un blog che parla di niente

È così facile

Cosa vuol dire, mi dici, cosa vuol dire? Non lo so cosa voglia dire, che domande sono. Sembra a volte che io dica le cose sapendo cosa dico ma no, ma cosa pensi, che io sappia tutto quel che dico? Ma no ma che senso ha, se io sapessi tutto quel che dico sarei un genio, e se dovessi sapere tutto quel che dico passerei la vita a star zitto, zitto e muto, tutto il tempo, rannicchiato in un angolino, lasciatemi stare, direi, lasciatemi stare, non so niente, e invece bisogna pur vivere una vita sociale, bisogna pur chiacchierare, far della conversazione con la gente, e dici delle cose, buongiorno buonasera, come sta sua nipote, dicono che pioverà, ma son cose che non sai, non lo sai se pioverà, sai solo che te l’ha detto uno che l’ha sentito al telegiornale regionale, e tu le dici così, per far della conversazione, senza pensare che poi la signora andrà in giro e dirà che piove, e per lei la sua fonte sarai tu, che a tua volta l’hai saputo da uno che probabilmente l’ha saputo dal telegiornale regionale, o che magari l’ha saputo da uno al bar a cui fa male l’alluce, e se gli fa male l’alluce è segno inconfutabile, lui dice, è segno inconfutabile che pioverà, o che magari l’ha saputo da chissà dove, magari ha visto delle gocce per terra e ha pensato che cominciava a piovere, e magari invece era solo la signora del piano di sopra che bagnava i fiori, e da una che bagnava i fiori poi dopo tutta la città si aspetta che piova, cosa ci vuoi fare, bisogna pur conversare. Poi però ci son delle volte che è meglio stare zitti, ma questo è un altro discorso, qui si sta facendo un discorso generico, generale, sul vivere sociale, sul buon vicinato e sul voler bene al prossimo: al prossimo, per volergli bene, non c’è dubbio, bisogna dirgli delle cazzate. È così facile.

13 Comments

  1. Zerodx

    E’ un post così bello che lo stamperei su una maglietta

  2. leonardo4it

    devo rivalutare la suora che insegnava religione alle medie? che diceva a mia mamma Suo figlio parla poco, gli dica di parlare anche se dice delle stupidaggini l’importante è parlare. E io che da quel momento se possibile ho parlato anche meno di prima

  3. Arte

    Mi piace, mi piacciono, tutte queste, virgole,

  4. Gertrude

    oggi, giornata mondiale della poesia, sono contenta di aver letto questa bella, poesia.

  5. mai successo

    E bisogna stare attenti a non contraddirli i prossimi, metti il caso che ti viene da conversare con quello che ha sentito che verrà a piovere dal telegiornale regionale, metti il caso che lo contraddici, cioè non lo so, alla fine gli vai a contraddire una notizia che lui ha sentito al telegiornale regionale, cioè mica se l’è inventato, l’ha sentito, cioè, voglio dire, secondo me potrebbe reagire un po’ male, boh, penso.

  6. Flavia Altomonte

    A volte, piuttosto che far cattiva comunicazione, è sempre meglio tacere nel dubbio, o ipotizzare nell’indecisione – premettendolo.

  7. Mr. Tambourine

    Tu mi piaci, ragazzo.

