Il “wall of sound” di Phil Spector è una delle grandi invenzioni degli anni ’60. Quello stile di produzione trasformò la canzone in mini-sinfonia, non tanto per l’uso dell’orchestra (che era d’uopo nella musica leggera) quanto per lo “spessore” del contrappunto. Spector non usava una batteria, ne usava tre. Spector non usava un pianoforte, ne usava due. E vi sovrapponeva campane, timpani e triangoli. Il risultato era un sound eccitante a prescindere dal ritornello e dal ritmo.*
C’è un mio amico che scoreggia come Phil Spector.
Poi, c’è un altro mio amico che scoreggia in dolby surround.
Ognuno si arrangia con quello che ha 😉
Dopo aver letto il post sono andato a cercare un pezzo di Spector su youtube ma alla fine mi sono detto che è meglio aspettare che lo Zio carichi un video dei suoi amici… sto aspettado.
Phil Spector eresse i suoi muri di flatulenze anche in “Let it Be” dei Beatles, all’insaputa di Paul McCartney il quale quando lo venne a sapere lasciò il gruppo… a volte un moto intestinale può produrre effetti devastanti.
amici come i tuoi sono più unici che rari
che culo!
Ma per le scorregge in dolby gli basta un’unica uscita???
in 5.1??
5 piccole per 1 tanfo infernale wow
Non so i tuoi amici, ma a me succede che le ciliegie danno una sonorità particolare.
Cambiare amici no, eh?
Ho dimenticato che ho un amico che quando scoreggia sembra John Coltrane.
io ho un parente che scorreggia e basta.
Nel senso che ne assume le sembianze? Non sarebbe male come effetto collaterale.
ah non lo sapevo. quindi Sound of Silence poi Wall of sound e anche SMELL OF SOUND…
comunque mi sono informato http://www.last.fm/music/Phil+Spector boh. pero’ invidio abbastanza i capelli http://www.last.fm/music/Phil+Spector/+images/526285 !!!
Fate delle belle arie, allora.
Un altro mio amico è più Ornette Coleman, periodo Free Jazz.
Gentile responsabile,
grazie per l’attenzione che ci dedica.
La presente per comunicarle che abbiamo da poco pubblicato il libro “Memorie del mio giardino e altri racconti” dell’autrice Alessandra Vignato che tratta di musicoterapia.
L’autrice è allieva di Giulia Cremaschi Trovesi ed è membro della F.I.M.
Le vorrei allegare la scheda del libro che se vorrà farci cosa gradita può richederne una copia.
Cordialmente saluto
Carlo Vanoni