un blog che parla di niente

Quell’espressione lì, quel viso lì, quegli occhi lì, quell’andatura lì

Mi è successo in un momento della mia vita che sentivo di aver perso il Natale. Mi guardavo intorno, e tutti parevano avere il Natale tranne me. Camminavo per la strada, incontravo amici e conoscenti, e lo vedevo, nei loro occhi, che loro, il Natale, ce l’avevano, avevano tutti quei visi da Natale, quelle andature da Natale, e io invece avevo un’espressione, un’andatura, un viso, e degli occhi; quell’espressione, quell’andatura, quel viso, e quegli occhi che hai tutti i giorni. Solo, il mio viso, i miei occhi, la mia andatura, la mia espressione, erano un po’ più tristi. Perché mi sembrava che tutti ce l’avessero, il Natale, tranne me. Poi magari non era vero, magari anche altri avevano perso il Natale, ma io non me ne accorgevo, a guardarli sembrava che ce l’avessero tutti, il Natale; a guardarli, mi sembrava che tutti avessero quell’espressione lì, quel viso lì, quegli occhi lì, quell’andatura lì che hanno quelli che hanno il Natale. E io, mi sentivo l’unico al mondo che non ce l’aveva. E mi veniva da piangere e urlare, quando tornavo a casa, e urlavo e piangevo tutto il tempo, e poi stavo zitto, perdevo lo sguardo nel vuoto, e stavo lì delle ore a fissare l’interruttore della luce.

Poi, molto tempo dopo, mi ero rassegnato. Mi dicevo Embe’, io non ce l’ho, il Natale, però ho un bel computer. Mi dicevo Embe’, io non ce l’ho, il Natale, però ho un bel telefono.

Io facevo il furbo, con me stesso e con gli altri, facevo il furbo e dicevo Ma cosa se ne fanno del Natale, io se avessi il Natale lo baratterei con una bella moto. Però facevo il furbo, e si capiva dall’espressione, dall’andatura, dal viso e dagli occhi che a quel che dicevo non ci credevo neanche un po’, e si capiva che il Natale mi mancava, mi mancava tantissimo; mi mancava, il Natale, come se mi avessero tolto un braccio.

Poi m’è successo che il ventiquattro dicembre, ero lì che cercavo una cravatta, m’avevano invitato a cena, volevo far bella figura, cercavo una bella cravatta che avevo, la più bella che avevo, e che sarebbe stata benissimo, sulla camicia che volevo mettermi, solo che non la trovavo: tra le altre cravatte non c’era, tra i vestiti buoni non c’era, ho guardato dappertutto, e non c’era.

Allora son andato nella stanza degli scatoloni, mi son inginocchiato, ho rovistato dentro tutti gli scatoloni dell’ultimo trasloco, ed era lì, la mia bella cravatta, allora l’ho presa in mano, l’ho soppesata, l’ho guardata controluce, era proprio una bella cravatta, ed ero contento, della mia cravatta, l’avevo trovata, e mentre la guardavo, con la coda dell’occhio ho visto qualcos’altro, dentro lo scatolone. Era il Natale. Gli ho detto Ti ho trovato, e adesso non voglio perderti mai più.

(Questo è il mio Post sotto l’Albero 2009 (pdf, 6 mega, raccoglie un centinaio di contributi a tema da un po’ di blog italiani), una ormai consolidata tradizione natalizia per la quale ringrazio il Sir Squonk. Dentro il file, di seguito a questo raccontino, ce n’è un altro, che è del mio cane. Mi ha detto Fa un po’ vedere cos’hai scritto. Si è preso il testo, me lo ha ridato, mi ha detto Mandaci anche questo da parte mia. Non so cosa gli abbia fatto, lui, con parole sue, dice che l’ha “remixato”.)

22 Comments

  1. khenzo

    Fortuna che io quando trasloco poi butto tutto

  2. fatacarabina

    beissime entrambe, eh

  3. cica

    E son contenta che l’hai poi ritrovato, il Natale. Che io me lo dico sempre “a Natale mi rimbecillisco” però non mi piacerebbe mica non rimbecillirmi. Fa proprio bene avere lo sguardo da Natale, quell’espressione un po’ così, con gli occhi ridenti, che ti vien fuori a Natale. Va’, che poi abbiam tempo tutto l’anno per ridiventare indifferenti e diffidenti.

  4. essere disgustoso*

    a natale sono tutti più buoni.
    vedi tartaglia.

  5. marco

    Io trovo che il Natale sia una boiata pazzesca. Quindi, meglio perderlo che trovarlo.

