un blog che parla di niente

Categoria: tuta mimetica

Quella luce strana

Ero lì che tornavo dal mercato con le borse penzolanti dal manubrio della bicicletta, con l’andatura un po’ a zig zag, tipica di chi torna dal mercato con le borse della spesa infilate sul manubrio, e dunque ero lì che pedalavo sotto il sole e arrivo al parcheggio del supermercato, ché per andar a casa ci ho da attraversare il parcheggio del supermercato e vedo questa ragazza, in bicicletta ma ferma nel parcheggio, e questa ragazza, che stava in bicicletta ma era ferma, si vedeva che stava parlando al telefono, al che io ho pensato che c’è chi parla al telefono e intanto guida l’auto (e magari pure non ha allacciato la cintura di sicurezza, ma questo è un altro discorso) e invece, questa ragazza, che era in bicicletta, si è fermata per parlare al telefono, e intanto mi avvicinavo e quando sono arrivato vicino a lei ho sentito che singhiozzava, parlando al telefono e in quel momento lì una nuvola è passata sul sole e c’era quella luce strana che c’è quando il sole è alto nel cielo ma si nasconde dietro una nuvola; ecco a me è sembrato che il sole si dispiacesse un po’ per lei.

(e questo l’ha scritto il grande Marchino)
(e per ora, finisce l’esperimento della scrittura mimetica)
(grazie a tutti, mi è servito molto, a molti diversi livelli)

Taleggio

Io sono uno che abita a Cuneo, e che gli piace andare in giro a dire “lo sai che son di Cuneo”, anche a quelli che mi vedono a Cuneo da venti o trent’anni e si vede che è gente buona e paziente.
(o magari anche loro hanno questa abitudine di fermare la gente per strada e dirgli “lo sai che son di Cuneo”)
(e allora non vogliono fare a me quello che non vorrebbero venisse fatto a loro)

Perché noi di Cuneo siamo gente seria, mica come quelli là di Milano che passano la loro vita con gli eppi auar che è una cosa che uno dice ma la Milano da bere non è mica una roba degli anni Ottanta e invece no, questi continuano a bere e mica bevono un vino buono di quelli nostri (di Cuneo, dico, perché magari qualcuno non se lo ricorda però io sono di Cuneo e mi piace andare in giro a dire che son di Cuneo), no, loro son tutti moiti e birrette
(e hanno anche il coraggio di dire “la capitale morale”)
e siccome siamo gente seria
(anch’io, perché sono di Cuneo)
abbiamo anche dei formaggi che come li metti in bocca vai su per i sentieri come i muli degli alpini
(a me m’han riformato)
(però un mulo o due li ho visti anch’io)
roba che soltanto in Sardegna hanno qualcosa di simile
(io in Sardegna ci son stato una volta)
(ma ero in Costa Smeralda e parlavano tutti milanese ed era tutto un eppi auar)
e io dico in fondo era mica il Regno di Piemonte e Sardegna o forse era il Regno di Sardegna e Piemonte
(poi magari noi eravamo con i fransè)
(una fassa una rassa)

Il fatto è che adesso ho dei problemi di trigliceridi e colesterolo e mi tocca andare di altissimapurissimalevissima e dieci grammi di taleggio e allora saran due settimane che non dico più a nessuno che son di Cuneo
(l’altro giorno l’edicolante mi dice com’è che non dici più che sei di Cuneo)
(e io gli ho risposto che un bisnonno veniva dalla Val Taleggio)
(quello non ci voleva mica credere che esiste la Val Taleggio)
(e però giuro che non vado agli eppi auar, gli ho detto, e lui non sapeva cosa sono gli eppi auar e poi l’abbiam finita lì, che dovevo andare a fare gli esami del sangue)

(Forse non si capisce, ma questo pezzo di bravura
me l’ha scritto l’esimio Dr. Squonk,
che, a quanto pare, mi conosce molto di più
di quant’egli voglia far sapere)
(devo investigarla, questa cosa)
(ci sarà una qualche talpa)

Io rifletto

Oh, in fondo io non mi ci passo così tanto tempo allo specchio, ma mi son detto, proprio lì davanti allo specchio, dopo un po’ di tempo che nel compiuter tutte quelle robe mi escono un po’ piatte, perchè non mi scaldo il cuore con un vecchio LP che Noi Anziani ascoltavamo sempre con delle cinquecentolire di fante e gazzose?

