un blog che parla di niente

Tron

Quando avevo otto anni, leggevo Topolino. E’ proprio su Topolino che ho imparato a leggere, prima che a scuola; Topolino, finché non ho cominciato a leggere Martin Mystère, è stato il mio maestro di lettura, di scrittura e di cultura. Non c’è niente da dire: è così e basta, dispiacerà forse a qualcuno, ma sento, me lo sento dentro, che è un’esperienza condivisa, quella di aver appreso i primi rudimenti di tante cose da Topolino.

E Topolino, all’epoca, era una rivista fantastica. C’eran le storie, e poi c’erano i riempitivi, le rubriche, che servivano solo per allungare la lettura, per riempire gli spazi tra le storie, tra i fumetti, e le pubblicità, pubblicità che erano prevalentemente di giocattoli.

C’erano i test, c’erano le interviste, c’era l’angolo di Walter Bonatti, poi c’era qualche pagina dedicata all’uscita di qualche film, e in queste pagine si dava inevitabilmente molto spazio ai film della Disney, anche se la rivista, all’epoca, non era edita dalla Disney ma da Mondadori. E’ successo molto tempo dopo che la Disney decidesse di prendere in mano la rivista direttamente, ma questa è un’altra storia che ha avuto delle implicazioni anche importanti, anche a livello di contenuti, ma lasciamo stare.

Mi ricordo, che in un certo periodo che potrei circoscrivere al 1982, quando avevo otto anni, molto spazio nella rivista era dedicato al film della Disney in uscita a Natale, Tron. Era un film che era parzialmente girato in una specie di computer grafica, il primo nel suo genere, e anche se non ho mai avuto occasione di vederlo, ricordo delle scene, probabilmente dalle foto di Topolino, che ne hanno fatto, per me, un film di culto, forse proprio per non averlo mai visto.

In effetti, nonostante il battage pubblicitario, che mi ricordo imponente forse perché il mio contatto con il mondo delle pubblicità era soltanto Topolino, nonostante il battage pubblicitario, il film ebbe ben poco successo. Un po’ come The Black Hole, un altro film di cui si era parlato molto su Topolino, un film che non doveva essere altro che un’imitazione di Guerre Stellari. Ma non saprei dire, non ho visto neanche quello.

Tron, per dirla un po’ grossolanamente, era un film che parlava di un programmatore di videogiochi che veniva risucchiato dentro un computer e si ritrovava dentro un videogioco, lo dico grossolanamente perché io il film non l’ho visto, però, a giudicare da quel che del film è rimasto, nell’immaginario collettivo, il film era un videogioco. Un videogioco in cui c’era una gara tra moto, in un’arena quadrata, in cui le moto emettevano, dai tubi di scappamento, delle scie che si solidificavano in un muro colorato. E se tu stesso, o gli altri giocatori, nel videogioco, toccavi quel muro, ti dissolvevi e perdevi. Poi nel film non so come andava, se i giocatori morivano oppure venivano solo eliminati, però nei videogiochi che hanno, di nuovo, inevitabilmente tratto, dal film che era di per sé un videogioco, se toccavi con la tua moto uno dei muri prodotti dalla tua o dalle altre moto, perdevi.

Facevi delle curve ad angolo retto, dentro Tron, e le scie che lasciavi, tutte belle geometriche e colorate, erano anche, diciamo, esteticamente godibili.

Devo dire, io ci ho giocato parecchie volte, ai vari giochi, tutti uguali, tratti da Tron, e la tecnica per vincere, ho verificato personalmente, era di correre con la moto intorno alle scie lasciate dagli avversari, e cercare di avvilupparle con la tua, costringendoli all’interno dei quadrati che facevi con la tua scia, dove, prima o poi, sarebbero, anche qui inevitabilmente, andati a sbattere, o contro le tue scie, o contro quelle che avevano prodotto loro stessi. E d’altro canto bisognava aver l’accortezza di non lasciarsi circondare, che altrimenti si sarebbe perso noi, e non loro, quegli schifosi vigliacchi dei nostri avversari che sembravano avere come scopo quello di farci perdere.

(stronzi)

Mi è capitato, dicevo, tante volte di giocare a tante varianti di Tron, di stare lì a tracciare quadrati intorno ai miei avversari per costringerli lì dentro, quadrati grandi quasi come il quadrato dell’arena, per imprigionarli lì dentro a vagare attendendo che andassero a sbattere, e a volte mi è capitato di pensare, mentre tracciavo questi quadrati con la scia della mia moto, che mentre imprigionavo loro all’interno, imprigionavo anche me stesso, tra le scie che tracciavo con la moto per imprigionare loro, e il bordo dell’arena.

