Mia nonna si faceva il puciu dietro la testa.
Mia nonna, quando si scioglieva i capelli per lavarli, non lo avresti detto che aveva dei chili di forcine, lì, piantati nella testa.
Mia nonna, per farti istantaneamente sentire in colpa, bastava uno sguardo.
Mia nonna, quando si scioglieva i capelli per lavarli, non lo avresti detto che aveva i capelli così lunghi che le arrivavano sotto le scapole.
Mia nonna, quando prendeva due fette di pane e ci metteva qualcosa in mezzo, faceva il Sànguis.
Mia nonna, tutte le preghiere finivano con la parola Ame.
(Magari questo si può metter sul bellissimo tumblr delle nonne, se marchino è d’accordo)
mia nonna c’ha l’ Amplifon nell’ orecchio che quando è troppo alto o ha le pile scariche fa biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip e fa sembrare mia nonna un robot
sto tumblr delle nonne è fantastico vorrei partecipare anche io…!
Domani vado a casa della nonna. lei non c’è più, ma qualcosa troverò…
Le mie nonnine sono adorabili..
ahimè hanno pochi capelli, sono basse e grassoccie…
cucinano da Dio,mi danno sempre una valanga di soldi e cercano di trovarmi il fidanzato!!!!
che chhhharine le nonnine ^_^
e adesso son qui a pensare a ma nonna, mentre i ricordi rotolano
Mia nonna faceva gli gnocchi più buoni del mondo
Anche la mia nonna – la nonna di cui parli era quella che conosceva la mia? – aveva i capelli lunghissimi, ne faceva due trecce che arrotolava attorno alla testa come una corona. E cucinava coi fiori; insalate di pomodori e primule, risotto alle violette, frittata di menta…
Oggi è la giornata dei ricordi, eh?
mia nonna, l’unica che ho conosciuto, ché l’altra è morta che io avevo tre anni, era un sergente piemontese dei Marines: mia madre andava benissimo a scuola, sapeva dipingere e scriveva da dio, portava a casa dei nove e dei dieci e la nonna le diceva “hai fatto solo il tuo dovere” (‘t l’as mac fait ël to dover)
così poi mia mamma è cresciuta coltivando rigogliose frustrazioni ed il doverismo è rimasto incagliato tra i geni di famiglia: non ci si rilassa mai, niente compiacimenti o sconti
(questa la metto qui, ché Marchino mi ha già pubblicato una fetta di nonna; poi però magari ripassa e si prende anche questa fetta: io non osto, nulla osta)
e ci mancherebbe pure che non fossi d’accordo; certo che lo sono, ogni contributo è sempre ben accetto
anche mia nonna ci aveva una crocchia in testa irta di forcine che quando la scioglieva, la treccia che ne risultava le arrivava a metà schiena: http://farm3.static.flickr.com/2158/1805047150_338e6b3f53_o.jpg
mia nonna abitava più o meno dove la nonna di marchino ha fatto la foto…mia nonna se ne è sempre fatta un vanto della sua residenza!
mia madre è un sergente siculo dei marines trapiantato in piemonte, vale lo stesso? io mi sono specializzata in sensi di colpa, però, stante il fatto che ,oltre alla severità, lei riconduce ogni responsabilità, financo della situazione in birmania, ad una mia mancanza. però sono inaffondabile, voglio dire, con un c.a.r. così pis*i in testa alla vita, chi caz*o riesce a scalfirti più? e poi è severa con me come con se stessa. inevitabilmente pure io sono il mio più duro sergente Hartman…
mia nonna fa ancora tutte queste cose…più i pes coi….
mia nonna era pettinata più o meno allo stesso modo della nonna di marchino
e la spuma…anche la spuma bionda!
Poi mia nonna l’altra aveva la brutta abitudine che per farmi addormentare doveva raccontarmi delle fiabe orrende, tipo gli originali non rivisitati. Incubi perenni! Mia nonna però aveva fatto la guerra allora secondo me doveva trasmettermi anche un po’ di cose brutte
parlami del Sanguis che non ho capito cos’è.
madddaaaai…è una cosa che mi ricordo che le arrivava a casa con il furgoncino delle bibite!
Noi si abitava in mezzo fra i due nonni, a duecento metri da una e trecento dall’altra e non c’erano altre case nella strada che portava da loro. Gli altri abitavano dopo o per altre stradine. Si passava tanto tempo dalle nonne e dai cugini che abitavano con loro ed essendo in campagna la libertà aveva un significato particolare per noi ragazzi. Della nonna materna, la cosa più curiosa che ricordo, era che ad una certa ora del pomeriggio si preparava una scodella di caffelatte e lo riempiva di pane secco e lo mangiava stando seduta su una sedia ad un lato della cucina, lontano dal tavolo e teneva fra le mani la sua scodella. Dell’altra nonna ricordo le mangiate, le vacanze in montagna ad Asiago ed il fatto che era l’unica che si ricordava dei compleanni e da lei prendevo l’unica mancia. Grazie nonne.
