la inseguii nella nebbia
ma non era nebbia
erano le mie lenti appannatelei mi disse: “vattene!”
“vattene tu!” risposi
“io me ne sto andando!”
“allora rimani”
“no”
“perché?”
“perché son stufa” disse
“sei stufa?” chiesi
“sì” rispose
“di che?”
“di te”
“di me?”la presi in braccio
stringendola forte
da farle del male“lasciami!” urlò
“lasciami tu!” urlai
“sei tu che mi tieni” notò
“è vero” ammisi
“mi fai male”
“scusa”poi la guardai
dentro i suoi occhi
entrambi verdi“ti amo”
“io no”
“sicura?”
“sicura”me lo disse così
ma le si bagnavano gl’occhi
“hai gl’occhi in pianto” dichiarai
“è la pioggia”
“fammele assaggiare, allora”
“che cosa?”
“le lacrime”
“non sono lacrime, è la pioggia”
“fammele assaggiare per prova”
“sei pazzo”
“lo so”poi se n’andò
pioveva mica
giuro
pioveva mica
Tratto da quel libro meraviglioso che è Motosega, di Guido Catalano. Detto questo, mi sa che ci si sente dopo il 24. O anche prima, chissà.
Non piove piu’, in effetti.
Ma son cose
Ammè ricorda molto la vecchia canzone “Come Pioveva”. 🙂
dopo, dopo…
Guido Catalano è il più grande poeta di tutti i tempi.
o almeno l’unico che leggo
Non l’ho ancora letto, ma grazie a questo post l’ho appena ordinato.
Buone vacanze
Bello, bello, grazie!
bello quest’ estratto!!
molto interessante, magari mi informerò!
a dopo il 24.
ok, dopo il 24 🙂
buone vacanze, senza pioggia.
NDA. Buone vacanze, neh?
bello, proprio bello sì. Io comunque dopo il 24 non ci sono mica, parto proprio il 24. Stando così le cose, ti e vi leggerò dopo il 30, eggià.
buone vacanze, have fun 🙂
leggendo mi son venute le lacrime agli occhi. no forse era la pioggia. ma si!
A Pechino invece pioveva assai, quando la tua conterranea Elisa Rigaudo ha preso il bronzo nella marcia. Però, ‘sti cuneesi…
cuneesi pochi ma buoni.
Che bella… Quindi si può ancora fare poesia, di questi tempi.
Wooow!
Bellissima poesia, grazie della segnalazione !
oh, ecco, ho fatto fatica a trovare un post senza nessun messaggio di gente che già conoscevo, ma adesso ci sono. Questo mondo virtuale è ben strano, potrebbe essere sconfinato ma alla fine della fiera è una piccolissima famiglia di parenti, certi nomi ricorrono sempre e tu ti senti arrivata tardi a casa di tutti, come se ogni giorno ci fosse in palio l’america da scoprire, ma tutti i giorni l’ha scoperta qualcuno prima di te… ecco, avevo questo da dire più che altro, curiosa però la poesia.