Oggi si ricomincia a lavorare. Oggi finisce tutto. Mai più uccellini cantanti, mai più lunghe scampagnate, mai più grigliate, mai più giornate passate a rosolarsi al sole finendo libri, mai più bagni nel mare azzurro, mai più cavalcate, mai più corse a chi arriva per primo in cima alla montagna. Oggi comincia l’autunno, l’autunno della vita, e quest’estate non ho fatto nessuna delle cose che ho scritto. Ma è un simbolo. Tornare al lavoro significa che nulla di tutto ciò è più possibile, che la nube ci sovrasta, e un lungo inverno è alle porte. La distruzione totale dell’umanità è imminente, non c’è niente da dire e non c’è niente da fare, finisce l’estate e domani è Natale, i regali, l’amicizia, il piumone, gote rosse e un grog davanti al caminetto. E dopodomani è primavera, e fiorellini e amore, e spensieratezza e gioia.
(Vedi, a volte scrivere ti cambia l’umore.)
Vede, mi ha fatto venire in mente che una volta uno mi chiese cosa significasse vrbis (con la v di vede). A volte scrivere fa ricordare e cambia l’umore.
C’è di bello che quando lavori sembra che non lavori, Alessandro, e quando sei in vacanza sembri invece molto occupato. Questo Arancione è per i Lavoratori infatti: sei tu il nostro gavdium magnvm, un po’ un Papa, ecco.
MrPotts: a me vien sempre da pensare quando vedo la scritta BVLGARI.
B: credo sia il tran tran che mi ispira. (sono contento di averti conosciuta, sai?)
Eio! Non ti ho mai visto così banale… Le scampagnate, il mare azzurro (!), l’autunno della vita, la primavera con i fiori… Ma, non è che ti sei innamorato? Già che ci sei mettici anche “le bionde trecce gli occhi azzurri e poi…” 🙂 Poi, con la mia solita ratio, l’estate termina il 23 settembre, con l’equinozio d’autunno – nell’emisfero boreale. Ed ancora, quella gioia di vivere che tu chiami estate (E la chiamano estate) non ha tempo.
Et demain que feras-tu de ta vie,
Des forêts et des jardins de ta vie?
…
Et demain que feras-tu de ta vie,
Des forêts et des jardins de ta vie?
…
Oh… Toute ma vie,
L’été, l’automne et l’hiver de ma vie
:-b
Lorenzo, per forza son banali, son stereotipi!
Eio, lo so che tu costruisci con ogni materiale. E io ci scherzo su 🙂
Dimenticavo altri passaggi inerenti le stagioni, i cavalieri, l’arme e gli amori
Partager chaque saison de ton coeur
…
Tant de joies sont à venir dans tes yeux
Tant de fleurs dans le sourire de tes yeux
Que je voudrais m’endormir dans tes yeux
Et m’éveiller chaque jour
Comunque il verso
Des forêts et des jardins de ta vie
mi tocca davvero. Come dicevo al barbun alcuni post fa, qui ritrovo la miniatura di natura/cultura… de toute ma vie!
è un simbolo, un rigurgito gastrico da inserir in un telefono (possibilmente un ifono e se non ce l’avete -l’ifonon, non il rigurgito- cosa cavolo venite qua a fare, mica sarete ancora lì a pestar i tasti di un piccì? eh?! a lavorare, che poi , coi soldi, si fa felice il signor Jobs -lavoro è un simbolo anche lui- che ci propina le sue i-diozie elettroniche)
non l’ifonon, l’ifono
ultimamente non mi riesce più di scrivere un commento senza poi aggiungerci sotto almeno un pajo di altri commento con le correzioni del primo
commenti
-cvd-
tutti gli anni, a fine agosto, tocca di far girar quel disco lì
mi accorgo che sempre più spesso la modalità vecchio brontolone prende il sopravvento facendomi scrivere cose imbarazzanti -nonché piene di errori che poi la modalità persona normale si incarica di correggere-
me ne scuso, ma cercate di comprendere, è l’età che avanza, siam gente anziana (cit.)
