Era un po’ che Vittorio Arletti, chiamiamolo così con un nome di comodo, come fanno gli autori quando vogliono nascondere le proprie magagne, era un po’ che Vittorio Arletti, che incidentalmente ha le stesse iniziali delle parole Vostro Autore, era un po’ che lui non scriveva più niente, scriveva pochissimo, lui che un tempo si vantava di scrivere qualcosa, anche una vaccata, tutti i giorni. Dopo un po’ che non scriveva più si era accorto che gli era cresciuta la pancia, una mattina in bagno si era accorto che a momenti non riusciva più neanche a vedersi il pisello, e in quel momento lì, mentre faceva la pipì, aveva deciso che era ora di cambiar regime, si era detto Qua, se non mi rimetto a scriver più spesso, divento un pallone. Poi, a dir la verità, non so come finisce, ma se funziona ve lo dico.
Io scrivo, ma ingrasso lo stesso… mi serve un altro metodo…
Io c’ho il metabolismo veloce. A pensarci, quella pancia dev’essere piena zeppa di idee.
Se ho ben capito, c’è chi scrive e s’ingrassa e chi s’ingrassa se non scrive. Il dr.House, che è seduto qui di fianco a me, dice che il responsabile del vostro ingrasso è quindi un virus, che si attiva o scrivendo oppure andando in bagno alla mattina.
Invece delle diete, dovremmo scrivere più spesso.
io scrivo mangiando.
Dottore, non mi sento mica bene.
Cos’avrebbe, sentiamo, mi dica i sintomi.
Eh, i sintomi, son costipato, ma mica come pensa lei; la mia è una costipazione letteraria. Dottore, guardi che sto male, eh, ingrasso a vista d’occhio, vede?
Uhm…
Non mi tenga sulle spine, cosa posso fare? C’è una cura efficace?
Dovrei consultarmi con qualche collega.
Digita furiosamente sulla tastiera del computer che ha sulla scrivania.
Dottore, che fa, li sta già contattando? Vedere!
No, che fa, stia al suo posto, diamine, rispetto per la profesione!
Dottore! Ma che rispetto e rispetto! Sta cercando su Wikipedia. Ero capace anch’io, allora.
Il dottore è in evidente imbarazzo.
No, sa, è l’home page del browser, stavo passando a…
Ma dai, ma che serietà. Però sa cosa le dico, ho pensato che adesso vado a casa e sulla strada mi fermo a comprare dei quaderni. Poi, comincio a scrivere, tutte le parole che mi sento dentro, magari in ordine alfabetico o anche no, metti che poi, arrivato alla erre mi vien in scappa un’altra parola con la a e mi tocca ricominciare da capo.
Buongiorno dottore.
Buongiorno a lei e stia bene
Nota: non si dice arrivederci a un dottore, forse che uno dovrebbe augurarsi di star male?
mi scuso per gli erori
Posso concludere che uno scrittore non dovrebbe rimangiarsi le parole ?
una purga letteraria?
o un libro che faccia cag#re?
eh, il silenzio ingrassa.