un blog che parla di niente

Un post lungo 6533 battute in cui si parla di Jean-Claude Van Damme

L’altra sera ho visto un film curioso e diversissimo dai film che guardo di solito. C’era Polli che girava i canali, e a un certo punto si è imbattuta nell’inquadratura iniziale di questo film, con un’ambientazione anni venti, con un’atmosfera dickensiana, e lei alle atmosfere dickensiane non sa proprio resistere, e allora si è fermata su questo film qui. Che poi, dickensiano, è una parola che se chiedi a chiunque incontri non sa mica spiegarti cosa voglia dire, dickensiano, però quando la dici, la parola dickensiano, sembra che capiscano tutti, che cosa vuol dire.

Poi dopo le prime inquadrature dickensiane, con questi bambini di strada col berretto calato sugli occhi, con questi uomini col cappello, son cominciati a scorrere i titoli di testa e abbiam capito che era un film di Jean-Claude Van Damme, regia di Jean-Claude Van Damme, soggetto di Jean-Claude Van Damme, interpretato da Jean-Claude Van Damme, e allora Polli avrebbe volentieri cambiato canale, solo che ormai era troppo tardi, io ero già ipnotizzato.

Già.

C’era questo saltimbanco, interpretato da Jean-Claude Van Damme, che era a capo di una banda di ragazzini inseguiti dalla polizia e dai mafiosi, e poi dopo che i mafiosi avevano assaltato il loro nascondiglio e colpito con una pallottola uno dei ragazzini, lui, Jean-Claude Van Damme, non sapeva bene cosa fare, perché lui si vedeva che voleva con tutte le sue forze stare lì a badare al ragazzino morente, anche se nel film non si capiva bene se era colpito a morte o no, ma poi aveva deciso a malincuore di scappare, perché stava arrivando la polizia.

Poi Jean-Claude Van Damme, scappando, per non farsi vedere dalla polizia si era nascosto su una nave, era saltato nella stiva dal montacarichi e nell’impatto aveva perso i sensi. La nave era partita e poi quando erano in mare aperto, i contrabbandieri turchi, perché era una nave di contrabbandieri turchi, lo avevano scoperto e lo avevano incatenato e reso schiavo. Arrivati nei mari del sud-est asiatico, mi sembra, ma non sono sicuro del posto, la nave era stata abbordata da dei bucanieri guidati da un tizio vestito da ammiraglio che si faceva chiamare Lord Dobbs, un imbroglione dai modi signorili interpretato da Roger Moore.

Jean-Claude Van Damme allora si era ribellato ai suoi schiavizzatori e si era unito a Lord Dobbs, facendogli promettere che lo avrebbe fatto ritornare in America, e io ho subito pensato che lui volesse tornare dai bambini, per salvarli, per vedere se il bambino colpito a morte era ancora vivo, anche se dei bambini in quel momento lì del film non si parlava, solo che Lord Dobbs, essendo un imbroglione, lo aveva venduto a un organizzatore di incontri di lotta dell’isola di Muay Thai.

Dopo Jean-Claude Van Damme aveva dimostrato la sua potenza, era diventato un professionista, e dopo che per caso aveva incontrato di nuovo Lord Dobbs uno pensava che lo facesse nero, che si facesse portare in America sul serio per andare a salvare i bambini, e invece lui gli aveva detto che voleva vincere il Dragone d’oro, una cosa di cui non si era ancora sentito parlare, nel film, una cosa che a me ha incuriosito molto, perché era una svolta inaspettata nella trama, una cosa che in un film che iniziava con un’ambientazione dickensiana non me lo sarei aspettato. Magari poi il dragone d’oro voleva portarlo ai bambini che aveva lasciato in America, però dentro il film non lo diceva mica.

Comunque.

Questo dragone d’oro si vinceva in una gara di lotta, il torneo di Ghan-gheng, che si teneva in un luogo segreto denominato Città Proibita, e per arrivarci ci voleva la mappa per sapere dov’era, e l’invito per partecipare.

