Da piccolo non sapevo cosa fosse un aurorabo, però lo sapevo che c’era un tipo di aurorabo, detto Aurorabo Reale, che era una cosa spettacolare che si vedeva nel cielo; io non l’avevo mai visto dal vero, solo in televisione: tutte delle luci che sembravano dei drappeggi colorati che stavano nel cielo, e quello, dicevano in televisione, era l’Aurorabo Reale, e io, anche se non sapevo come fosse fatto un aurorabo normale, capivo perfettamente, con tutta quella magnificenza e meraviglia, perché quello, in televisione, lo chiamavano Aurorabo Reale.
ma adesso lo sai che cos’è un aurorabo normale?
ma questa da dove ti è uscita???
ahuuuhauha
Tu hai studiato troppo a lungo la metrica latina 😉
ecco io credo, ma solo perchè sono fissata con lo spagnolo, che potremmo arrivarci, a cos’è l’aurorabo, attraverso la scomposizione della parola: auro+rabo=coda d’oro. certo però che, volendo fare riferimento all’accezione volgare del termine “rabo”, organo di riproduzione sessuale maschile, immaginati cosa potrebbe venirne fuori con l’aurorabo reale, altro che drappeggi colorati nel cielo…
Ha ragione, cq, si potrebbe tradurre (dallo spagnolo) con “membro dorato”… anche se non si sa bene membro di cosa…
Di quelli normali una volta ne ho visto uno in emilia. Ma non lo chiamavano Auroabo Normale, ma Lognese. Vai a capire il perché.
Quand’ero bambino sentivo dire di come alcune persone parlassero prevalentemente o esclusivamente Indialetto.
E mi chiedevo che diamine di origine potesse avere, quest’Indialetto di cui si chiacchierava.
Un giorno chiesi: “Ma l’Indialetto è la lingua dell’India? E se sì, perché si parla in Sicilia? C’entreranno mica i fichi d’India?”
(lol per il ‘membro dorato’; in realtà el rabo del toro serìa la cola, en origen, cioè la coda, poi per estensione di significato da coda passa a descrivere il membro, errabotoro)
ah, sorry. l’aveva già scritto cq
purtroppo no!
L’Aurorabo Reale è una specie di Pavone Reale che si alza in volo dalla tenuta di Flannery ‘o Connor cioè Il territorio del diavolo che lei in questo territorio recintato come una casa di campagna attorniata da un grande giardino tipo boschetto privato con degli spiazzi e delle rientranze tipiche della zona e con delle fontanine e delle panchine in legno e in marmo in cui allevava soltanto pavoni reali che appunto le facevano vedere i sorci rossi di tutti questi colori bellissimi del pavoneggiarsi come dei gradassi o delle veline in carriera sia quando i pavoni aprivano la coda e sia quando con grande stupore si alzavano in volo che uno diceva: è una cosa spettacolare come un quadro di Ligabue con le lune e stelle coloratissime e parossistiche e intorno alla testa di Ligabue che lui voleva menare la danza perchè in fin dei conti anche lui, il Liga, c’aveva una bestia tra le gambe.
però la differenza tra il Pavone Reale e l’Aurorabo Super Reale è che quest’ultimo appunto in mezzo alle cosce(da non confondersi con le cosce di pollo, anche se similari)tiene il mazzariello una specie di capitone doppio doppio di almeno cinque sei anni.
Infatti ci vogliuono cinque sei anno all’Aurorabo per farsi crescere la bestia in mezzo alle cosce. è proprio a causa del mazzariello che si nota la diffrenza, altrimenti il Pavone Reale e l’Aurorabo sarebbero uguali come due gocce d’acqua.
io però non so come si fa a dire e a sostenere con inaudito consenso che due gocce d’acqua sono uguali da uscire pazzi.
forse l’occhio, a occhio nudo, ha un metro di misura per le gocce d’acqua? e infine, le gocce d’acqua, sempre loro, sono uguali tutti i giorni, compresi i festivi?
@notizie dal futuro: Io l’ho visto un membro dorato! Guarda Sweet Movie, un filmone del ’74 direttamente dai balcani!
@Billl Lee: mi sono informato un po’, sembra un film da vedere, un cult molto controverso…
in norvegia ci sono sia l’aurorabo reale che la famiglia reale, la prima brilla la seconda non so non la conosco.
pare sia una specie di grossa aquila…
Colpa che son stanco, c’ho messo un po’ a capirla.
Ma credo sia colpa che son stupido.
il pc di aurorebo mi fa vedere solo queste
http://images.corrieredelveneto.corriereobjects.it/fotogallery/2010/05/melita_toniolo/img_melita_toniolo/Melita_auroraboreale_672-458_resize.jpg
Anche qui il termine “rabo” é molto impegnativo nel senso di volgare, ma niente a fare con l´organo sessuale ma con la regione anale…
La forma più elegante è “cauda”.
Anche qui il termine “rabo” é molto impegnativo nel senso di volgare, niente a fare con l´organo sessuale ma con la regione anale…
La forma più elegante è “cauda”.
Poggio la pianta del piede,
io che vengo dal mare,
tralascio il respiro e gli affanni
tra le reti meccaniche.
Lascio orme.
Tangibile assenza i sacramenti.
Il caldo è un bivacco d’ombre
e le nuvole un long plain con ghiaccio.
Intreccio l’anima i lacci erranti
io che non ho mai rammendato.
Carezze i fondali dei polpastrelli
nella filiera della passione.
E nel sette del cuore,
grida d’ amore sciolte in acrobazia.
PS: So che non dovrei, ma guardando dietro l’orizzonte del cielo, trovo scie di stelle e gli umani sguardi perduti sull’acqua del fiume.
Da bambino (e con me tutta la mia classe delle elementari) ascoltavo le telecronache di Nicoloca Rosio. Mi chiedevo anche perché quelli della Sampdoria erano “i bruciacchiati”, ma questa è un’altra storia.
Come Popinga anch’io mi facevo domande sui “bruciacchiati” della Sampdoria. Eppoi mi domandavo perché, perché a Donato, il cavallo dico, non si potrà guardare in bocca?
Mia mamma Carosio l’ascoltava all’aradio.
geniale.
(io da piccola aspettavo l’anno ventuno, era l’anno in cui sarebbe successo tutto.)
per caso anche tu pensavi che susanna tutta panna dicesse pancia-mia- fatica – panna???
io da piccola ascoltavo l’aradio