un blog che parla di niente

Della letteratura olfattiva

1.
Mi stavo documentando, la settimana scorsa, sui cani, sulle loro percezioni, sui loro sensi, e leggevo che il cane ha dai cento ai duecento milioni di cellule olfattive, contro le circa cinquemila dell’uomo, e leggevo che se un cane rimane cieco è in grado di orientarsi lo stesso, grazie all’odorato. Mi è venuto in mente che se per l’uomo il senso più importante è la vista, sicuramente quello più importante per il cane è l’odorato e quindi, se gli uomini leggono con la vista, potrebbe ben dirsi che se i cani avessero (secondo me ce l’hanno) una qualche forma di letteratura loro propria, sarebbe non una forma di letteratura visiva, ma una forma di letteratura olfattiva.
Poi m’è venuta in mente un’altra cosa, che avevo scritto tre anni fa.

2.
Stamattina, son uscito di casa per andare in ufficio, e all’angolo del palazzo c’era una signora con un cagnetto al guinzaglio, e il cagnetto stava odorando l’angolo del palazzo, e la signora cercava di tirarlo via, ma lui, no, non voleva andare via, era lì che odorava, e non aveva mica ancora finito, di odorare quel che c’era da odorare all’angolo del palazzo.

Io lo guardavo, ‘sto cagnetto, e si vedeva che a guardarlo, ‘sto cagnetto, lui ci aveva una smania di finire di odorare, muoveva il naso da sinistra a destra, poi andava un po’ più giù, muoveva il naso da sinistra a destra, mi ha dato l’idea, vedere odorare ‘sto cagnetto, che ‘sto cagnetto stesse leggendo qualche cosa, all’angolo del palazzo, qualche cosa che io non vedevo, e neanche la signora, ma io a questo punto, vederlo muoversi così, ero sicuro che stesse leggendo qualcosa.

Continuavo a guardarlo, e la signora cercava di tirarlo via, e io mi son immaginato (credo di essermelo immaginato, ché se è vero, sarebbe da farci un post) che il cane le dicesse Aspetta un attimo, no, che devo finir di leggere quel che ha scritto Bobi.

Dopo poco, poi, il cagnetto, smetteva di muoversi così come leggendo, la signora continuava, con una certa gentilezza devo dire (dopotutto era il suo cane), a cercare di tirarlo via, e il cagnetto, l’ho sentito dire Aspetta che lascio un commento.

Poi dopo ha alzato la zampetta e si è lasciato tirar via. Fino al prossimo angolo.

3.
Poi mi son venute in mente le Vie dei Canti del libro di Chatwin, questi canti aborigeni che sono insieme narrazione e mappa del territorio, poi mi è venuto in mente il cantare con l’olfatto, poi mi è venuto in mente lo scrivere con la pipì.

Poi m’è venuto in mente un fincipit che non mi ricordo da dove venga, ma c’era nel libro, e secondo me c’entra, e faceva così.
Ho scritto t’amo sulla sabbia. Pisciando.

21 Comments

  1. disma

    okkei, volevo solo lasciare un po’ di ammoniaca anche io tra i commenti

  2. essere disgustoso*

    per fortuna che porto dietro della carta igienica in ogni momento della giornata.

  3. La Cosa

    Prima scrivono ovunque orizzontalmente a pozzanghera, poi diventano meno prolissi e passano ad una scrittura verticale e no so se hai notato imparano prima a scrivere e poi a leggere ;).

  4. baotzebao

    Cancordo. Solo scrivono saggistica, critica letteraria perlopiù.

  5. Victor

    Il mio montagna dei pirenei di 70 kg stmattina davanti la porta di casa mi ha partorito “i promessi sposi” in un attimo …

  6. Alessandro

    In effetti lo dicon tutti che c’è più gente che scrive che gente che legge.

  7. Fabio

    A Roma, nello slang dei ggiovani, “pisciare” significa “dare buca”

    – Oh, noi stasera andiamo al cinema, vuoi venire?
    – noo, ve piscio, che so un po’ stanco.

    oppure
    – ho pisciato la cena, c’avevo da fare

    oppure,
    – dai vieni, non me piscià.
    – aho, ce pisci sempre, che cavolo.

    Così.

    Non c’entra molto mi sa col post.
    Però me l’avete fatto venire in mente.

  8. piobug

    post bellissimo. mi ha aperto gli occhi. Ho iniziato a leggerlo nel mio Rss reader pensando che fosse scritto da un emerito giornalista che seguo; ho pensato subito “che bel post” e poi cose tipo “che cambio di stile” o “finalmente meno politica”. Poi ho controllato la sorgente. In ogni caso bellissimo, quasi quasi lo faccio leggere ai miei allievi del corso di web design…

  9. Emanuele

    Bellissimo il punto 2. Ero li, col cane.
    Ciao,
    Emanuele

  10. frank

    io sono contento quando un cane mi annusa, perchè penso che è come se volesse leggere un mio ipotetico diario

  11. piobug

    @frank: a questo punto c’é da domandarsi se serve il traduttore: scommetto che il piscio di cane si legge diverso da quello umano.