Ops…il link era questo:
http://spigoblog.blogspot.com/2008/05/il-messaggio-cifrato-gioco-per-tutti-i.html#links
In casa di mia nonna, non mancava mai il Ginger. Certe volte c’era persino il San Pellegrino Bitter dentro l’armadio a muro che c’era in fondo allo sgabuzzino.
la spuma da noi non esiste, la trovi solo nei negozi di cibo etnico, insieme ai noodles, il chili, il wasabi e quelle cose lì.
il piemontese è una lingua strana: ci son parole che derivano direttamente dall’inglese, come il sànguis (sandwich) e il fùlba (football, calcio) 🙂
(davvero eh)
Guarda un po’ st’idea, non è che me la pubblicizzi un po’ se ti piace?
PS Mia nonna, di simile alla tua, ha solo il sanguis, i capelli li ha ormai radi. però per lei la bombola del gas è la bomba e il bedbreakfast è il blekendarmsmrmr.
scusami mattea, cosa devo sponsorizzare, il tg2? ok, se il tg2 fa altrettanto, io son d’accordo, ma mia nonna non l’avrebbe mai fatto.
la nonna di eio faceva gli gnocchi più buoni del mondo, peccato che non tutti finissero poi in cottura perchè eio con la scusa di aiutare, passarli sulla forchetta perchè restassero rigati, ne mangiava la metà crudi.
mia nonna era un sergente con i figli e tenera con i nipoti.
Sun butame a magune’ perchè sembra il ritratto della mia bisnonna. Propi chila.
Manca solo l’Amaro medicinale Giuliani per digerire 😀
Mia nonna la domenica, dopo la Messa, ci metteva a tavola tutti e ci rimpinzava di tutto quello che la gastronomia romagnola può proporre. Tornavamo a casa satolli ma felici. Poi, la sera, arrivavano le sue amiche del gruppo di preghiera di Padre Pio e si mettevano a giocare a bestia coi fagioli secchi come fiches.
(Anticipo la domanda: ho provato anch’io, a capire come si gioca a bestia, ma ho rinunciato. So solo che si usa il mazzo da 40)
Mia nonna faceva colazione con il Fernet. E beveva solo vino, perchè l’acqua “fa rusu” (fa ruggine). Io da lei ho ereditato i capelli e il fegato.
Anche mia nonna dal “puciu” tirava fuori due chilometri di capelli che io non capivo come ci potessero stare dentro il “puciu” (sto cercando la parola veneziana ma non mi viene…); seduta alla luce della finestra, costruiva a uncinetto le favolose coperte di lana colorata che ancora oggi girano per la casa dei miei, io passavo per casa sua, a lato della mia, e c’era la pila di quadratini di lana colorata che poi avrebbe unito; mia nonna era buonissima e anche quando si incazzava non riusciva ad essere credibile; mia nonna faceva spanzare tutti ripetendo alla sua maniera le parole inglesi che sentiva alla televisione.
anche mia nonna portava i capelli così. e guardava i film con BUD SPENCE (letterale) e RITA HOLLIWOOD.
sapeva fare i tortellini in casa (tirare la sfoglia, preparare il ripieno…) e con lei è finita la tradizione culinaria della mia famiglia che io non so neanche cucinare un uovo e mia mamma la sfoglia rotonda, per averla rotonda, la rifinisce col coltello.
Mia nonna il suo attore preferito era Niù Pullmann.
per Sja. Qui nell’alta padovana il “puciu” viene tradotto con “cocon”, non so se nel veneziano sia lo stesso ma data la vicinanza potrebbe essere.
Il “cocón”!!!!! Giustissimo maeandro! Ci giravo intorno ma non riaffiorava..
A sentire i tg sembra che tutta cuneo stia affogando. Eio prima che sia tardi, facci un fischio che partiamo in una dozzina e vi portiamo tutti all’asciutto. Sai per uno come me che ama la montagna, l’acqua è sempre troppa.
io continuo a prelevare, eh 🙂
Cuneo cuneo sta a posto, grazie. Il problema è a nord di Cuneo, già poco dopo passato lo Stura di Demonte, e lì sembra che abbia fatto dei bei disastri. Grazie, comunque. Ieri mi son comprato la giacchetta impermeabile, e adesso ha smesso di piovere e c’è un bel sole. Se sapevo che bastava quello…
Anche se sul sito della regione annuncia ancora fulminetti per domani e domenica. mah!
