un blog che parla di niente

del rapporto del blogger col proprio pubblico: un decalogo

1) Il blogger deve essere il capobranco, il leader, non è sufficiente amare il proprio pubblico, bisogna essere autoritari e dispensare sia carezze sia punizioni (quest’ultime solo quando sono effettivamente necessarie!), il buon leader è quello che si preoccupa sia della salute fisica del suo pubblico sia di quella psichica.

2) Il blogger deve conoscere la mente del pubblico, la sua psicologia, dietro ogni azione del nostro pubblico c’è una motivazione. Ricordate però che il pubblico non sa cosa siano il bene o il male e perciò la dote che un buon blogger deve avere per instaurare un rapporto di fiducia con il proprio pubblico è il senso della giustizia.

3) Il blogger deve socializzare il pubblico nel periodo sensibile (dai 2 ai 6 mesi) in un ambiente ricco di stimoli uditivi, olfattivi, visivi e nei primi momenti di socializzazione è importante che il pubblico abbia esperienze positive, perchè in caso contrario potrebbero verificarsi dei problemi comportamentali nel pubblico adulto.

4) E’ bene che il pubblico in giovane età venga istruito al richiamo, che è alla base dell’addestramento e dell’educazione, prima insegnandoglielo in un ambiente “asettico” e premiando sempre la risposta del pubblico, poi in un luogo dove vengono inseriti altri stimoli (per esempio in un prato).

5) Questa regola riguarda l’educazione civile sia del pubblico sia, soprattutto, del buon blogger. Il pubblico deve essere educato a non sporcare dove capita (per esempio sul marciapiede) e se ciò dovesse succedere il blogger con paletta e sacchetto sempre a portata di mano deve provvedere a pulire dove il suo pubblico ha sporcato, per lo meno per una questione di rispetto verso le altre persone.

6) Il blogger deve conoscere la catena psicologica dell’apprendimento (stimolo-risposta-premio) e quindi incoraggiare e premiare i comportamenti voluti e punire e scoraggiare quelli indesiderati.

7) Per farsi comprendere dal proprio pubblico è meglio evitare discorsi, ma usare parole corte e chiare,il pubblico non capisce il significato delle nostre parole, ma il tono della voce, quindi bisogna usare parole semplici codificate da tutta la famiglia di cui il pubblico fa parte.

8) Il pubblico deve essere abituato a farsi “manipolare” quotidianamente dal proprio blogger fin da piccolo: questo gioverà non solo per l’igiene del proprio pubblico (guardare dentro le orecchie, toccare gli arti, controllare gli spazi interdigitali), ma anche a migliorare il rapporto con lui.

9) Il pubblico deve essere abituato a rimanere solo: bisogna gradualmente (per esempio prima 5 minuti e poi sempre di più)abituarlo a rimanere solo a casa o in macchina senza far danni.

10) Non bisogna considerare il proprio pubblico come un oggetto o come una persona, il pubblico non può comunicare e capire come gli uomini, deve essere il blogger ad imparare la comunicazione del pubblico, non viceversa. E ricordate sempre che affetto, gentilezza e autorità sono alla base di un corretto rapporto con il proprio pubblico.

(ci son parecchi errori, ma ne ho già corretti decine. il decalogo originale parlava d’altro, ed è qui)

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26 Comments

  1. pOg

    il pubblico c’e’ rimasto male a pensare di essere il tuo migliore amico, ma in fondo in fondo sempre un gradino piu’ in basso 🙁
    bau!
    e non parlare piu’ come un manuale 😛

  2. quasiblu

    ehi, giù le mani!

  3. seia

    Ho iniziato a leggere ma è troppo lungo e sono in ufficio, passo dopo 🙂

  4. emma

    io non lo so, non ho pubblico, ma come pubblico, mi piacciono l’affetto la gentilezza e l’autorità, verissimo (e quando mi viene da fare la cacca, chiedo il vasino, generalmente ce la faccio a trattenermi) (quasi sempre).

  5. werter

    io preferisco solo assaporare… e, magari, anche se male, limitarmi a pensare…
    quando scrivo (e il non pubblico, cara emma, sono io ad averlo)invece, mi piace sbagliare. credo di avere, oltre ad una predilezione per l’errore, anche una certa forma di compiacimento.

  6. melpunk

    dimentichi il 12° comandamento: il blogger leader deve mangiare quantità industriali di castelmagno

  7. werter

    ho provato, nel mio piccolo, visto la stretta amicizia che mi lega ad eiochemipensavo, a dare la mia versione dei fatti come neofita.
    qui trovate il post

  8. seia

    Sporcare nei commenti??? Rimpiangerai il lustro della mia presenza sul tuo giallognolo blog! Tsk! :-, (spero venga fuori la faccetta con la linguaccia!) 🙂

  9. eiochemipensavo

    pOg e quasiblu statevi buoni che altrimenti niente eukanuba. seia quante volte te lo devo dire di non sporcare nei commenti. emma sempre impeccabile, poi ti do’ il biscotto a forma di osso. werter sei troppo serio, stasera niente pipì fuori e la tieni fino a domattina. melpunk molto stagionato con una goccia di miele grazie (o anche senza)

    😉

  10. pOg

    ah si? niente eukanuba?
    grrrrrrrrrrrrrrrrr :

  11. quasiblu

    ahah però ci devi spiegare cos’è il pubblico del biro!
    http://eiko.splinder.com/

  12. barbara

    si ok, ma il biscotto a forma di osso, quand’è che viene dato???