All’anzyanismo non c’è soluzione.
comunque, a me, quella roba qua che posdidopodomani è natale mi sembra di averla già letta l’anno scorso, eh
quando esce “Post sotto l’albero?”
anzyanitudine it’s a State of Mind (like Nebraska, I suppose)
il primo che a Settembre mette su il disco della PFM, metto le mani nel monitor e gli scancello l’hard disc con la gomma pane
disk con la cappa (senza spada)
Vaniglia, allora vienitelo a rileggere a settembre (te lo tengo in caldo).
Il grog… … … Quale ancestrale ricordo! Io coraggiosamente armata di fioretto trovato non so più dove a combattere con pirati in duelli all’ultimo insulto e ad affondare navi con catapulte fai da te…
Ma… Per tornare al discorso vacanze: io le faccio a settembre, per me il tuo post non vale 🙂
bene che mi piace l’inuerno che si ferma il tempo, l’avtunno tanto romantico e la primauera molto uera.
dell’estate salVo solo la frUtta rossa il concerto di uiualdi e le donne poco uestite, ma è più che sufficiente
uhahaha… uhahaha… quanto ci godo nel vedere gli altri rientrare dalle ferie. io le mie devo ancora iniziarle… appena 40 giorni e si voooooooooolaaaaaaaaaaa!!! (ci si consola con poco).
ma il grog che razza di animale è?
a me mi pare che è una bestia tipo le rane: “c’era uno stagno pieno di grog”
Tutto questo avrà (un) fine?
mai più senza un soffice e peloso grog davanti al caminetto nelle sere d’inverno.
una volta c’è stata una principessa che ha baciato un grog, si è trasformato in un moog ed è diventata tastierista in una band molto famosa
Io mi sono svegliato alle 10
e ricordatevi che il grog nelle tazze di peltro va bevuto in fretta che se uscite dallo scumm bar con intenzioni strane, occhio che si scioglie, la tazza di peltro
Domanda a tutti gli interlocutori : ma quante canne vi siete fatte??????
ah perchè il grog si deve fumare?
io tutte quelle necessarie per sopravvivere a Monkey Island
toh io il grog non ci avevo mai pensato, a fumarlo.
Nonsense. Io parto domattina per le ferie, e finalmente per me inizia l’estate!! 😛
@marchino: il mooggito del moog è appena diverso da quello della moocca, difficile da distinguere.
Io parto sabato sera per le ferie.
Non gliene frega niente a nessuno.
Passaggio ponte, in nave, tutta la notte, con la gatta che miagolerà come una disperata perchè sarà il suo primo viaggio.
Non gliene frega niente a nessuno.
Non dormirà nessuno, perchè la mia gatta miagolerà tutta la notte.
Io e la mia gatta faremo per sempre parte dei ricordi di un sacco di gente.
Pat, io volevo dirti che a me interessa che tu stai per andare in vacanza, e anche con la tua gatta, perciò non è vero che non gliene frega niente a nessuno, secondo me. Però io conosco uno, che poi anzi è della gente, della gente fatta così, che c’hanno il vizio di andare a salutare quelli che conoscono, prima di partire per le vacanze. Ecco quella è una cosa che io non l’ho mai capita, che uno al limite lì sì, che lo pensa, quando si sente fare il preracconto del viaggio che sarà: ecco, lì mi viene da dire A me non me ne frega niente, cosa mi saluti a fare, eh? Al limite mi avviserai quando torni, ma proprio al limite. Una volta facevano così quelli che dovevano partire per il militare, e ancora prima quelli che andavano al fronte a combattere, e ancora prima quelli che prendevano il bastimento per andare nell’America. Io uno che mi viene a salutare perchè partirà per quindici miseri giorni io ecco non lo capisco. A meno che non mi voglia dire Ci vieni, con me? Che allora è diverso, anche se poi io devo dire No, grazie (e comunque penso Grazie, ma cosa me lo chiedi a fare, che tanto lo sai?).
