un blog che parla di niente

Coscienza

(Quest’estate, Il Foglio, come a molti altri, mi ha chiesto di scrivere un post sulla coscienza. Ho molto tentennato, pensando che scrivere di coscienza su Il Foglio potesse somigliare a ballare di architettura, ma poi, all’ultimo momento utile, ho scritto questo. Non lo dico neanche, che non l’hanno pubblicato.)

Mi sono chiesto spesso che cosa fosse la coscienza, e per coscienza intendo la coscienza morale, ovvero la capacità di discernere il bene dal male e agire di conseguenza. Tutte le volte che penso a questa cosa, mi viene in mente mia nonna.

Mia nonna aveva un modo di guardarti, quando stavi facendo qualcosa di sbagliato, dicendo qualcosa di sbagliato, o anche solo pensando di far qualcosa di sbagliato, e tu, istantaneamente, guardando tua nonna che ti guardava, ti accorgevi subito che quel che stavi dicendo, facendo, o anche solo pensando, era sbagliato.

Anche oggi, io vado tranquillo, nelle mie decisioni, azioni e pensieri: se non vedo nella mia testa lo sguardo implacabile di mia nonna, quello sguardo che ricordo così bene, io vado tranquillo; sono tranquillo che quello che sto facendo non è sbagliato.

E tutte le volte che mi chiedo che cos’è la coscienza, mi rispondo: è mia nonna.

32 Comments

  1. cica

    Ecco, che talvolta me lo chiedo anch’io, che cos’è la coscienza.
    E adesso son felice di avere la risposta: la coscienza è la nonna di Alessandro!

  2. Alessandro

    Ma infatti. Secondo me è una risposta che può avere un valore universale.

  3. khenzo

    Proprio per questo io non compro Il Foglio, perché vedo tua nonna con il suo sguardo inquisitorio che scuote la testa

  4. Federico

    io invece, per colpa dei cartoni animati che mi facevano vedere da piccolo che mi hanno un pò segnato la vita, io dicevo per me la coscienza è il Grillo Parlante

  5. frank

    è bello accendere il pc al mattino e trovare la risposta a una delle tante domande della vita: e forse la nonna di Alessandro è d’accordo con me.

  6. paopasc

    Poi dopo commento meglio. Per ora ti dico che hai reso in poche parole molte pagine di trattati sulla mente. Per me hanno fatto un errore a non pubblicarlo.

  7. essere disgustoso*

    avevi per nonna un grillo?

  8. Federico

    no no, era il grillo di Pinocchio

  9. B

    Che bello! Ma tua nonna era una mondina, per caso?

  10. paopasc

    caro Alessandro
    forse era tua intenzionale o forse no, ma hai fornito una discreta definizione (metaforica) di cosa è una coscienza: è una voce che ti parla/guarda. Non è unica, perchè magari non c’è solo la nonna a guardarti, ci sono molte persone e molte idee che ti guardano e ti indirizzano (te come tutti gli altri)e così viene fuori che la coscienza (secondaria) è qualcosa che sta tra te e il mondo, è un filtro. Essendo un filtro, e formandosi alla luce delle tue esperienze, può essere diverso da un individuo all’altro, ma anche abbastanza simile. Riflettiamo un momento a questa ipotesi: sarebbe possibile una coscienza secondaria qualsivoglia senza qualcuno che la instillasse in noi per mezzo di sguardi (caso tuo) o sguardi e parole o solo parole?
    No.
    La coscienza II è qualcuno che osserva. Questo qualcuno pensi essere tu perchè è il risultato delle tue modifiche cerebrali, ma non sei proprio tu, sei tu più tutto quello che hai provato e che ha influito su di te.
    La coscienza II è qualcuno che ti guarda, ti guarda nel senso che vigila su di te, nel bene e nel male.
    Hai proprio reso bene il fatto.

  11. tracciadoppia

    Questo articolo (peccato chiamarlo post) è bellissimo! Grazie

  12. Alessandro

    Paopasc: questo pezzo qua l’ho scritto tipo in cinque minuti, non sapevo di aver scritto una cosa tanto precisa, l’ho raccontata più o meno come la vedo io, semplificando. Certo, non è solo mia nonna, ma è anche ogni volta che ho fatto cose per cui son stato rimproverato, ecc. Comunque pensavo peggio.

  13. donatella

    Lo so che non c’entra niente con il tema della coscienza, ma vagando qua e la’ ho trovato queste righe di Galluccio, un fisico che e’ anche lui tanto bravo con le parole. mi piace condividerle con voi.

    Esercizio lungimirante
    fare calcoli sulle parti
    riflettere su rimanenze
    addentrarsi tra le parentesi
    (sospendendo quel che premeva fuori)
    e dire cosi’ addio all’eden degli interi
    E impariamo che non possiamo sommarci
    subito
    ma dobbiamo prima denominarci
    comunemente
    conoscere la minima essenza condivisa
    che ci moltiplichi.
    Ciao alla prossima

  14. Gennaro

    Non vedo lungimiranza nella scelta del Foglio. Sono giornalisti ancora più orribili di te quando diventi orribile.