A quel punto nel film spuntava una giornalista americana che non si capiva bene da dove usciva, ma poi alla fine si capiva che tutta la narrazione del film veniva fuori da un suo libro che lei aveva scritto, magari ci aveva vinto anche un Pulitzer o magari no, in ogni caso spuntava fuori questa giornalista americana molto bella che sapeva che alla gara avrebbe partecipato il campione mondiale dei pesi massimi, un certo Matt Devine, e allora Lord Dobbs, il suo aiutante e Jean-Claude Van Damme si erano spacciati per suoi accompagnatori cercando di turlupinarlo.

Poi c’era un viaggio lunghissimo su camion, elefanti e cavalli con delle inquadrature molto belle ma non si capiva molto cosa c’entravano, e arrivati alla fine del viaggio, dopo un solo pugno, il campione mondiale dei pesi massimi Matt Devine aveva ceduto a Jean-Claude Van Damme l’invito e il titolo di campione mondiale, avendo capito che Jean-Claude Van Damme era un lottatore migliore di lui. Questa cosa mi ha lasciato un po’ perplesso ma ve la racconto come l’ho capita senza aggiungere dei giudizi di valore perché io un pugno da Jean-Claude Van Damme non l’ho mai preso e neanche ci tengo.

Poi c’era questa gara dove c’erano dei lottatori di tutto il mondo che si battevano per questo dragone d’oro, eran tutti molto belli, c’era il giapponese lottatore di sumo, c’era il brasiliano che faceva la capoeira, c’era lo spagnolo che faceva delle mosse tipo flamenco. Se mi si permette, si può dire che erano fortemente caratterizzati. C’era poi il cattivissimo lottatore mongolo che sembrava essere uno scarto di lavorazione del film Conan il barbaro, quello con Schwarzenegger, che si capiva subito che sarebbe stato quello che Jean-Claude Van Damme avrebbe affrontato nella gara finale, che son cose che se uno è avvezzo le capisce subito.

Poi Lord Dobbs e il suo aiutante, mentre Jean-Claude Van Damme era lì che lottava, avevano cercato di rubare il dragone d’oro ma li avevano beccati subito, li avevano condannati a morte ma poi Jean-Claude Van Damme aveva proposto che se vinceva lui avrebbe lasciato lì il dragone d’oro in cambio della vita di Lord Dobbs e del suo aiutante.

Poi alla fine Jean-Claude Van Damme aveva vinto, umiliando il cattivissimo lottatore mongolo, e li aveva salvati.

Nell’ultima toccante scena si vedeva un vecchio Jean-Claude Van Damme che in tre parole diceva che era tornato in America e aveva salvato i suoi bambini dalla strada, poi si vedeva che davanti a lui c’era un libro aperto, lo chiudeva, e il libro aveva lo stesso titolo del film, The Quest, e l’autore era la bellissima giornalista bionda che era comparsa da chissà dove a metà film.

Bon, niente, ve lo volevo raccontare.

In italiano si chiama La Prova, ed è un film di Jean-Claude Van Damme, regia di Jean-Claude Van Damme, soggetto di Jean-Claude Van Damme, interpretato da Jean-Claude Van Damme.

L’ho visto tutto.

29 Comments

  1. CptUncino

    aiuto…L’ho letto tutto 🙂

  2. Eio

    Marchino hai dimenticato di dire che è al trapassato prossimo! 😉

  3. Rossella

    Non avevo alcun dubbio sul fatto che l’avevi visto tutto *___*

  4. Ladra di Caramelle

    oh, ma sai che l’ho visto anche io!

  5. eio

    Beh, se non altro ci hai messo meno tempo che a guardare il film 😀

  6. oRi0n

    “La Prova” consiste nel riuscire a guardarlo tutto? 🙂

  7. regulus21

    Spero che “Jean-Claude Van Damme” ce l’avessi almeno negli “appunti” per incollarlo alla bisogna! 🙂

    Altrimenti è masochismo.

  8. marchino

    Il post sarà depositato al Museo dei pesi e delle misure di Parigi come unità di misura per post lunghi ma purtuttavia interamente leggibili.

