Le cose che vorrei scrivere sono troppo lunghe per stare in un post.
Faccio prima, non le scrivo.
Nevica, nevicava già ieri sera quando siam tornati a casa, nevica stamattina.
Solo che adesso, par ch’attacchi.
Letture in treno sembra prender piede. Giulio Mozzi l’ha segnalato su vibrisse e mette in palio altri libri come premi, da aggiungersi ai nostri. Placida fa la stessa cosa. E anche Davide L. Malesi. Che devo dire, Grazie a tutti gl’insigni donatori, e partecipate numerosi, che non vorrei ci fossero più premi che partecipanti.
Giulio Mozzi, sempre lui, oggi, pubblica una mia foto su Sotto i cieli d’italia.
Un cielo di ottobre.
Non quello di oggi.
Che oggi nevica.
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bene, ora possiamo andare in pensssssione.
mel: scufa, eiochemipenfavo, mi paffi il femolino??
Eioche: fi, mel, afpetta che mi metto l’auricolare, cofa hai detto???
eehehe
mel
ho presente, non mi ricordo come si chiama il tale. dedicagli un post, magara.
mel
Nevica serio? Intendo dire, a quanto siamo? 1 Metro?
ha smesso verso mezzogiorno, in realtà. la cosa mi rende particolarmente felice, visto che oggi debbo usar la macchina per forza…
mel: m’hai fatto venire in mente una trasmissione alla radio, mi pare su radiotre, dove c’è il conduttore che ha un gigantesco problema con la R, è obesamente bleso, e pronuncia sempre frasi infarcite di R. probabilmente nessuno gliel’ha mai fatto notare, ché a volte è davvero incomprensibile.
sarà parente di qualche capostruttura, immagino…
steve della casa?
vorrei partecipare al concorso ma ho fatto un viaggio in treno la settimana scorsa e non ne ho altri in programma…
ah sì, mi pare si chiami sanford ujfalussi, il biografo di versikowski
mel
naa, non stiv della casa, lui lo conosco bene, dico quello che c’è prima di fahrenheit!
ujfalussi?!?
zycron! metticela tutta per partecipare!
sarà mica stinchelli, de La barcaccia?
Da me non nevica! Uffi! e io che volevo tirare un po’ di palle di neve sui blog…
stinchelli, il sodale musicale di suosso!!! no, non mi pare sia lui
melpunk
Ciao e ben ritrovato! :o) Tornerò a leggerti.
Ho terminato di leggere tutto il blog precedente (e l’ho dovuto fare a puntate: ‘sto mal di schiena non mi da tregua), questo nuovo l’ho iniziato ora, ma già mi pare differente, come stile e argomenti, dall’altro…Un po’ sono deluso, l’altro mi era piaciuto parecchio (de gustibus)…Ma c’è un motivo per questo cambio di rotta?
Scusa, mi accorgo ora di essere stato un po’ brusco, quel che intendevo è che mi sembra un po’ trascurata la tua parte dada, che è quel dybbuk straordinario che permette a te ed al tuo stile di emergere fra tanti, brillante, ironico e un po’ inquietante….
geografie dell’ascolto, ragazzi!
ciao emanuela!
ho cercato cos’è un dybbuk e adesso temo di sognarmene uno stanotte
un dibbuk?? beh è come un djinn!!!
melpunk
Bassiano, ti ringrazio dei commenti, e di esserti letto tutto il blog (quello su iobloggo, immagino). Sono successe parecchie cose che mi hanno fatto modificare i temi e lo stile della scrittura. I Temi, son cambiati principalmente perché, dopo il cambio radicale che vedi intorno al tredici di maggio, ho preferito non parlare più di lavoro. Il lavoro, mi son detto, è argomento tangenziale, che, pur occupando parte sostanziale delle nostre vite, non è, e non dev’essere, parte importante dell’immaginario. Lo stile, è cambiato per forza di cose, non coscientemente. Vedi, all’inizio io mi ispiravo tantissimo a Paolo Nori, lo scrittore italiano che specialmente nella saga di Learco Ferrari, ha uno stile monologante che non può che prendere. Andando avanti, ho cercato di affrancarmi dalla sua influenza, cercando di avere uno stile tutto mio. I miei critici personali (eh) dicono che ce la sto facendo. Sei il primo che mi dice che sto perdendo il mio demone (azzo come socrate) e questa cosa non hai idea di quanto piacere mi faccia. Lo sai, i blog son fatti in modo che ciò che hai scritto ieri sia completamente dimenticato, a meno di non arrivarci attraverso vecchi link o ricerche specifiche, e il fatto di avere un lettore attento che si va a leggere tutti i contenuti del passato non può che farmi piacere. Mi dà veramente gioia.
Adesso mi tocca rileggermi un po’ e magari vedere, se devo correggere il tiro.
Grazie, Bassiano.
(ce l’hai un blog?)
Aggiungo: aspetto ulteriori critiche 🙂
non vorrei divagare, ma vi ricordo che sempre i golfisti attaccano il par
Salve!
Visto che sono stato tirato in ballo rispondo: a RadioTre è piena la rete di conduttori dalla erre moscia. Non credo siano tutti parenti di capistruttura! Credo sia un virus, piuttosto.
Ciao!
Enrico Stinchelli