  15. NostraDannus

    Da oggi ufficialmente “La coscienza di Nonna” ha preso il posto de “La coscienza di Zeno”. Se Zeno vedeva e scriveva per (curare) se stesso, qui la nonna guarda e parla per (prendersi cura di) tutti.

  16. Popinga

    Se la coscienza è la nonna, è evidente che quella di Berlusconi è morta (la nonna? la coscienza? entrambe?)

  17. papè

    bello il post e bei commenti.

  18. Arthur Cravan

    Se dicevi che la coscienza era lo sguardo di tuo zigote quando ti guarda nei gameti ti pubblicavano

  19. B

    Alessandro, pensavo che il post fosse del mio compaesano, perciò ho evocato le mondine, capii pera per mela, come al solito. Mia nonna è sempre stata un’incosciente e il mio punto di riferimento. Questo post mi ha zittito per lungo tempo, ma proprio che non ci trovavo niente da ridire tanto era perfetto nella forma e dolcissimo nel senso di delizioso nella sostanza. Continua così, e farò felici i Brevilinei (coloro che amano le linee brevi da assaporare leggendo).

  20. maeandro

    Ci ho messo un bel po a formulare l’assunto del mio povero pensiero. La coscienza è la parte migliore di me, e come spesso accade non sempre ha il sopravvento.

  21. maeandro

    Certo che se il po avesse l’accento eviterebbe di confondersi con la Brenta

  22. vix

    be’, trovo questo post commovente, e non scherzo.

  23. LaProf

    Pensare alla coscienza come allo sguardo della nonna è bellissimo, e me lo posso persino portare a scuola per i miei virgulti 🙂
    (ma ci saranno ancora nonne così, anche per loro?)

  24. marchino

    se ti garba, questo che hai scritto mi farebbe piacere metterlo di là, nel tumblr dove raccolgo i ricordi delle nonne

  25. Alessandro

    Ne hai facoltà, Marchino 🙂

  26. marchino

    grazie, provvedo allora

  27. Stefano

    Io invece avevo spedito questo al Foglio. Non l’hanno pubblicato.

    Mica facile. Il tema è, prima ancora che teologico filosofico psicologico etico psichiatrico, lessicale. Etimologico, quasi ontologico, sebbene non necessariamente logico. Se sotto la pelle mia mortale dimora al di là di ossa cuore fegato polmoni un quid immateriale che chiamiamo Coscienza, urge accordarsi sul significato. Sennò si fa confusione. E va bene così, per carità. E’ dal caos che di solito nasce ordine e bellezza; dalle stasi della certezza raramente si generano dinamismi coerenti. Coscienza. La Coscienza e’ intelligenza? E’ scienza? Certo, anche. E’ sapienza, esperienza, conoscenza. E l’oggetto conosciuto, saputo, esperito, cosa è? Noi? L’universo? Il rapporto tra noi e l’universo? O il rapporto tra noi e l’universo definito istante per istante, in quanto continuamente variabile? E il soggetto che sa, conosce, esperisce, chi è? L’Io? Un Altro fuori di me autocosciente ed onnisciente? Un universo senza consapevolezza escatologica, ossia rozza materia inerte ed inerme? Oppure una Interiorità distinta dall’Io, Autocoscienza altra da me sebbene in me? E la Coscienza non è definibile nè concepibile senza i suoi opposti; spesso chiamiamo Coscienza la manifestazione dei suoi contrari. Incoscienza, inconscio, in-esperienza, in-sipienza: sono le paure della Coscienza, le sue lacune, i suoi lati oscuri e inafferrabili, forse istintivi, forse tracotanti e deformi, forse autentici, forse la Coscienza stessa che tanto cerchiamo. Strana la Coscienza: è guerra all’incoscio o sintesi dialettica di singole incoscienze?

  28. iced

    Spiace vedere che molte persone non hanno mai avuto una nonna!

  29. Popinga

    Stefano, se lo spedivi alla Padania ti querelavano per ogni termine non compreso, cioè una sessantina di volte.

  30. transit

    la coscienza è una spina: lei sa quando bucare lo schermo.
    la coscienza non è il materassino che abboffi, e ti rilassi.
    la coscienza viene da lontano e si ferma alla prima stazione,
    quando sai che stai barando.per esempio, tanto per dirne una, la coscienza non sopporta queste due paroline, per esempio.
    la coscienza non ha bisogno di fare esempi, di per sé, presa così com’é la coscienza è un esempio mentre ti guardi dentro.
    la coscienza non viene mai a patti, a meno che non sei morto.
    mai conosciuto la coscienza e, non ho nessuna intenzione di sporcarmi le mani. se hai la coscienza sporca, lascia almeno che non ti rovini le mani.specie, dopo il manicure.

  31. transit

    la coscienza è un cuscino, dentro c’è sempre un nodo(non nido)di vipere attorcigliate. la sibilla mi ha detto: chi aspetti a cambiare cuscino? vuoi forse farmi uscire dal seminato, tardo romantico o serila killer che non sei altro.
    vai subito a dormire, scarafaggio kafkiano.

  32. nonnablogger

    la coscienza c’è in tutte le persone o da una posizione in su non esiste più?

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