mia nonna permerenda mi preparava una fetta di pane con burro e zucchero, ma solo se mi ero comportata bene e avevo fatto i compiti.
proprio adesso ricomincia a piovere. sarà colpa del governo?
oggi è avvenuto un miracolo.
a proposito, io la mia nonna non l’ho mai conosciuta.
ciao.
mia nonna che è madre di cinque figli, ogni volta che mi vede dice” arcorda ben, un fiol par canton e la chesa tonda!” ( ricordati bene, un figlio per angolo e la casa tonda!)
mia nonna paterna anche lei portava i capelli così: lunghissimi, lisci, bianchi bianchi, sistemati in quello che, in abruzzese, si chiamava ‘tuppo’.
mia nonna aveva la commozione facile, quando partivamo per tornare al nord si faceva “la piantarella” ed io son come lei sputata.
durante i lunghi mesi estivi che passavamo da lei in montagna, mi faceva, la mattina, ‘lo sbattutino’ che è l’uovo sbattuto, ma lei lo mescolava tantissimo ed alla fine era una spuma!
senza farsi capire dai miei fratelli, mi portava a cercar con lei le uova che le galline avevan deposto nella notte, e mi prometteva le più grandi.
le uova erano calde e trovarle era bellissimo.
mia nonna diceva, sottovoce, migliaia di rosari al giorno.
chiedeva a mio padre cosa doveva votare e lui le diceva “la croce no”.
il sangius dopo la partita di fulbol
Mia nonna sul balcone dava da mangiare agli uccellitti.
mia nonna il caffelatte era il “caffè olè”.
Fratello! Ti ho ritrovato finalmente!
Scherzo. La descrizione di tua nonna mi ricorda la mia, lei però subito dopo le sue dolcissime preghiere in latino deliziosamente maccheronico diceva “a me” scandito per bene in modo staccato dandosi un colpettino a pugno chiuso sul petto.
(ma sei pugliese anche tu? Altrimenti non si spiega)
Sono ancora io ^^
Mi sono permessa di copiare questo post
se non dovevo dimmelo ok? 🙂
Artemisia, fai pure fai pure 🙂
Lo sai che m’hai fatto molto ridere, perché quel gesto del colpettino a pugno chiuso sul petto, non so se sia effettivamente vero o se sia colpa tua, adesso riesco a visualizzarlo su mia nonna come se ce l’avessi sempre avuto in mente. Non sono pugliese, sono cuneese, ma Ame è internescional 😉
Grazie 🙂
Cuneo non è davvero dietro l’angolo, e ai loro tempi non esisteva di certo Internet che le aiutava a diffondere il gergo “nonnesco” 😉 quindi le nonne di una volta erano davvero super! Peccato, per me, averla persa troppo presto. Ma il gesto incriminato lo ricordo benissimo! E anche il sanguis era uguale!
Non mi dire che tua nonna recitava anche il “recchie meterne” 🙂
mia nonna il sanguis non lo faceva , ma faceva la rustia che è una fetta di pane spalmata di quello che vuoi ..di solito burro e zucchero..altro che fette biscottate!! e da bere un cafè d’orzo ..
mia nonna al mattino delle feste importanti mi preparava l’uovo sbattuto nella scodella con tanto zucchero.mi viene ancora adesso da leccarmi le labbra.
mia nonna ci sgridava perchè compravamo il quotidiano tutti i giorni,anche lei poi lo leggeva,ma non sprecava nulla. con i fogli di giornale lavava i vetri oppure servivano per accendere la stufa,non si sprecava nulla. anche quella era raccolta differenziata.
avevo una sola nonna. ero convinto fortemente convinto che esistesse una sola nonna per ogni famiglia. è inutile che mi chioedete il perchè: non l’ho mai scoperto. Poi si sa nella vita si cambia e zacchete afferi l’arcano per le corna. quando incontravo qualche mio amico o amica che aveva due nonni mi venivano le pigne in testa. a volte anche dentro me. a volte le sentivo vicine al fegato altre volte mi stavano sullo stomaco. una volta mia nonna quando mi sono svegliato non l’ho più vista. anche questo è mistero che mi avvolge. nessuno che mi dica qualcosa, ammesso che ci sia qualcosa da dire intorno a mia nonna.
però ricordo quando mi chiamava, con una voce quequera,di bambina scapricciata. viene, mi diceva, con la bocca sdentata come i bambini appena nati e poi anche per altri mesi senza denti che la bocca dei bambini senza denti sono il primo apprendimento del mondo circostante una culla. nonna diceva vieni qua. nonna che è. e vieni. e ridendo mi baciava. così ho conosciuto una strega e is uoi baci erano ancora la vita che a stento si reggeva in piedi.