Comunque era per dire, Pat, che adesso che lo hai scritto sull’Arancione e che quindi io lo so, io mi immedesimo con te e con la tua gatta, e alla fine mi interesserà saperlo, come è andato il tuo viaggio.Anche perchè, da come lo scrivi, io ho capito che sarete solo voi due, tu e la tua gatta, e mi è venuta una tenerezza bella, a pensare a questa cosa un po’ malinconica. Magari invece siete quarantaquattro gatte, e io ho sbagliato tutto il commento.
una volta son andato in vacanza con una mosca; son partito in auto che c’era ‘sta mosca nell’abitacolo e poi, lungo la strada, pensavo di essermene liberato -che io viaggio con il finestrino aperto, preferisco così, invece che usare l’aria condizionata- e invece, quando son arrivato a destinazione, la mosca è volata fuori bella contenta -non chiedetemi come ho fatto a capir che era contenta, l’ho immaginato, siam partiti dalla pianura afosa e siam arrivati al mare, volete che non fosse contenta anche lei?-
comunque non mi ha detto nemmeno uno straccio di grazie
Questo racconto di marchino è molto bello, e anche romantico, con l’immagine dell’Uomo Che Viaggia col Gomito Fuori e della Sua Mosca Ingrata: é un racconto di solitudine, ecco.. Forse la mosca stava solo lavorando, però. Tipo una spia, oppure una persona femmina magari proprio reincarnata, che certe volte una dice Vorrei essere una mosca eccetera.
beh, se era una femmina, è stata proprio scortese, ecco
(se era un maschio avrei degli aggettivi meno lievi)
e no, non viaggio col gomito fuori
e la mosca? viaggava col gomito fuori?
sai che non ho mica capito dove cavolo si era nascosta?
ma poi, le mosche hanno i gomiti?
Meno male che non ce l’hai, questa abitudine di alzare il Gomito, marchino, perchè io, quando sorpasso uno col Gomito fuori (che io non sorpasso mai, ma ci penso sempre diciamo), penso sempre Tira dentro quel gomito! e suono e impreco. Che mi sembra che ci sbatto contro e glielo spezzo e me lo porto via sullo specchietto. Non ci avevo mai pensato nemmeno io, al gomito della mosca… ma quanti ne avrà?
quelli con gomito fuori son una razza in via di estinzione, mi pare
adesso stan lì tutti inscatolati con l’aria confezionata impostata a temperature da circolo polare, poi quando escon dall’auto ci vien lo sciòpone
@B: ma che razza di gomito hanno quelli che -potenzialmente- sorpassi?
Di solito c’hanno la camicia con la manica lunga malamente arrotolata e il braccio peloso e un orologio grande che sbarluccica Nel Sole, e la sigaretta tra le dita che se uno è in coda va bene, ma altrimenti si consuma tutta col Vento. E infatti io penso sempre, anche, Tira dentro quel Gomito! Che non la posso vedere, quella sigaretta sprecata così.
Il Gomito è celato dalla camicia, oppure nudo e spiaccicato sull’orlo del finestrino, che non bello e alla fine ci rimangono le righe. Lo avevo scordato, di descrivere il Gomito
Scusate. Credo che la mosca abbia 4 gomiti e 6 ginocchia.
Comunque, tornando alla mia partenza, caro/a B, siamo io e la mia gatta. Però, intendevo dire che sarò molto felice di non far dormire nessuno, durante il lungo viaggio, a causa dei suoi miagolii. Anzi, stavo pensando di accamparmi vicino al corridoio delle cabine.Così non dormono neanche quelli che han pagato il triplo di me.
Amo condividere tutto, con gli altri. Sono altruista.
Non è meraviglioso, condividere?
anche io ci avevo come il presentimento che tu avessi già scritto una roba del genere, e infatti
avviso ai passeggeri con animali al seguito: sono dotato di elettrostorditore (ho anche armamentario più pesante e più risolutivo ma forse non è il caso di esagerare)
Pat, lo sai io non è che son tanto capace, di condividere, io di solito mi immedesimo e basta. Per adesso mi immedesimo con te, ma magari se viaggiassi forse mi immedesimerei anche in quello della cabina, anche se mi sembra un po’ nerboruto ecco.