  9. marchino

    è al trapassato di Van Damme, una delle nuove ricette di Quattro feed in padella. 😀

  10. Birra

    sempre molto toccanti i films di van damme, ti consiglierei anche Kickboxer l’ultimo guerriero (forse il suo primo), c’è il fratello paralizzato dal cattivo, la volontà di riscatto e di giustizia, ma non te lo racconto più che se lo vedi non te lo voglio rovinare 😉

  11. p.s.v.

    e sei stato bravo a vederlo tutto. io credo di si, ecco

  12. eio

    sì no è vero, il nome del protagonista Jean-Claude Van Damme , del regista Jean-Claude Van Damme e del soggettista Jean-Claude Van Damme ce lo avevo negli appunti e l’ho incollato.

    Son tecniche.

    Poi comunque Polli è andata a dormire a metà film, più o meno quando iaggio lunghissimo su camion, elefanti e cavalli con delle inquadrature molto belle ma non si capiva molto cosa c’entravano.

    🙂

  13. eio

    magari lo vedo, eh.
    Che poi non son mica nuovo a questi film.
    tipo una volta ho parlato di Steven Seagal
    https://diludovico.it/eiochemipensavo/2006/03/31/la-teleonomia-dannato-bastardo/

    🙂

    (poi una volta son stato al cinema, non avevo ancora la patente, chi guidava ha sbagliato cinema e alla fine siam entrati lo stesso, c’era Colpi Proibiti, sempre con Van Damme, ma non mi ricordo di cosa parlava. Forse Kickboxing.)

  14. stark

    Quel che non sai è che l’hanno tratto, questo film, da un inedito di MORAVIA

  15. opaca massaia

    Il mio telecomando è un gran bastardo, si rifiuta di fermarsi quando ci sono Van DammeSeagalNorrisSchwarzeneggerLundgren, all’ennesima replica del duo BudSpencerTerenceHill singhiozza che ti spezza il cuore e per consolarlo gli ho fatto vedere Mullholland Drive. Era così felice che si è addormentato. 😀

  16. marchino

    Porc! Steven Seagal qua lo si odiava profondamente perchè maritossi con la pulcherrima Kelly LeBrock. Inoltre è anche attore (e attore è già parola grossa a suo riguardo) monoespressivo; ha la stessa espressione facciale quialunque azione stia compiendo.

  17. eio

    Però Steven Seagal ha una bella storia, come uomo, prima o poi ci faccio un post ispirato a La tenera arte del guerriero di Daniele Bolelli, libro che probabilmente conserviamo in tre o quattro su tutto il pianeta. 🙂

  18. eio

    Non è stato difficile. Mi ha ipnotizzato.

  19. neoargo

    io ho visto la città incantata pensa un po 😛

  20. Anonimo

    Ah ah, anche Cobain nei suoi diari, verso la fine — e quindi prossimo al suicidio — parla di, come lo chiama lui, Jean Claude Goddamn.

    (R4)

  21. chiara

    aver letto tutto il post è una prova d’affetto per te e per van damme.

  22. eio

    argh. devo solo fare un paio di dischi poi son a posto.

  23. kutavness

    Chuck Norris ha ucciso Jean-Claude Van Damme con un calcio rotante. Due volte.

    (Ops, scusate, ho di nuovo sbagliato blog)

  24. phoebe

    Chiamate il 118, presto!!!

  25. Sba

    Yeah, ce l’hai fatta: hai scritto una immane puttanata catodica! 😉

    Ti avevo sottovalutato…

  26. Mammamsterdam

    Che come diceva la tipa canadese complessata e supponente che ho incontrato da giovane quando ero complessata e forse supponente anch’io, e che era una fan di van Damme peggio di te:
    “Jean Claud van damn is he gorgeous”.

    Che io sarò stata pure complessata, ma tanto bonazzo a vanDamme non ce l’ho mai trovato. Magari perché ha questo nome da belga.

  27. CptUncino

    a me Van damme ha sempre fatto sangue!

  28. Noantri

    Van Damme e Rocco Siffredi sono la stessa persona.
    Li avete mai visti insieme nello stesso posto contemporaneamente?
    Ecco.
    (d’altra parte, ora che ci penso, per la stessa ragione anche il Papa e Michael Jackson potrebbero essere la stessa persona)
    [Ste]

  29. irenearriva

    Jean-Claude Van Damme
    Jean-Claude Van Dammia
    Jean-Claude Ven Demmia
    Jean-Claude Zam Pogna
    Jean-Claude Bes Temmia

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