  6. Sba

    Sei un inguaribile cyaltrone 🙂

  7. Federico

    certo che anche tu, tenere le cravatte belle dentro gli scatoloni…

  8. Alessandro

    allora devi assolutamente leggere la versione remixata.

  9. Gennaro

    Io l’ho trovato il natale, forse. Bisogna vedere. Se è una cosa tipo essere felice, forse l’ho ritrovato.

  10. B

    Mia sorella, che é un tipo fantasioso, una volta voleva chiamare suo figlio Natale. Io non ho detto niente, solo che sarebbe stato sulla bocca di tutti, come Eva, che é un nome che non si deve dare mai a una bambina, secondo me. Alla fine lo ha chiamato in un altro modo e abbiamo sospirato tutti sollevandoci un bel po’. Il mio albero c’ha una punta tutta sbilenca e lunghissima, che sembra un minareto e ogni anni mi dico Ma basta, con sta punta! Ma poi la metto sempre lo stesso, e anche il presepe che ci sono rimaste solo le pecore e ci siamo persi Gesù Bambino e allora io ho messo quello degli ovetti Kinder, anche quello lo metto sempre lo stesso. Il Natale forse é la cosa che si mette sempre lo stesso, secondo me.

  11. emma

    sorrido, mi sa che devo cercare il mio scatolone…

  12. tracciadoppia

    io sono allergica al natale

  13. cliste

    quel natale è un po’ acerbo, disse la volpe.

  14. Magica

    Il problema del Natale è che dura troppo poco e lo spirito se ne va via subito…

  15. Bill Lee

    io ho perso lo spirito del natale quando per la prima volta, coi miei amici, abbiamo organizzato la walk and wine. Praticamente la walk and wine consiste nel partire verso le 3 del pomeriggio, e bere un bicchiere in ogni bar del paese( i bar sono una trentina). Di solito ogni anno partiamo in 25 e arriviamo all’ultimo bar verso le 11. In 6. Gli altri non si sa mai che fine han fatto. Nelle scorse edizione c’è stata gente che si è addormentata dentro siepi, alcuni si son picchiati senza motivo apparente, altri sono andati a casa a letto distrutti, altri ancora semplicemente sono spariti.
    L’anno scorso un mio amico non riusciva più a bere ed è partito verso casa. Non stava in piedi e si è appoggiato a un muretto. Gli si affianca una macchina e dentro c’erano sua morosa e la mamma di lei. Sua morosa mi ha raccontato che lui (ovviamente lui non ricorda niente di tutto ciò) cecava di nascondersi dietro una siepe mentre lei, incazzatissima, lo chiamava e gli diceva di non fare lo stupido e di salire in macchina. Alla fine ha voluto tornare a casa a piedi da solo, rifiutando il passaggio. E credo abbia scritto buon natale mamma e papà, col vomito, davanti alla porta di casa. O forse no. Cos’è che stavo dicendo? Ah si, da quando è nata la walk and wine il natale è diventato un giorno orribile in cui devi star 4 ore a tavola coi tuoi parenti con la testa che pulsa e lo stomaco rovesciato.Però mi piace un sacco!

  16. Bill Lee

    @alessandro: no, non lo era affatto. Era stupido e insignificante. Hai dei gusti orrendi. =D

  17. Bill Lee

    a quanto pare un pò a tutti piacciono ste cose qua perchè sul mio blog non c’è mai un cane.. Pensa che potrei scrivere una cosa così al giorno e avere tantissima gente che mi scrive che son bravo ed esser contento e star bene con me stesso e invece non lo faccio. Son proprio un deficente.

  18. Bill Lee

    Ma sai che mi sa che c’hai ragione? Però è triste… finchè sono in playa vado in giro a lasciar perle su blog a caso e quando mi metto in testa che devo scrivere un post faccio schifo. Si, si è proprio così. Mi hai aperto gli occhi. non diventerò mai uno scrittore.

  19. Alessandro

    Bill, questo sì che era un bel post.

  20. Alessandro

    a me piacciono queste cose qua, non quelle che metti sul blog, tié.

  21. Alessandro

    Può essere che sei uno di quelli, come me, che scrive meglio se non ha la pressione di farlo.

  22. zerodx

    questo post è magnifico, mi ha sciolto il cuore. e penso di essere anch’io tra quelli che scrivono meglio se non hanno la pressione di farlo. e infatti pure io quando mi metto a scrivere un post parto e mi fermo, poi riparto e mi rifermo, poi penso di aver avuto un’idea, la scrivo, poi mi fa schifo e la cancello. Poi mi rimetto a scrivere, poi esco e anche stasera niente blog.

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