Lo sapete però, io una volta, abbastanza tempo fa, ho conosciuto uno che c’ha un blog (che è pigro però e lo aggiorna solo quando si sente solo, però fa niente). E lui mi ha detto che, se qualcheduno commenta sul suo blog, lui dopo c’ha il cellulare dentro la tasca che gli fa un suono, ogni volta. Ma se il cellulare gli suona tutto il giorno, lui allora si secca molto e va a controllare da dove vengono quelli che lo commentano (che secondo me non è neanche giusto perchè allora uno si sente spiato, comunque…) Se chi gli fa suonare il cellulare è sempre quello e soprattutto è uno che lavora per il popolo, allora lui gli scrive Vergognati!. Perchè a me piace tanto chiaccherare, ma da quando mi ha detto quella cosa lì, io ecco c’ho un po’ paura.
Certo come si fa, a non commentare, che ci sono dei rimandi al passato, ciclici e così graziosi e magici, qui sull’Arancione, che è tutto un Aureliano eccetera, tipo Cent’anni di eccetera!
Ma che bello!
Di cognome fai Capone?
E cosa significano, i tuoi rimandi al colore arancione?
Magari, chi è solo di passaggio, non capisce.
E magari, chi è solo di passaggio, pensa di aver trovato un blog in cui poter commentare e discorrere tranquillamente.
Non sarebbe più semplice specificare:”Sono graditi solo i commenti dei soliti noti?”
io, se mi facessero suonare così il cellulare, una volta che so dove sono -ma mi sa che non è mica una roba semplice saper dove sono- ci andrei a suonare il campanello di casa
beh se l’avesse chiamato “il blu” sarebbe stato più difficile da capire 🙂
Io veramente mi sono un po’ spaventata…
Il suo messaggio indirizzato a me, mi sembrava questo:”Ogni volta che tu mandi un commento, qui suona il cellulare. Ne hai già mandati troppi. E, oltretutto, lavori per il popolo (si riferisce al fatto che sono una infermiera? ndr). Quindi, sparisci. Cioè, gentilmente, togliti dai sacrosanti”.
Mah.
Sono un po’ perplessa.
Forse è meglio togliere il disturbo.
che tipo! E disattivare i commenti, no?
se c’è bisogno vado a parlarci io con quello lì del blog
Scusa Marchino, tieni per me o per B?
E cosa mi consigli?
Gli faccio esplodere il cellulare o passo ad un blog che non minaccia i commentatori con concetti così cretini?
anche a me, pareva bellissimo.
certo che anche a me mi par bello, ti par che staressi qui, altrimenti?
(quella di suonar i campanelli è un po’ una bischerata, via)
e se poi, un giorno, il signor Alessandro ci verranno in ode i miei commenti, non avrà che da dirlo, che cambierò -a malincuore- residenza
scherSavo, dai
Mi sono distratta nel frattempo e ho perso gli altri commenti successivi alla mia scemenza. Ma no, ma scusate tutti. Io scherzavo, ho sbagliato a scherzare. non mi sono spiegata bene, scusate davvero. Io chiamo questo blog Arancione, ci perdo del tempo piacevole a leggerlo e mi piace leggere tutti i commenti. Quello che ho scritto era uno scherzo per Alessandro, e si riferiva davvero a una cosa specifica, non pensavo che Pat si sentisse chiamata in causa, come nessun altro. Pensavo a me stessa magari, che sono contenta stamattina perchè scrivo qui e ci parliamo, da gente che sta qui ecco, ma che forse ci sto scrivendo troppo, stamattina. pensavo a me stessa, giuro!. Di cognome non faccio Capone, io Pat, se ti riferivi a me, no. Ho un cognome “normale”, e mi dispiace se ti sono sembrata un buttafuori di una discoteca che non mi appartiene nemmeno. Però, anche te, scusa eh, anche te non sei mica tanto capace di scherzare, eh… Ti chiedo scusa, davvero, ma te a me non mi faresti esplodere proprio un bel niente, al limite, e ognuno c’ha le sue cretinerie, non farei una classifica. E poi io non ci volevo mettere nessun concetto, solo una storia di un viaggio e di una gatta, che mi era piaciuta. Sarai mica una di quelle infermiere che uno c’ha paura a tirare la cordina tu, e che quando arriva apostrofa arcigna Chi ha suonato!!!!??? Eh? Perchè io sarei quel tipo di paziente che le viene da piangere, se una la sgrida ecco, e l’ultima volta che ho tirato la cordina del campanello era perchè la mia vicina di letto mi aveva detto di tirargliela per favore, e poi alla fine ha negato tutto, che c’avevamo paura del’infermiera, e io ho preso la colpa di aver tirato. Sto scherzando, Pat, (naturalmente, e non del tutto). Ho una cognata infermiera che mi dice sempre che ci vuole tanta, tanta pazienza, a fare il vostro mestiere. Anche ad avere un blog forse ce ne vuole.
