Una volta, per sancire un gap culturale, bastava chiedere a qualcuno se aveva letto Proust.
Ora i tempi sono cambiati.
C’è chi ha letto Pignagnoli, e chi non ha letto Pignagnoli.
Mi sembra una cosa innegabile.
(interessante anche il fatto che sto scrivendo il post dalla sala d’aspetto del dentista, nevvero?)
eìo, sei trooooppo avanti! 😀
gratti la banda al dentista per rifarti del salasso! sei un grande! 😀
Eh. Qui c’è del comico, e c’è del tragico.
L’ho appena comprato, il Learco. Elegante, vero?
Vero.
Le opere complete, io le avrei intitolate:
“Le frecce di Learco”.
🙂
E quando sei in attesa dal dentista pensi a Pignagnoli? E il dentista che pensa di Pignagnoli?
(ti ha fatto male? Il dentista, dico ;-*)
Sì, concordo: fatto decisamente interessante!
non l’avevo mai letto, ma da quello che hai postato sembra sagace…
Io direi di non esagerare coi paragoni: d’accordo, senza dubbio è il miglior libro mai scritto della storia della letteratura di tutti i paesi del mondo. Ma nulla più.
Il gap culturale si manifesta prepotente nell’aver usato nevvero secondo me. 🙂
Peggio me sento 🙂
questa cosa qua m’è venuta in mente mentre leggevo sul giornale che alcune forze della sinistra hanno proposto di candidare Sanguineti come sindaco di Genova: ho pensato, sicuramente chi ha letto Pignagnoli prenderà la notizia in modo diverso, rispetto a chi non ha letto Pignagnoli.
sappi che è stata una scielta cosciente 😉
è tutto perché non hai letto pignagnoli.
bah,siamo in un paese democratico o no?allora xkè ci si deve dividere in chi ha letto o no pignagnoli?è per caso di moda?