucci ucci sento odore di librucci…
🙂 pensa un po’ che io quando leggo un romanzo che mi ha appassionata molto, quasi mai leggo le ultime due/tre pagine perché è come se non fosse mai finito e quindi non ho quella brutta sensazione di abbandono, per dire.
potresti scrivere un “romanzo” !!!
@napolux eh beh, l’ho fatto apposta eh (l’ultima frase l’ho aggiunta perché così la capiscono anche quelli che passan di qui la prima volta) 🙂
@catepol questo è verissimo. però bisogna anche dire che i blog sono fatti per essere letti di giorno in giorno, un po’ una “letteratura nel suo farsi” 😉
@livefast “separati alla nascita” (speriamo di no, eh)
che poi io mi dicevo mentre lo leggevo questo tuo post, mi dicevo “finalmente un lettore di eio che alla fin fine la pensa come me”. però poi non era un lettore ma era uno scrittore e allora mi son detto “finalmente uno scrittore di eio che alla fin fine la pensa come me”.
Potrebbe essere la prima lettera di un epistolario appassionato tra Eio e Etu. Che sarà letto da Enoi.
Questo post… mi ha fatto riflettere.
azz, dovevi pecettarlo. altrimenti non mi diverto più!
A me non mi arrivano mica mai queste email qui e non me le faccio arrivare. Però se pubblichi un romanzo e me lo mandi son contento, anche se poi devo finirlo e dirti che me ne è sembrato. Magari lo faccio,magari no come nei commenti ai post.
Un titolo per il tuo romanzo: “Lo strano caso del dr. Ale e mr. Eio“
non so perché ma mi è venuto in mente un bambino che conosco, ha 10 anni, che mi ha detto che si rifiuta di leggere qualunque genere di narrativa ( va bè, non l’ha detto con questi termini precisi, ma il concetto era quello) perché non capisce cosa ci sia di interessante a leggere storie inventate. Mi è sembrato strano, per uno della sua età, però mi è piaciuta la precisione del suo pensiero. Adesso aspetto che sia un po’ più grande e poi lo mando qui, ma non so perché
No, Eio, non è un buco nero, restano lì e riaffiorano quando nella vita li incontri con un altro nome, un altro vestito, un’altra lingua, un altro volto. E poi quando riapri quel buco nero,dopo qualche anno li scopri ancora diversi, come un vecchio amico che incontri di rado e scopri ti sa dire qualcosa che non immaginavi ti potesse dire. Ma non è lui che ha qualcosa di più, sei tu che sai ascoltarlo un po’ di più. (Calvino ‘sta roba qui l’ha detta meglio, ma non si può essere mica tutti come Calvino)
una letteratura nel suo farsi, di tutto 🙂
La vita è un romanzo pieno di personaggi e l’autore mi ha dedicato soltanto due righe nei ringraziamenti.
l’alter Eio…
quello che quando piove, se freni, schizza…
Quando mi telefono
risulto sempre occupato.
Io è un altro, ma la frase non è mia.
uno in effetti non ci pensa mai.
ma è abbastanza inquietante questo fatto che uno (sempre lui, nel senso se stesso) è inevitabilmente il primo a leggere le cose che scrive.
una specie di maledizione insomma.
Ma ti scrivi solamente o a volte ti telefoni pure? 😉
“però bisogna anche dire che i blog sono fatti per essere letti di giorno in giorno, un po’ una “letteratura nel suo farsi” ;)”
Meno male che letteratura l’hai messo tra virgolette va 🙂
si chiama autoerotismo della doppia personalità
Ci sono due regole importanti che adesso devi star attento a rispettare:
– non rigarti la macchina come ritorsione contro te stesso se scrivi delle cose che ti fanno incazzare;
– non mandare l’alter ego a discutere dei tuoi affari con Polli, come faceva Pessoa che alla fine si è lasciato dalla fidanzata Ophelia per colpa di Alvaro De Campos.
ma vogliamo parlare
di chi li scrive i romanzi?
e’ uno strazio doverli concludere….
E cerca di andare d’accordo con te stesso, che la vita è già difficile di suo. Va be’, finché ti mandi queste mail, non corri pericoli. Magari la prossima volta segnalaci quando t’insulti.
E tu che ti sei risposto?
e tu pensa a chi scrive….
come faccio a staccarmi dai miei personaggi?
Ed infatti non lo faccio
faccio lo spin off letterario
Beh, tutto parte dal mitico Flaiano: “Ho dei pensieri che non condivido”.
e tu pensa a chi scrive….
come faccio a staccarmi dai miei personaggi?
Ed infatti non lo faccio
faccio lo spin off letterario
Io manco in quel caso: non faccio mai una sega.
Spesso mi chiedono perché ho due telefoni. Io rispondo che uno è per lavoro e l’altro è personale, ma in realtà la risposta vera è che è per telefonarmi e non trovare occupato.
La cosa più triste è quando mi racconto le barzellette da solo, non le capisco, cerco di spiegarmele e finisce che rido solo per farmi piacere.
un pò di sana autocelebrazione non fa mai male…anzi..
boh, ce devo penzà 😉
Eio: anche se non lo specificavi lo capivo lo stesso che la mail era tua 😉 il tuo stile è inconfondibile…
Ehi, massimo, ma tu lo fai lo spin off letterario? No, perché non mi è chiaro 😉
leggevo e pensavo, questo qui scrive come eio, magari è il suo gemello,
ma c’è una scuola, un metodo per scrivere così?
Beh, è così nella vita. Anche le persone, non solo i personaggi, prima di nascere non c’erano, e dopo morti, dopo una settimana o un mese o al massimo un anno, non ci sono più.
Anch’io ho desiderato che qualche romanzo avesse un seguito (no, non Guerre Stellari) e in realtà non capisco perché nessuno scrittore abbia mai proseguito un classico del passato. Beh, forse l’ha fatto Torquato Tasso, con l’Orlando Furioso, ma anche lui poi non l’ha finito e nessuno lo ha più ripreso.
E sui blog, sì, penso davvero che siano un nuovo modo di esprimersi (e non solo comunicare) a tutto tondo. In quanti nel leggere un bel romanzo avremmo voluto essere scrittori, ma poi abbiamo scritto un racconto e rileggendolo ci siamo arresi all’evidenza che scrittori non siamo. Però blogger lo siamo, e quello è il nostro modo di scrivere. A me piace. Se poi ci si potesse anche campare… 😉
Non si vive sulla musica (se non facendo concerti e vendendo magliette), figuriamoci viver sui blog 🙂
(potrei fare dei concerti)
(o vender delle magliette)
(mmmh, adesso ci penso)
io mi convinco sempre di più che sei matto, geniale, ma matto
Dai , non ti preoccupare tanto di non ritrovare mai quello che hai letto, non si dice che tutte le storie raccontano quasi sempre la stessa storia di fondo ( o almeno due o tre di base ?)Non è che io proprio ci creda, a questo, ma ammetto che il pensiero è consolatore, no?