Le cose che vorrei dire non ci stanno nelle parole che vorrei scrivere.
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Charlie e Kurai mi passan due catene. La risposta alle catene, da oggi in poi, a meno che io non le ritenga particolarmente interessanti, oppure che non abbia idee per scrivere nel giorno in cui mi arrivano, potrà essere esemplificata dal nome di un personaggio da me inventato nei primi anni della scuola superiore.
Questo personaggio si chiamava Mankopukàz.
(io adesso che ci penso non mi ricordo più chi era cosa faceva che cosa rappresentava, questo personaggio, solo il nome, mi ricordo, si chiamava Mankopukàz)
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Ieri pomeriggio ho messo il contatore degli accessi su questo blog, segnava Zero, oggi segna circa Centomila.
Come Beppe Grillo.
Questo certo asseconderà le mie derive populistiche.
quale post?
benvenuto a Mankopukàz nella blogosfera 🙂
mankopukàz sarebbe stato un grande amico anche per me alle scuole superiori, cioè se solo lo avessi conosciuto : )
fiore che stride
non capita ogni giorno che qualcuno
ti dica infronte a tutti “famme ride”
paolo: così si fa.
sonetti: anfatti, anfatti. appena ho tempo affronto meglio il discorso…
Come sono piccolo io con le mie scarse 500 pagine viste al giorno, però posso dire senza bot e spider.
Confesso che ho dovuto rileggere due volte per capire i significati intriseci del nomignolo Mankopukàz.
Le cappa devono avermi mandata in confusione.
hai superato le 100.000 visite e non si brinda? non rispondere Mankopukàz.
Mankopukàz è un nome bellissimo, mi fa venire in mente il romanzo “Memorie di un cuoco d’astronave” di Massimo Mongai dove c’è un personaggio (solitario, pressoché misantropo) che si chiama ‘Ndovajdasolow.
Io ci ho avuto una storia di 27 anni con Mankopukàz!