Così, venerdì scorso abbiam preso accordi all’ora di pranzo, e abbiam deciso di andare in montagna sabato, domenica e lunedì con Ivan Ilic, Mastro Eiffel e relative consorti.
Non me l’aveva mica detto nessuno però che in montagna, anche a ferragosto, la notte fa un freddo da seccare.
Domenica mattina abbiam preso, siam partiti, siam andati a camminare, guidati da Mastro Eiffel, che tanto è corta, diceva lui.
Poi alla fine abbiam camminato un bel po’, siamo andati anche a finire oltreconfine, che sarebbe in francia, con Ivan Ilic che non ce la faceva più e Mastro Eiffel che continuava a dire adesso scolliniamo, e poi è tutta discesa.
(non era mica vero)
Lunedì, abbiam deciso, eravam stanchi, stiam lì nel campeggio a cazzeggiare. Ivan Ilic era d’accordo, ovviamente, che a lui piace cazzeggiare.
Abbiam fatto anche dei sudoku. A dirla tutta negli ultimi cinque giorni ne ho fatti più di cinquanta.
(quando si dice la ricaduta)
A Ivan Ilic il sudoku è piaciuto molto, con la sua mente da ingegnere, pura logica, senza perseguire alcun fine. Questo dev’essere la metafora di qualcosa, ma non mi viene in mente di che cosa.
Il titolo di questo post è troppo difficile!
sono tornata in campagna, ho acceso la lavatrice e il pc. buon segno. ciao ciao
alla fine al Sudoku ho ceduto pure io….
eh, è che io attribuisco ai post dei “titoli di lavorazione” e di solito li cambio al momento di postare, solo che in questo caso non mi è venuto nessun altro modo di dirlo in lingua corrente.
non lo faccio più, prometto! 🙂
fiorin di lenza
a farne tanti tutti a tutta birra
dimostri che ti dà una dipendenza
Fiorin di rose
cinquanta in una volta, a dirla tutta,
mi sembrano davvero un’overdose
Cervella fritte in salsa di sudoku…
Alice, una raffinata pietanza giapponese, no?
😛
Mi sa che le donne sono più impermeabili al sudoku. E non dico altro ché i commenti sessisti non fanno fine 😉
mi sa che avete ragione, mi sa 😉
Forse è che non ne vediamo il fascino… o almeno: questa donna non ne vede il fascino. Numerini, numerini, un numerino qua, un altro là, non lì perché c’è già dall’altra parte… Fanne uno, vabbè, fanne pur due, ma poi? Cosa diavolo è che ti spinge a farne cinquanta uno in fila all’altro? Questo, questa donna non lo capisce…
il tedium vitae? 🙂