@A. Supertramp: maLOL! certo che “Gardio” ci può stare, ma è Tvipvdio che se Tvemonti pvova a divlo, muove
A me quel che ha scritto marchino ha fatto venire in mente questo:
https://diludovico.it/eiochemipensavo/2006/11/06/flip/
Pat: B. chiama questo posto “l’arancione” per motivi solo a lei noti. Anche io ci ho messo un po’ a capire 🙂
ecco, se berlusconi legge questo blog, adesso sa qual’è la mossa segreta per sbarazzarsi di Tremonti
Pat: no, non ti preoccupare, B. ha generalizzato un caso specifico che le ho raccontato la settimana scorsa, è a me che suona(va) il cellulare ogni volta che commentate, e una volta una tizia dal ministero dell’istruzione è stata tutto il giorno a commentare per informarsi su un tipo di aspirapolvere. a me sta tizia che passava la sua giornata a pensare agli aspirapolveri ha dato un po’ in testa. invece, chiacchierare come state/stiamo facendo mi piace molto, e mi sembra lo scopo precipuo di un blog come questo. mi par bellissimo.
Nuoooo! Marchino, nuoooo! anzi, quando ho visto i tuoi millemila commenti ieri, dopo così tanto tempo, son stato un bel po’ contento 🙂
Pev un momento ho pensato che l’avesse scvitto Tvemonti
pensandoci bene ho detto una cazzata: berlusconi non ha la più pallida idea di cosa sia un blog, d’altronde, lui, è quello che usa Gogol
oh. il venerabile sardelli si cita, diffusamente.
Ero andata a servire il popolo, in ospedale. Dunque. Chiedo scusa a tutti, pure io. Mi sa che avevo frainteso qualcosina. E’ che ero finita in un blog, pochi giorni fa, in cui ti cacciavano via se non facevi parte del loro entourage. Insomma, c’era proprio scritto:”Non puoi commentare se non sei invitato”. Erano tutti amici stretti stretti. Che poi, non facevano prima a trovarsi al bar? Comunque, io ho trovato voi, qui. Mi siete piaciuti un sacco, tutti. Siete arguti e intelligenti. Quindi, chiedo scusa a voi e a B. “Stè donne…”, penserete. Eh, lo so. E ringrazio, anche, “Quello della cabina”, che è sì un po’ nerboruto ed estremista col suo elettrostorditore, ma molto protettivo al bisogno. Ora che ci penso, però, io adesso invierò questo commento e quindi al signor Alessandro farà bip il cellulare… Pardon, mi scusi per l’orario.
(p.s. io, a quelli che tirano la cordicella del campanello al posto dello sciacquone, infilo la testa nel water).
a quel tipo lì che fa un blog -per definizione zona pubblica di chiacchericcio, più economica di un bar, tra l’altro- e poi ci blinda i commenti a quei che non son suoi amici è meglio mandarlo a fa’ ‘n BIP!
il difficile è convincer la gatta a infilarsi nello scanner
Sono contento, Pat, che tu non te ne sia andata, ma ho un po’ di malinconia preventiva per quando te ne andrai in vacanza. Ho pensato. Non è che potresti lasciarci almeno la gatta?
@Pat: mi piace quel modo lì che hai di fare i complimenti ha chi tira la cordicella del campanello
@Marchino: se la gatta fa problemi non hai che da chiamarmi
@ Quello della cabina: la mia gatta è già elettrostordita di suo.tuuutta la sua mamma (umana). grazie per il pensiero, comunque.
Si, anch’io ho passato un’estate di merda.
sono tornata al lavoro ed è ancora estate.questa sera la luna è stupenda, ho mangiato un cono gelato super e per finire spero di essere la n° 100- evviva