un blog che parla di niente

Proprio in quel momento lì

L’altro giorno è passato di qua Carlo, un mio amico, che mi ha detto Guarda, se ci hai dieci minuti, vieni un secondo con me che ti faccio vedere una figata, e siccome io di Carlo mi fido, allora gli ho detto subito di sì, e ci siam avviati insieme verso casa sua.

Poi quando siam arrivati mi ha fatto vedere una cosa che aveva in un angolo del cortile, diceva che l’aveva trovato cavando nell’orto, io appena l’avevo visto avevo detto Oooh, perché la meraviglia era tanta: quel che avevo davanti era senz’ombra di dubbio un Ordigno Inesploso della Seconda Guerra Mondiale!

Lo guardavo lo sfioravo con le dita non ci potevo credere, era un sacco di tempo che non ne vedevo uno, mi si è accesa una lucina negli occhi che Carlo ha capito subito quel che volevo fare.

Mi aveva detto Andiam giù al fiume e lo facciam brillare? e io gli avevo sorriso e lui Devo avere del plastico nel sottoscala, aveva detto, poi si era assentato, era tornato dicendo Ecco qua, ci ho un pezzetto di C4 che ha avanzato mio zio dall’ultimo attentato, e allora, facendo bene attenzione, ché gli Ordigni Inesplosi della Seconda Guerra Mondiale son robe delicate, abbiam caricato tutto nel bagagliaio della sua Renault 4.

Per sedermi sul sedile del passeggero avevo dovuto spostare un po’ di sacchetti di droghe varie (non le so riconoscere, non sono un esperto), l’ho fatto con nonchalance perché non era mica la prima volta che capitava, le prime volte m’incazzavo che lui lasciasse lì tutta quella roba, ma poi avevo smesso, d’altronde, mi dicevo, è il suo lavoro, d’altronde, mi dicevo, ognuno si guadagna da vivere come può, d’altronde, mi dicevo, Carlo è un bravo tipo.

Poi siam partiti e ci siam diretti verso il fiume.

Quando ho visto le quattro macchine della polizia che bloccavano la strada, nel momento stesso in cui ho visto la decina di poliziotti con il mitra spianato che ci intimavano di fermarci, proprio in quel momento lì, proprio in quel momento lì in cui ho visto che Carlo stava tirando fuori dalla tasca della giacca una Colt automatica, proprio in quel momento lì mi sono accorto di essermi ritrovato in quello che si chiama un cul-de-sac narrativo.

16 Comments

  1. irene

    Magari era tutto un sogno.

  2. maeandro

    Hai saltato la parte dove avevi caricato due battone sul sedile posteriore.

  3. Paolo Ferrandi

    Beh, di solito è il momento dello stacco cosmico. Tipo arriva Silver Surfer o il suo principale Galactus, oppure gli omini verdi che dicono “terresti veniamo in pace. Vogliamo solo il vostro mojo”, poi vaporizzano i carabinieri e tutte quelle cose lì. Oppure il tuo amico Carlo è un confidente della polizia e ti ha incastrato apposta per farti partecipare a un programma segreto di addestramento di soggetti terminabili. Oppure – essendo l’unabomber – ti ha venduto alla pula come il vero unabomber. Basta essere verosimilmente inverosimili e non c’è cul de sac narrativo che tenga.

  4. Pablo

    Grande!!!!!

  5. eio

    non sono così impudico 🙂

  6. eio

    Gli Zombi, come ho fatto a non pensare agli Zombi! Gli Zombi ti salvano sempre 😉

  7. Ladra di Caramelle

    E io che aspettavo trepidante il momento in cui vi arrestavano e vi mettevano in cella con Rudy Guedè, scrivevate un libro a sei mani e diventavate più famosi di Fabrizio Corona. Il tutto prodotto da Alberto Stasi, ospite fisso da Bruno Vespa assieme alla Franzoni e al plastico di Cogne.

  8. carlo

    sono proprio un bravo tipo

  9. regulus21

    @ Ladradicaramelle: Proprio proprio proprio quello che avevo pensato io. Ma io ci aggiungerei le gemelle K. Anche l’occhio vuole la sua parte… se il cervello è altrove. Se c’è ancora.

  10. Andrea Martines

    Sul modello narrativo adottato sono incerto se trattasi di Sterne, Landolfi, Cortàzar, o la puntata di Dallas in cui cominciano a morire tutti, Sue Ellen esplode e Bobby si sveglia che aveva sognato due anni di puntate.
    Il lettore in questi casi realizza al volo che gli hanno fatto indossare un sospensorio dell’incredulità, digrignando un catartico vaffancul-de-sac.

  11. eio

    il sospensorio dell’incredulità me lo devo segnare. ma anche il vaffancul-de-sac.
    per i riferimenti all’attualità, ecco, non saprei come dirlo, ma preferirei di no.

    per quanto riguarda carlo, mi dispiace per l’omonimia, io vado sempre a cercar dei nomi improbabili ma stai tranquillo che nel mondo vero poi c’è sempre qualcuno che si chiama così 😉

  12. marchino

    Con tutte quelle belle paroline lì che ci hai messo dentro, nel post, il Signor Echelon ti ha classificato come signor terrorista (probabilmente islamico) e domani venono quelli della CIA a portarti a casa il panettone al tritolo.

  13. kutavness

    A meno che quelli di Echelon, da bravi americani, non siano totalmente digiuni di qualsiasi lingua non anglofona (eccetto due parole di spagnolo, pronunciate in modo che manco sembra una lingua indoeuropea). Solo questo potrebbe salvarlo.

  14. eio

    certo che il C4, il C4 è universale, quindi mi sa che mi fotte, a meno che non pensino che io parli della macchina. che però è una citroen, mica una renault. mah.

  15. regulus21

    Eìo, altro che C4, secondo me è più pericoloso il T9! 😛

  16. dancer

    sono senza parole..un mito…sei riuscito a fare il fincipit di un racconto….grandissimo..ah, buon natale eio, anche a polli..

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