  8. Carolina

    E’ successo che un paziente, un ragazzo giovane, non si lavava. Per giorni. Gli altri 2 pazienti (una camera da 3 letti), stavan seduti nel corridoio anche di notte, per l’odorino che si respirava. Tutti, pazienti e medici e colleghi, a dire:”Ma che puzza! Ma non gli si può dire, a stò ragazzo, che si deve lavare?”. Io, Carolina l’imbecille, vado dal ragazzo durante il giro letti e gli dico:”Quando i nostri pazienti fanno la doccia, gli cambiamo tutto il letto. Ti va di approfittarne e farti la doccia stamattina, che abbiamo tempo per farlo?”. Bugia colossale. Ma il ragazzo ha accettato la proposta. Gioia incontenibile dei compagni di stanza, che hanno spalancato le finestre mentre il ragazzo si docciava e io cambiavo la biancheria al letto. Obiettivo raggiunto. Ora,dopo 5 giorni, tutti i colleghi a ululare:”UUUUUUH! AAAAH! OOOOH! Ma Carolina, che faccia tosta! Ma come si è permessa, Carolina, di fare una richiesta simile? Io, non avrei mai osato…”, e avanti Savoia. Ora, ma che ho fatto? Era meglio continuare a lamentarsi? Altro esempio. Un collega facile all’assenza per malattia, dice che devono operarlo, devono togliergli la safena. Lui vuole assolutamente essere operato quando in turno c’è un suo caro amico anestesista. Non si capisce il perchè. Viene operato, quando è in turno il suo caro amico anestesista. L’intervento riesce, ma purtroppo e che combinazione, c’è stato un problema con l’anestesia. Non è bastata. Sai, è alto 1 e 90… Hanno dovuto interrompere l’intervento, lì al punto (punto, in tutti i sensi), a cui erano arrivati. Così il collega, poverino, si fa la convalescenza fino a dopo Pasquetta, per i suoi 3 quarti di safena. Un mesetto a casa. E poi, andrà a farsi togliere l’ultimo quartino di safena, a… spetta che lo dico bene:META’ AGOSTO. Sìsì, metà agosto.L’ha scelto lui, il periodo. Con un altro mesetto di convalescenza, anche se era solo un quartino. Tutti i colleghi, a lamentarsi per le ferie che salteranno. Richiesto un mio commento (sempre io, Carolina l’imbecille), ho osato dire:”Uhm…” (e lo ammetto, insieme alle 3 consonanti e i puntini, ci ho messo pure un’espressione dubbiosa). E i miei colleghi, di nuovo, “UUUUH! AAAAAH! OOOOH! Hai sentito Carolina? Mette in dubbio la buona fede di Pinco Pallino, che si fa operare ad agosto!”. E all’improvviso, delle ferie che salteranno, non gliene frega più un fico secco a nessuno.
    Ecco. A proposito del fatto che, come hai detto tu, è meglio stare zitti ed è meglio che al prossimo, per volergli bene, bisogna dire delle cazzate, non è che magari potresti scrivere un post su questo argomento, nello specifico? Tipo, che so:”I dieci comandamenti per far felici i colleghi?”, oppure:”Come campare cent’anni sul posto di lavoro”, oppure:”Non farti venire il mal di pancia per risolvere problemi altrui”, o qualcosa del genere… Una specie di protocollo, ironico e scherzoso, da appendermi all’armadietto, che mi ricordi, ogni mattina, che è meglio, molto meglio, se sto zitta? Si può fare? Puoi? Potete?
    E perchè non te lo scrivi da te?, direte voi.
    Ma io non sono mica intelligente e spiritosa come voi!
    Però, se non potete, mi stampo e mi appiccico questo post, che già la dice lunga…
    (E’ attinente al post, il mio commento, vero?
    Forse dovevo stare zitta anche stavolta…
    Sigh.)

  9. Carolina

    Ehm. 2 consonanti e una vocale.
    Lo dicevo, io, che era meglio…

  10. Alessandro

    Carolina, è bellissimo 🙂

  11. Carolina

    Sono contenta, allora. Vuol dire che il mio commento non era come i famosi cavoli a merenda (che poi da piccola, in Toscana, a merenda, si mangiavano i fiori di zucca fritti nella pastella, quindi tutto si può fare).
    Sono tornata a casa così arrabbiata, stamattina!
    Grazie 🙂

  12. G

    Carolina, brava!
    Alessandro: genio.

  13. pappina

    Carolina, a me, mi piaci, così,
    Eio tu, mi, sottovaluti, gli alluci, gli alluci, sono, più funzionali, di, un, barometro

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