  12. Petruschov

    1: Mi hai fatto tornare in mente Timbuctù, di Paul Auster. Lì il punto di vista è quello del cane, e il suo padrone ad un certo punto vuole fare un’opera d’arte per i cani, un intero museo, se non sbaglio, per i cani, un museo di odori. Che sarebbe come una nostra biblioteca, probabilmente. Te lo consiglio se non l’hai già letto, è in molto sintonia con questi due post.

    2: il post di 3 anni fa io l’avevo letto fresco fresco. Significa che ti seguo da almeno 3 anni, giornalmente. Azz… se passa il tempo…

  13. Lindöz

    A me i cani non mi piacciono molto… quindi ho scritto t’amo sulla sabbia. Quella del gatto.

  14. B

    Alessandro, se “il cane ha dai cento ai duecento milioni di cellule olfattive, contro le circa cinquemila dell’uomo”, non ha alcun senso il tuo ti amo scritto sulla sabbia così, perchè l’umana alla quale sarebbe eventualmente destinato, ne percepirebbe facilmente solo l’odore, genericamante “cattivo” e non certo la poesia, perchè tu volevi metterci della poesia, vero? Ne sorgerebbero pericolosi fraintendimenti e magari lei va a capire che tu la …, come pare si dica a Roma. Io non rischierei…

  15. transit

    ho un libro nel cassetto, anzi, in cantiere. in fondo, un libro è un cantiere aperto. anche perchè lì ci scorre le penne, i biccieri d’acqua, le tazzine di caffè, the e tutto il resto. in questo cantiere ci vado spesso, quasi ogni guorno e scrivo, e piscio. e, se ci fate caso è proprio la tipica rachitica rattrappita pisciata dei cani: uno due spruzzini e via, di nuovo a odorare. mai quelle belle pisciate che uno dice: ah, mò stongo bbuono perlomeno quatt’ore. ma sono i cani che leggono con l’dorato mica noi che scriviamo con i piedi. e così, ho intitolato il libraccio: Scrivere è una lunga pisciata intermittente.

  16. B

    Alessandro, tu c’hai delle strane idee sulle umane, e anche sulle cagne. Ma talmente strane che penso che non te ne renderesti conto, del risultato, lo scambieresti per un successo comunque, e saresti contento, L’importante è essere convinti, nell’essere poeti.

  17. Alessandro

    Siete bellissimi.
    In particolare ringrazio Petruschov per la costanza, e voglio rispondere a B che l’eventuale destinataria umana del messaggio, dato il suo basso numero di cellule olfattive, non percepirebbe affatto l’odore sulla spiaggia, ma si lascerebbe abbacinare dalla poesia; così farebbe anche l’eventuale destinataria cagna, che tralascerebbe l’inutile orpello visivo per dedicarsi alla delicata miscela di fragranze.

  18. LorenZo

    Bellissimo.

  19. transit

    sempre a proposito della canesca fedele alla mano umana delle carezze, c’ho ancora delle cose che loro, i cani le cane e i canilli, per esempio andavano dietro questo mio fratello che tutti dicevano: somiglia a Marlon Brando. ma non so se la canesca andasse dietro mio fatello-Marlon per il fatto di Marlon. però di lui dicevano: forse c’ha lo zucchero nelle mani e per questo la canesca corre dietro,senza perdersi niente di lui. Marlon alla canesca ci voleva bene assai assai, ma io non so spiegarmi il fatto che quando Marlon rivolto a loro, diceva: Jatevenne, oggi stongo a tre quarti. ma la canesca cagnara come suo solito trotterellava, alzava il muso, roteva la coda, leggeva odorando e poi di nuovo a strusciarsi e fare gli occhi dolci pieni di miele dentro e di di tristezza a Marlon. A quel punto Marlon prendeva il pepe e lo metteva nel culo della canesca e loro a correre sotto e sopra il vicolo. ululava pure la canesca, guaiva ma poi dopo tutti quei giri per sotto e per sopra, tornavano a scondinzolare ai piedi e tra le braccia di Marlon. ecchecazzo, canesca, un pò di dignità non guasterebbe. e poi, la canesca quando si riunisce in brnco c’ha lo spasso del calore del pelo e dell’accoppiameto sessuale proiettato alla procreazione della prole numerosa come i topi e i conigli. cosa manca a questa canesca i sentimenti le emozioni e le belle parole che si dicono gli innamorati umani quando scocca l’ora dell’amore? ho da dire anche delle cose sull’accoppiamento della canesca, ma mò devo smettere, poi ritorno.

  20. Giancarlo Tramutoli

    TRECCANI
    Letteratura diuretica:
    Fatta da chi scrive come piscia.

  21. B

    Giancarlo, non sapevo di avere una latrina in casa, che mi é costata come una libreria. Certe cose la mattina fanno del male.

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