Adesso dicono che da quando c’è la cosiddetta posta elettronica, la gente non si scrive più le lettere come si faceva una volta, ma a me non sembra mica una cosa vera, perché non è mica che quando non c’era la posta elettronica uno scriveva delle lettere tutti i giorni, anzi, nella mia memoria, quando non c’era la posta elettronica io scrivevo ben poche lettere, e anzi, a pensarci bene, non mi ricordo mica tante volte in cui ho scritto una lettera oppure ho visto qualche mio parente o conoscente che ne scriveva una.
Mi ricordo che una volta, dovevo aver dato il mio indirizzo a qualche associazione di amici di penna o una cosa del genere, che mi era arrivata una lettera di una ragazza inglese che mi scriveva chi era, cosa faceva, cosa leggeva e che musica ascoltava, e mi ricordo che le avevo risposto, con l’inglese che sapevo ai tempi, che ascoltava tutta della musica sbagliata e che invece doveva ascoltare dell’altra roba che nella lettera io le elencavo minuziosamente, però poi lei non m’aveva mai risposto.
La mia ragazza, nonostante le abbia insegnato ad usare gmail e quelle balle lì, continua a scrivermi letterine.
Vero. Solo che la posta elettronica ha geneticamente modificato la lettera. Il che non sarebbe un male in sè, se il vocabolario – e dunque le possibilità comuni di dare un nome, e il nome esatto, alle cose – non risultasse impoverito dalla pratica di abbreviare e approssimare che la mail consente o obbliga. Per non parlar degli sms. Tutto bene, non è che una nuova forma di comunicazione, che si aggiunge alle altre, ma a me piacerebbe si potesse usare il nuovo attrezzo ANCHE con le vecchie parole. E’ un tentativo che faccio anche sul mio blogghino, e il suo poco successo di pubblico è la prova _ di cui sono lieto – della sua forma…antica. Guarda, se ti va, per esempio questa lettera aperta che ho scritto in risposta a un articolo sul giornale…
Ciao a Eio e gli Eios
Valerio(s)
A me lo SPAM arrivava anche con la posta normale…
Io con la posta elettronica ho un bel rapporto e anche con la posta snail (non mi ricordo come si dice in italiano so che ha un nome). La mia differenza primaria è che ho una scrittura da medico quindi se scrivo mail tutti riescono a leggere se scrivo snail mail nessuno capisce o fa fatica a leggere e tutti quelli che leggono le mie lettere poi sono maldisposti.
Le cartoline invece quelle si ho smesso di mandarle a mia nonna tanti anni fa.
Bello questo post..ogni volta che leggo i tuoi scritti mi sento di buon umore chissà perchè! cmq hai ragione..si scrivevano poche lettere. eravamo tutti pigri in fondo
Con la posta cartacea rimane solo il “fascino” dell’attesa…
anch’io in seconda media avevo un’amica di penna, però francese.
e lo scambio epistolare è finito lo stesso alla seconda lettera (ahah, stavo per scrivere mail) senza averla insultata……
Già… l’epoca andata degli amici di penna. Io ne avevo una diecina, tra italiani e stranieri. Roba di un millennio fa, correvano gli anni 76-78…. caspiterina come mi sento vecchia!
*epistolare* bravi!
anch’io avevo un’amica di penna giapponese…mi ricordo che era convinta che amassi michael jackson (giuro che non so perchè si era fatta sta convinzione) e mi mandava ad ogni lettere, un sacco di articoli su m.j . tutti chiaramente in giapponese…si chiamava yukiko, credo….
roba che parla di pistole? 🙂
io invece scrivevo tantissimo, a casa in italia ho un baule pieno di lettere…
se per caso ti va
http://nonsisamai-nonsisamai.blogspot.com/2008/01/corrispondenze.html
Eìo, scassaballe fin da allora, eh? 😉
Pure io ho avuto due amiche di penna inglesi. La prima ha smesso di scrivermi di punto in bianco, senza motivo, dopo due anni, con una lettera scritta da suo padre (giuro che non ci avevo fatto niente, eh). Con la seconda è andata meglio: quando lei è venuta a trovarmi, ci siamo pure messi insieme. E’ durata nove giorni. Un record, per quei tempi.
Ciao Alessandro Bonino, sono un piemontese che ti voleva conoscere tanti anni fa ma poi mi sono reincarnato. Secondo me grazie al potere della supermemoria riuscirai ad indovinare chi sono. Comunque anche se non ci riesci poi se vuoi te lo dico lo stesso eh. Ciau!
mandami una mail
eiochemipensavo [chiocciola, o come si chiama] gmail.com
no, non ho capito chi sei 🙂
Kutavness: sì, ci son nato, rompiballe 🙂
Quando non c’era la posta elettronica, esistevano i francobolli.
Sono d’accordo: mentre ho scritto solo poche lettere, di email ne scrivo molte e le trovo utili per mantenere i contatti con persone che abitano lontano o che vedo raramente. Mi sembrano un mezzo per comunicare rapido, facile e poco invadente. 🙂
Pure a me era capitata la stessa cosa, quando mi mandò la foto, sparii io! 😀
un ragazzo che non conoscevo mi ha sscritto email devo dire belle ogni giorno, poi è sparito dalla sera alla mattina. evviva