un blog che parla di niente

L’uomo che accendeva il mondo

La mattina, ti svegli presto, spegni la sveglia, che come al solito non ha fatto in tempo a suonare, ti alzi, prendi le cose che stai leggendo dal comodino e te ne vai in cucina. Chiudi tutte le porte, facendo il minimo rumore possibile, accendi la luce piccola, ché è ancora tutto buio e tu hai bisogno di abituarti alla luce a poco a poco, metti un po’ d’acqua nella tazza alta, e accendi il microonde. Un minuto e venti. Dopo un minuto e venti il microonde fa quattro suoni, lo apri, metti del caffè solubile nell’acqua calda, lo giri col cucchiaino, e poi ti metti al computer con il tuo caffè, a leggere quel che altri hanno scritto nella notte.
C’è silenzio.
Gli unici rumori che hai sentito finora li hai fatti tu, alzandoti, chiudendo le porte, accendendo la luce, aprendo il rubinetto, usando il microonde, girando il caffè, spostando la sedia per sederti.
Poi, piano piano, cominci a sentire le prime macchine che passano, i cinguettii degli uccellini, e ti piace pensare, anche se lo sai che son pensieri da bambini, ti piace pensare che sei stato tu, il primo, il primo a rompere il silenzio, e se tu non ti fossi alzato, se tu non avessi fatto quei rumori, quei piccoli rumori impercettibili, il resto del mondo non si sarebbe mai svegliato, e sarebbe rimasto nel silenzio.

19 Comments

  1. transit

    Meraviglia e stupore della quiete in albeggia.
    passi ciechi, a tentoni, felpati e la ruggine notturna,
    spaziano nell’aria accorti randagi. Scrivere senza clic.
    Almeno tu.
    Una vecchia canzone di B, nel silenzio dei pensieri.

    disattendi la consegna primordiale:trasgredisci, regredisci
    allo stato di fiere, mammut e uccelli dalle ali dei miti.
    silenzio di luci pastello squarciate dal sole incendiario.
    no, non si fa, sull’uscio del giorno, soffiare sul fuoco.

    all’alba, hai acceso il mondo,ma è l’ora in cui il miele
    di sonno ha braccia liriche e gambe poetiche da svellere.

    tu, pigiatore obliterante della scuola di scrittura creativa
    Holden, pardon, seguace e costituente la Spinoza o l’ironia.
    nella scia illanguidisci un nuovo giorno l’epopea umana.

    Inesausta
    l’ombra s’attarda;

    baci sdadati
    ricama;

    salini slanci
    aggruma.

  2. Frator

    Questo è stato un bel risveglio per i miei occhi stanchi.
    Una domanda:E’ la tazza “alta” che ti porta a scrivere così bene?
    Vedrò di procurarmene qualcuna!

  3. SpeakerMuto

    Bella Ale. Hai visto che sembra… e invece…?

  4. AB

    Bello, ma volgiamo parlare del caffè solubile???

  5. pesa

    Quindi, secondo te, se un albero cade in una foresta deserta, fa rumore o no?

  6. Mitì

    Bello :-*

  7. Miaperfidia

    no cazzo, il microonde no.
    ti prego.
    povera acqua.

  8. Mauro

    Parliamone, allora, del caffè solubile. A me fa cacare, nel senso letterale del termine, mi stimola la peristalsi in maniera esagerata. Mentre il caffè nero/vero no. Per il resto penso che questo post sull’Uomo che accendeva il mondo sia da bacio sulla fronte. Bravo davvero.

  9. melusina

    Eh sì, il caffè nel microonde è l’unica nota stonata. Vuoi mettere il gorgoglio goloso di una vera caffettiera?

  10. Miaperfida

    alt, la mia era un’osservazione energetica, mica di cultura gastronomica.
    il microonde distrugge le informazioni contenute nella materia. l’acqua poi.

  11. Alessandro

    Comunque, visto che siete qua a guardare cosa fa o non fa la gente, sappiate che il caffè espresso (illy, in barattolo, conservato in frigorifero) è quello che prendo più tardi, verso le otto, quando sveglio la mia signora. Sempre che i miei rumori non l’abbiano svegliata prima.

  12. anna

    Mi dispiace, c’ero io, prima di te. Non mi sentivi perché abitiamo distanti, ma sono quella che si è svegliata alle cinque perché il cane abbaiava; e il cane abbaiava perché c’erano tre pecore, di sotto, davanti al portone. Sì, tre pecore. E la caffettiera elettrica, programmata per le sei e venti, non trasmetteva ancora nulla. Non mi andava di mandarla in manuale e di bere da sola una quattro tazze. E allora ho pensato: “Ci fosse un pizzico di caffé solubile, in questa casa!”

  13. cq

    Io mi sveglio sempre dopo tutto il resto del mondo perché lavoro di pomeriggio quindi grazie per farmelo trovare acceso.

  14. Regulus21

    Praticamente io smonto e tu monti. Io vado a letto alle 4 e tu ti svegli alle 4.10… Un presidio sul mondo, direi.

    La cosa brutta è che non ci incontreremo mai.
    Oppure, se riuscissimo a vederci, avremo sempre occhiaie da panda.

  15. luce

    evviva è tornato zio bonino quello che mi piace molto con i suoi spunti di vita quotidiana. bene gli uccellini che cinguettano, bene il caffè peccato che non ci sia la caffettiera che borbotta.

  16. silvia

    Pochi giorni fa avevo giusto scritto pure io un post sul mio risveglio … Dopo che lo letto questo penso che quello rimarrà nascosto nelle bozze!!

  17. MaiMaturo

    Ma che bel post, complimenti.
    Però, per favore, sabato resta a letto, così dormiano tutti.

  18. Lucia

    Facciamo così, accendi pure tutto, ci fidiamo di te e del tuo rispetto per la domenica in cui non si accende niente; ma il microonde lascialo spento e al suo posto accendi un fuoco. Grazie 😉

  19. eduardo

    NOOOOOOOOOOOOOO! =O
    Non il caffè solubile, diocristo!
    Mi crolla un’icona, cazzo!
    Mi hai messo di cattivo umore per almeno tutta la giornata. Vado a farmi un Nespresso alla faccia tua! Corto e (poco) zuccherato, tiè!

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