  13. barbara

    beh… anche un pezzo di castelmagno potrebbe andar bene in effetti.. sempre a forma di osso però eh?

  14. eiochemipensavo

    seia, vieni qui, che ti faccio una cara, dai, vieni qua che ti dò la crosta del formaggio, due crocchette, un po’ di riso soffiato 😉
    barbara, il biscotto l’ho già dato a emma, ma se vuoi un po’ di castelmagno siam nella zona giusta
    pOg, nun te la piglià, c’è sempre il pal! 🙂

  15. PlacidaSignora

    E nello spazio commenti anziché “leave a comment, submit comment ecc” bisognerà scrivere “siz! platz! a cuccia!” ?
    Ma che sadico cattivo! ;-D*

  16. LapsuS

    ti giuro, ho pensato seriamente che l’avessi preso da un manuale su come essere genitori, del tipo “La mamma ha sempre ragione” “I no che aiutano a crescere”, etc. gh. se vi capita volete ridere siete da feltrinelli, prendete uno di quei libri azzurri sull’educazione. uguale spiccicato giuro.

  17. naurus

    Il problema è che il pubblico del blogger spesso è composto da altri blogger. Questo crea disordine e confusione, sarebbe molto meglio se il pubblico non fosse costituito da blogger ma da perfetti tizi qualunque.

  18. milomiao

    purrr…
    e un po’ di whiskas non c’è?

  19. uatu

    spero di vederti in giro sotto i portici come un novello salomone (o salamone) con il tuo gruppetto di pubblico che ti segue pigolando “mamma, mamma”!
    ma l’uso di scariche elettriche per correggere i problemi comportamentali non è previsto nel tuo manuale? e lo sfruttamento dei riflessi condizionati? Es:
    blogger scrive cose interessanti nel post -> pubblico legge e iè piace -> pubblico commenta adorante .
    dopo un po’ il pubblico si abitua a collegare l’idea del “post” con l’idea “interessante”. A questo punto il blogger può smettere di scervellarsi per trovare ogni giorno qualche argomento cool (magari spremendosi seduto sul vater con davanti il pc e il secchio dei panni sporchi) e rilassarsi:
    blogger scrive post del cacchio -> pubblico sbava credendolo interessante -> pubblico commenta automaticamente.

    ops! non è che ci sono cascato anch’io?
    😉

  20. eiochemipensavo

    uatu, il tuo commento è molto interessante e mi riservo di dedicare un post alla tua interpretazione pavloviana dell’interazione blogger-pubblico.
    (uatu l’osservatore, nevvero? che piacere conoscerla. m’avevan detto esser uscito un po’ di testa, ultimamente, e quindi è doppio piacere vederla lucido e raziocinante)

    quasiblu: il pubblico del biro richiederebbe analisi a parte, per il momento mi limito a dire che ho visto cani assai superiori a coloro che li coccolano. 😉

    aspetta lì placida che poi proviam l’attacco lanciato 😉

    milo: qua i gatti ci fan starnutire…

    LapsuS: in effetti avrei potuto prendere uno di quelli… 😉

  21. uatu

    illazioni, solo illazioni…
    😉

  22. eiochemipensavo

    heh heh 🙂

    mi son ricordato di non aver risposto a naurus, che ha sollevato un’obiezione che è assai pregnante:
    il blogger, per sua natura, si interessa agli altri blog per due ragioni:
    – la forma mentis, che lo porta a frequentare luoghi (o non-luoghi) che gli sono famigliari

    – l’appagamento del proprio ego, perché sa che un commento ben fatto su un altro blog gli porterà visite, indipendentemente dalla notorietà del blog commentato.

    questa seconda ragione porta il blogger a trasformarsi consapevolmente e ripetutamente da cane a padrone e da padrone a cane. il trasformarsi in cane è particolarmente evidente se si considera il commento su altro blog come un tentativo di segnare il territorio.

    salutiamo 🙂

  23. rollino

    Quando il trackback che è uscito qua sopra verrà cliccato da qualcuno arrivato su questo post PRIMA ANCORA di aver letto il post del 20 settembre 2007, questo blog sarà perversamente autosufficiente.

  24. IFIX

    nn male nn c’è che dire..scopo del post raggiunto…eio-grande-fratello

  25. raoul duke

    11esima regola: se non riuscite ad applicare le prime dieci e il vostro contatore sembra bloccato a “00130” dal gennaio 2003, fingetevi donna e raccontate di scopate in giro, rapporti saffici con le amiche, avventure col panettiere e coca parties …li terrete per le palle !

    http://www.ewriters.it/leggi.asp?Racconto=F25214.txt&approvo=ye
    …spammo spudoratamente e ne vado fiero, confido nella vostra compassione

  26. raffaella

    ciao, sbirciando un po’ di qua e un po’ di là nel mondo dei blogger, sono capitata nel tuo. Davvero simpatico. Complimenti. Ti andrebbe di rispondere ad una intervista per un articolo rientrante in un progetto di excursus giornalistico, all’interno di una testata online, riguardo il mondo dei blogger?
    puoi rispondere all’indirizzo mail… spero di sentirti presto.

    Raffaella

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