Allora io ho pensato, anzi ho proprio riflettuto, che il blog è nero come un LP. E allora ci sento questa questa fitta al cuore per l’omino felice quissù in cima che son sicuro che non sarò più una blogstar come quelle che non rispondono alle mail, e mi son spaventato.
Soprattutto non stavo così tanto tempo allo specchio a parlarmi, tanto che lo specchio era dato per intellettuale a forza di riflettere il nulla, da quando non ci avevo il blog.

E forse io dovrei pure tornarci a scriverci, sul mio blog, quello nero e con l’omino felice, perchè lo specchio vuole tornare a riflettere da solo, ha detto.

Poi Polli aveva bisogno del bagno.

(questo l’ha scritto Caino, eh, e io stesso non son mica sicuro di aver capito cosa c’è scritto)
(quindi è difficile dire se le visioni son condivise o no)
(in ogni caso, prendetevela con lui, anche per l’uso della parola blogstar, che io non avrei mai usato, eh)

Un Déjà vu

Io ci son delle cose che non lo so come succedono, queste cose che pure succedono, come l’altro giorno, avevo un appuntamento, sono uscito di casa, mi son fermato a comprare il giornale all’edicola, far due parole, poi salutare che avevo un appuntamento.

Ho girato a destra, era una strada lunga e stretta, subito una macchina ha cercato di investirmi, mi son scansato, io quei che guidano così, non so cosa pensare. Poi, alla fine della strada, ho girato a sinistra, che ero quasi arrivato, c’eran due uomini che portavano via la spazzatura, e sorridevano. C’era una ragazza bionda, parlava al cellulare, trascinava una grossa valigia, poi ho visto, c’era pure un uomo anziano che usciva di casa, ci son degli anziani che non so, attirano la mia attenzione, come ad esempio quest’uomo anziano che usciva di casa.

Poi ho girato ancora a destra, ero arrivato, invece ho visto la porta di casa mia, non me l’aspettavo.

Allora ho ripreso a camminare, che rischiavo di far tardi, ho cambiato strada, ho girato a sinistra, in una strada lunga e stretta, c’è mancato poco, stavo per essere investito da una macchina, fortuna che mi son scansato in tempo, io quei che guidano così, lo so cosa pensare, anche se qui c’è il caso di non dirlo. Poi, alla fine della strada, ho girato a sinistra, che ero quasi arrivato, c’eran due uomini che portavano via la spazzatura, pulivano la strada, sembravan litigare. C’era una ragazza bionda che parlava al cellulare, Dev’esser stanca, ho pensato, con quella valigia così pesante, Dev’esser anche un po’ distratta, ho pensato, stava per urtare quell’uomo anziano che usciva di casa.

Ero quasi arrivato, giro a destra, Ma guarda, mi dico, di nuovo la porta di casa mia, strano davvero.

Ora rischiavo di far tardi all’appuntamento, Cammina più veloce, mi son detto, che fai tardi all’appuntamento, ho girato a destra, in una via lunga e stretta, poi mi son fermato, che sentivo come il rischio di una macchina che stava per investirmi, infatti c’era, la macchina che stava per investirmi, fortuna che mi son fermato. Giro a sinistra, i due uomini che stan pulendo la strada, portan via la spazzatura, Guarda come litigano, e come si spingono. Una ragazza bionda che parla al cellulare quasi fa cadere un uomo anziano che esce di casa, Dev’esser troppo pesante, penso, quella valigia. Io, correre, non ho mai corso, ma mi son reso conto che stavo correndo, ho chiuso gli occhi un attimo, son tornato ad aprirli, guarda che strano, ho pensato, di nuovo la porta di casa mia.

Allora, ho pensato, ora entro in casa, mi siedo, scrivo un post.

(questo post qui, l’ha scritto Francesco)
(forse in questo caso si può persino dire che le visioni espresse in questo post
in qualche modo coincidano con quelle del sottoscritto, chissà)

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