Non ho paura dell’aereo. Lo prendo tranquillamente. Di solito viaggio con il solo bagaglio a mano e non mi preoccupo di nulla. Ho già predisposto tutto, tutto il metallo lo metto in una tasca della borsa e attraverso il metal detector senza fermarmi. L’unica cosa che mi dà fastidio è buttar via l’acqua, pere poi doverla ricomprare subito dopo i controlli. Ricomprare, no, diciamo comprare, ché io di solito riempio una bottiglietta di plastica con l’acqua di Cuneo, è acqua buona, quella di Cuneo, anche se c’è un mio amico che sostiene che viene dal fiume, ma io non ci credo.
Non ho paura dell’aereo. L’unica cosa che mi dà fastidio è quando l’aereo parte, e le hostess e gli steward fanno le dimostrazioni di sicurezza. Spiegano come allacciarsi le cinture, come assicurare le mascherine in caso di decompressione, spiegano come gonfiare il giubbino salvagente che si trova sotto il sedile. Come se fossero sicuri che se l’aereo andasse giù lo farebbe sull’acqua. Magari voli da Torino a Bruxelles, e ti fanno le dimostrazioni del giubbino salvagente. E non c’è acqua, che io sappia, tra Torino e Bruxelles, ho anche guardato dal satellite, non c’è acqua in nessun punto della trasvolata.
C’è una cosa che mi fa paura dell’aereo: è quando la hostess, o lo steward, indossa il giubbino salvagente, e la voce spiega che tirando con forza le due leve rosse che ci sono alla base, sul davanti, il giubbino si gonfia automaticamente. In quel momento, la hostess, o lo steward, prende in mano le due leve rosse, e le tira con forza. Non si gonfia mai.
Per il resto, non ho paura dell’aereo.
c’era questo mio amico che, quando sentiva qualcuno dire: “io ho paura dell’aereo”, diceva “ma che diamine, che insulsaggine! non c’è motivo di aver paura dell’aereo; la probabilità di morire in un inceidente d’auto è molto più alta!” e via così, cercando di convincere il tale che sosteneva di aver paura. Beh, un giorno, questo tizio -quello che diceva di non aver paura dell’aereo- era in aeroporto, dopo aver passato il check-in, bisogna dire che era un po’ in ritardo, ha perso il bus che accompagna i viaggiatori all’aereo e la hostess gli disse che l’aereo era lì vicino e ce l’avrebbe fatta anche a piedi, allora lui esce e parte. oh, salta mica fuori da dietro il terminal uno di quegli aerei con pitturato sul muso la bocca di squalo; gli è venuto un colpo, al tizio, che per un pelo non se la fa in braghe, adesso dice che anche lui ha paura dell’aereo
guarda zio che quello è il lago di Neuchâtel
😀
in effetti non può esistere una persona che dice “ma che diamine, che insulsaggine”
e va bene che non provano mai il funzionamento delle mascherine…
“anch’io ho paura dell’aereo” disse il pilota al passeggero preoccupato
non parlate di paura dell’aereo che ne devo prendere due fra dieci giorni….
non voglio pensare ai vuoti d’aria….
(marchino non ci credo che è vera)
(Roberto, non mi veniva il nome, e quello di ginevra (quello lo riconosco dalla forma) è comunque quasi lì sotto, via, se c’è un’avaria secondo me il pilota ci riesce ad arrivarci, se è bravo)
Io lo dico che ho paura dell’aereo. Durante il volo, fosse anche di otto ore io non chiudo occhio non cambio posizione e tengo ben ferme le mani sulle gambe, si poi all’arrivo sotto ci trovo le scolopendre, ma non me ne importa è un modo per sentirmi sicuro. Poi guardo le facce della gente, basta un accenno di ghigno (magari hanno un leggero vuoto d’aria interna) per mettermi agitazione. Per il resto bevo solo acqua a piccoli sorsi. Poi lasciamo perdere che una mia amica la prima volta che è salita su un aereo mi ha detto: Tanto ci sono gli airbag e il freno a mano e i paracaduti. A quel punto tachicardia.:P
Ma che diamine… Che insulsaggine…
e il problema è che con tutta la buona volontà, non ce la fai a non sentirli, gli steward e le hostess,mentre ti spiegano come gonfiare il giubbino salvagente..
mi da fastidio che spieghino come e cosa fare in inglese, francese e tedesco.
così io capisco una mazza e mi affido alla madonna.