un blog che parla di niente

Io rifletto

Oh, in fondo io non mi ci passo così tanto tempo allo specchio, ma mi son detto, proprio lì davanti allo specchio, dopo un po’ di tempo che nel compiuter tutte quelle robe mi escono un po’ piatte, perchè non mi scaldo il cuore con un vecchio LP che Noi Anziani ascoltavamo sempre con delle cinquecentolire di fante e gazzose?

Allora io ho pensato, anzi ho proprio riflettuto, che il blog è nero come un LP. E allora ci sento questa questa fitta al cuore per l’omino felice quissù in cima che son sicuro che non sarò più una blogstar come quelle che non rispondono alle mail, e mi son spaventato.
Soprattutto non stavo così tanto tempo allo specchio a parlarmi, tanto che lo specchio era dato per intellettuale a forza di riflettere il nulla, da quando non ci avevo il blog.

E forse io dovrei pure tornarci a scriverci, sul mio blog, quello nero e con l’omino felice, perchè lo specchio vuole tornare a riflettere da solo, ha detto.

Poi Polli aveva bisogno del bagno.

(questo l’ha scritto Caino, eh, e io stesso non son mica sicuro di aver capito cosa c’è scritto)
(quindi è difficile dire se le visioni son condivise o no)
(in ogni caso, prendetevela con lui, anche per l’uso della parola blogstar, che io non avrei mai usato, eh)

21 Comments

  1. eio

    heh heh, vista la quantità di commenti, o questo post è perfetto, e di commenti non ne ha bisogno, oppure anche qualcun altro ha avuto problemi di comprensione. heh heh 🙂

    pigliatevela con caino, lui scrive a modo suo 😉

  2. bayle

    Se ho capito bene quel che intende ha scritto un gran bel post. Caino, illuminami sull’omino, a me pare quello dell’header, dimmi di si sennò mi cade tutto un mito.

  3. bayle

    Stark te non hai capito nulla della vita: bisogna sempre fare i fighi, e in questo caso fare i fighi è dire che si è capito il post!

  4. eio

    Sì, l’ho capita anch’io così, bayle 🙂

  5. stark

    Secondo me vi siete drogati tutti pesantemente. Io non ho capito una beata PHAVA

  6. caino

    certo che è l’omino.
    quale altro omino dovrei citare, se non quello felice quassù.

    ps. regalatemi qualcosa per il mio cervello che ha tutto in testa ma non riesce a dirlo.

  7. eio

    io invece penso che dire che non lo si è capito sia più da fighi 🙂
    Io penso che sia più una riflessione sul senso della lingua che altro, dove barlumi di comprensione si insinuano nella generale insensatezza, un po’ un gioco metasemantico come le fanfole di Maraini.

    Io l’avrei fatto diversamente, questo è un altro discorso, ma l’esperimento è senza dubbio interessante, no?

  8. caino

    è filosofia da cesso, questo post.
    degne di un artista di merda quale mi autodefinisco.

  9. eio

    “Le cadavre exquis boira le vin nouveau” (cit.)

  10. bayle

    L’unica è dividere il testo come un intreccio di “storie” dove storie son frasi collegate da un senso logico e provare a guardare un po’ quel che succede. Dopo astrarsi dal contesto e riflettere senza riflettere troppo.

  11. bayle

    Io sto cercando di dare un’interpretazione a questo post, ma non è detto che ce ne sia una. Anzi. Per me può benissimo non significare niente, ma non mi importa.

  12. Sw4n

    E ragiona bene il Caino… 😀

  13. seia

    Per me, una cosa che non si capisce o da adito alle interpretazioni più disparate non è ben riuscita. Credo poco alla collaborazione del lettore nel processo creativo.
    Certo mi riferisco alle cose serie, mica ai post di un blog 😉

  14. bayle

    Quindi per te seia le filosofie orientali sono tutte sbagliate?
    Si basano praticamente solo sull’elaborazione del lettore dando poche informazioni. Vedi i koan, ad esempio. http://it.wikipedia.org/wiki/Koan

  15. stark

    Calza sempre a puntino la frase di Ringo Starr “Vi ricordate quando tutti analizzavano le canzoni dei Beatles? Mi ricordo che spesso non capivo quello che dicevano che avevamo voluto dire”

  16. Caino

    questo post dimostra un eio annoiato dal digitale, annoiato dai suoi mp3 che escono piatti dalle sue piccole casse THQ da 19.90 euro comprate da Trony, annoiato al punto da ricordare i suoi vecchi LP di vinile, quelli da 130 gr l’uno, quelli che più li sentivi e più loro suonavano peggio.
    questo post è un frammento che rimanda alla natura dell’analogico insita nel cuore di un Blogger che, di fronte ad uno specchio, in bagno, pensa a questo, alla sua natura profondamente analogica, fatta di toni e non di colori pieni, di fante e coca un po’ sgasate, e non dei codici esadecimali usati nei tag html.
    e nonostante questo, il suo blog, il suo omino, il suo fiore, il #000000 [che è il codice del nero, lo stesso nero di un vinile al quale pensa] gli riporta in mente la sua natura moderna, di cantastorie sociale, di aggregatore umano.
    eio è il blogger capace di unire altri blogger, senza tanti discorsi, con giochi e trucchetti mentali.
    tipo il fincipit, o il canzoncipit.
    un blogger che è difficile non definire l’archetipo assoluto della blogosfera.
    alla fine del post, questo eio che aborra il digitale, che vuole tornare all’analogico e che quasi riesce nella sua missione, facendo scrivere post ad altre persone, alla fine vuole tornare a scrivere sul suo blog.
    e tutti questi discorsi se li è fatti in bagno, davanti allo specchio.
    e c’è pure polli che è lì fuori, ad aspettare i suoi comodi.
    che magari deve pure usare il bagno.

    ed ora, scusate, ma me ne vado a letto.
    che mi è venuto mal di testa. 😀

  17. seia

    Diciamo piuttosto che a me, Bayle, delle filosofie orientale non me ne importa una beata mazza 😉

  18. eio

    che poi, se vogliamo, è proprio quando capisci che l’interpretazione dei koan non porta a nulla che raggiungi l’illuminazione (o così dicono)

  19. bayle

    Seia non è un fatto di fanatismo, ma piuttosto una costatazione. Non voglio convincere nessuno, solo farti vedere che ci sono vari metodi di scrivere e, penso, non se ne possono discriminare alcuni a prescindere. Dipende sempre a cosa e chi si rivolgono. Non credi?

    Eio, più che altro è il rifletterci razionalmente (secondo logica) che non porta a niente. Ci deve essere un’intuizione, un po’ come quando si ride per le barzellette: ci sono sempre due casi. Se le capisci bene, altrimenti più ci pensi e ci ragioni e più non le capisci.

  20. harael

    @Caino bel post.

  21. un lettore

    va bene parlare di idee e di intuizioni del modo di scrivere, va bene tutto, ma si dovrebbe partire innanzi tutto dall’italiano. poi le regole si possono anche rompere, ma qui non è una questione di non capire il significato – che si può cogliere o meno e va bene, sta alla sensibilità – ma questo pezzo è scritto male punto e basta, sembra uno scimmiottamento fatto male e fatto male apposta, tanto che intravedo quasi uno sforzo in questo senso, anche nella sufficienza un po’ astiosa che traspare dalla parte di parafrasi (che beninteso è migliore del post: almeno è comprensibile e scritta decentemente), che pretende di tratteggiare il “personaggio” eìo in poche svogliate pennellate. Mi pare un mal riuscito atto di presunzione.

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