Leggevo un libro in cui si parlava di uomini che raggiunta una certa tranquillità economica si compravano delle Ferrari, e mi è venuto in mente che io, nella mia vita autostradale, perché io, negli ultimi tempi, diciamo dal duemilaotto, ho una vita autostradale, una vera e propria vita autostradale: ho una vita lavorativa, ho una vita affettiva, ho una vita di cazzeggio su internet: ho tantissime vite, e tra queste vite ho anche una vita autostradale, e mentre leggevo questo passo di quel libro in cui si diceva che questi uomini di cui si parlava, raggiunta una certa prosperità economica, si compravano delle Ferrari, e m’è venuto in mente che io, nella mia vita autostradale, ho visto tante macchine, di tanti tipi, fogge e marche, e ho visto anche delle Ferrari, che son delle macchine che si fan sempre guardare, e denotan delle qualità, delle qualità che tu, come osservatore esterno di una Ferrari che magari ti sta superando, tendi inconsciamente ad attribuire anche al suo conducente, e invece spesso, arrivati all’autogrill, vedi il conducente scendere dalla sua Ferrari e noti che le tue aspettative, aspettative derivate dal trasferire le qualità del veicolo al suo conducente, noti che le aspettative che tu riponevi nel conducente di quel veicolo non sono soddisfatte: poteva essere più magro, più alto, più bello, vestito con più gusto, poteva avere un altro telefono e degli occhiali con un taglio diverso, se lo senti parlare poteva parlare con una lingua migliore, poteva esprimere pensieri più profondi e così via, e ti accorgi che spesso molte persone, raggiunta una certa soglia di sicurezza economica, si comprano delle Ferrari, ritenendo forse di aumentarsi, di salire in un certo modo di grado nella gerarchia degli uomini, e invece al confronto con la loro macchina escono sminuiti, pallidi e un poco anche stupidi: l’estetica, il rombo, in una sola parola l’apparire del loro veicolo rende il confronto patetico, ne escono rimpiccioliti, piccoli uomini alla guida di un portento. Potrebbero comprarsi delle cinquecento, non il modello degli anni sessanta e settanta, e neanche il modello degli anni duemila, dico il modello degli anni novanta, quella scatola, quell’elettrodomestico, quel frigo o quella cucina a gas con le ruote, e allora sì che dal confronto uscirebbero belli, magnifici e vittoriosi.
Pezzente sagliuto,
prostata e vescica
in disordine,
viagra e cialis,
la corsia d’emergenza
sempre pronta
la nebbia
e gli irti colli,
l’autostrda del sole
le pose.
ecco, quello che in cuor mio ho sempre pensato ma non ho mai saputo esprimerlo così bene.
chapeau
Condivido in pieno. Poi sarebbe bello sapere se anche le donne la pensano ugualmente. (mode maschilismo=ON)
ps. Ho provato a leggerlo tutto d’un fiato, ma son diventato paonazzo alla 12° riga.
Una volta un tizio da Ferrari l’ho visto, e non era un tizio da Ferrari blu, bianca, giallo (oddio) o nera, era proprio quel tizio che con la Ferrari ci stava bene, che se la meritava tutta, un bel figo con uno spirito nobile, uno che forse la Ferrari la sminuisce per quanto è moralmente integro ed elegante. Sto tizio stava nel mio specchio.
Il concetto alla base è che se fossero più magri, più alti, più belli, magari non avrebbero avuto bisogno di comprarsi una Ferrari.
Scusa ma non dovevi dirlo a tutti. Hai scoperto il vero ragionamento chi mi ha portato a prendere una Fiat Multipla.
A metano.
Io quando vedo delle Ferrari che mi sfrecciano penso sempre che di sicuro è piccolo, quello che la guida. Piccolo nel senso di basso e a me gli uomini piccoli mi danno un senso di… non saprei… che posson esser quel che vogliono, va bene, ma son piccoli, bassi, minutini, ecco. Insomma, quello del camion mi ispira di più, così, in generale. Poi c’è anche quello della corriera, ma quello me lo immagino sempre largo, più che alto, prestante e possente. Quelli che non guidano mi sembrano poco sensuali, l’uomo c’ha da avere la patente ecco, secondo me, così, a livello di sensazione, e deve anche guidare nelle autostrade. Certo, poi c’è della gente nelle autostrade che non è sensuale per niente, anche se c’ha dei bei ragionamenti e ogni tanto li tira fuori, sorprendenti.
E poi però vorrei dire a Purtroppo che a me mi sembra un masochista che fa il sadico, e a The Aubergine che io non l’ho capita, io non ho capito il suo commento: era la Strega di Biancaneve, che aveva la Ferrari, o Biancaneve? O Alice? Che gli chiederei di spiegare il suo commento, se c’ha voglia, insomma, a The Aubergine.
arriva una ferrari, parcheggia, ma che fatica fa il poverino per scendere, artrosi permettendo.
..ci sono persone che nonostante siano bassi, grassi, pelati o vestiti con cattivo gusto, si comprano una Ferrari per passione. Sapete che vuol dire PASSIONE? Forse no! Complimenti per la Multipla a metano, gran gusto!
io se ce li avrei i soldi per la ferrari, me la comprassi pure, ma però non saprebbi come portarla perche mi anno bocciato alla patenta quattordici volte.
L’importante è la passione.
“Ferrari si nasce e io, modestamente, lo nacqui.”
(Enzo F.)
Wow! Anamnesi perfetta! Quando sfreccia una ferrari di solito alla guida c’è una sorta di nanerottolo sessantenne sportivamente vestito (ma li porta davvero male quei vestiti firmati. Me lo dico sempre. Lo ritrovo qui…
Acuto!
a leggere la prima e l’ultima frase viene una cosa tipo: Leggevo un libro in cui si parlava di uomini che dal confronto uscirebbero belli, magnifici e vittoriosi.
(olè)
Nonnablogger, condivido l´idea dell´artrosi specie quando abbinata al pancione …
Una nota d’allegria…Enzo ferrari diceva: i motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.
C’è un rapporto di proporzionalità inversa tra una Ferrari (ma si diceva anche dei SUV) e il suo proprietario: tanto rossa quanto basso, tanto potente quanto im-, tanto lucida quanto opaco e via cazzeggiando.
Chi era più che diceva “prolunga penica”?
Penso che si acquista un’auto,e mi riferisco a Ferrari, Alfa Romeo ed altri brand, per la passione, per il piacere di guidarla perchè è un’opera d’arte, l’espressione del genio umano: per certi versi chi compra un certo tipo di auto si annichilisce e la sua figura si dissolve come nebbia; quell’opera prende il sopravvento e il pilota diventa solo un “accessorio”, una figura di secondo piano.
P.S. non possiedo una Ferrari.
Se un giorno mai riuscirò a permettermela, vi sfreccio in faccia. Rosiconi!
W la passione
Ferrari top
Voi non l’avete e skattate x l’invidia. In autostroda poi… W le Ferrari
C’ è chi le Ferrari le guida anche per spingerle al limite, io con una 458 Italia ho segnato il tempo di 7 minuti e 58 secondi al Nurburgring, sono collaudatore della Ferrari, nonché campione del mondo del campionato GT e facente parte del gruppo Ferrari Drivers Academy. Ho anche segnato il tempo di 1 minuto e 38 secondi a Monza con una SF15-T. NON SONO TUTTI BASSINI