Mi è sempre sembrato che questo fatto, che l’imprigionare qualcuno significasse anche autoimprigionarsi, fosse una grande verità, una grande verità rivelatami da un gioco basato su un film che non ho mai visto, una grande verità che per ora non è stata di nessuna utilità, ma, come si dice, non si sa mai per il futuro.

26 Comments

  1. Federico Fasce

    Parliamoci chiaro. tu Tron lo devi vedere. È un capolavoro. Attualissimo ancora oggi. Con delle intuizioni – visive e di contenuto – che erano almeno dieci anni avanti. Sarà per questo che ha avuto poco successo?
    The Black Hole invece non l’ho visto, ma posso dire con certezza che non ha avuto successo perché era una minchiata.

  2. CptUncino

    Anche io leggevo Topolino, mooolto prima dei libri libri. Tron non lo ricordo ma forse perchè quando lei aveva 8 anni io ero già molto più grande allora si vede che stavo già leggendo cioè 🙂
    Assimilato il concetto aspetto anche io che si sa mai per il futuro…

  3. paolo beneforti

    bravo, questo è un bel post.
    (quando va detto, va detto)

  4. CptUncino

    Sicuramente lei è stato molto bravo a spiegarcelo e non ci sono dubbi. Però anche chi la legge secondo me è bello sgamato…per dire 🙂

  5. baotzebao

    Vedi, cosa voglion dire vent’anni…

    No, non solo che sembran pochi, poi ti volti a guardarli e non li trovi più..

    Io otto anni li avevo nel 1962.

    Leggevo Topolino.

    C’erano le storie dei Bassotti, Nonna Papera…
    C’era Salvator Gotta…

    Allora mi capitò prima di leggervi una specie di parodia di Alice Nel Paese delle Meraviglie, poi mi regalarono il libro ( da allora l’ho riletto in varie versioni, con o senza i disegni, in italiano, in inglese, in francese…

    Da allora, e non ho ANCORA smesso, imprigiono il tempo riuscendoci solo raramente, e comunque con l’aiuto di un giardino…

    Come qui, per esempio:

    Ma anche oggi, fra Libertà ed Obbedienza…

    Grazie Eio, che me lo hai fatto fare un’altra volta.

    CIAO

  6. pietro

    Tron lo vidi al cinema (io avevo 12 anni nell’82 e divoravo riviste come “Video Giochi” mentre smanettavo tra l’Atari, lo ZX81 e lo Spectrum). Quando è uscito in DVD mi sono precipitato a comprarlo. E’ bellissimo, geniale, sicuramente anche un po’ noioso ma ha lo stesso livello di sperimentazione fotografica di One From the Heart di Coppola (non a caso dello stesso anno e impreziosito da una originale colonna sonora – coro di Tom Waits – ma non divaghiamo).
    Tron non lo devi vedere, lo devi vivere! Dopo Tron c’è solo il Neuromante!
    E comunque il gioco basato su quel concept non si chiamava QIX?

  7. keplero

    Tron: purtroppo l’ho visto anni dopo, che ormai ero grandino e, pur riconoscendone la grandezza visiva, posso affermare che, boh.

    The Black Hole: sta ancora da qualche parte nel mio bagaglio mitologico/infantile. Mi ricordo che c’era anche l’album di figurine. Non l’ho mai visto (mi sa che è meglio così).

    (Comunque: gran bel post, eh.)

  8. Federico Fasce

    Ma poi sai, se non hai vissuto l’era otto bit dei videogiochi, va da sé che Tron non ti fa lo stesso effetto. Però oh. Dentro Tron c’era davvero il futuro.

  9. Fran

    (bel post) posso aggiungere che ora Topolino, fa letteralmente cagare?

  10. Dario Salvelli

    Ecco son nato nell’83,troppo tardi, dunque di Tron e Topolino (che leggevano i miei fratelli ma che ho leggiucchiato poche volte) non so molto. Però a questo punto credo che mi andrò a documentare. Grassie!

  11. eio

    cosa succede, ci son dei complimenti, cosa succede, ma siete matti?
    chissà poi se uno che non ci ha mai giocato la capisce, la storia delle scie. era un argomento difficile che mi ha messo a dura prova 😉

    (federico, il film, tra qualche giorno lo guardo)

  12. Palladilardo

    Di Tron ho la videocassetta originale dell’epoca, se vuoi te la vendo, ma la quotazione deve essere da antiquariato (tipo Luigi XVI)! Un film così non può essere visto in DVD, va visto con i supporti dell’epoca, con la loro rivoluzione.

    Anzi, guarda, ti arrangi.. non ti vendo nulla, un film così andava visto con gli occhi dell’epoca. Ma tutti abbiamo un grande rammarico nella vita, pensa che io non ho mai visto un concerto dei Pink Floyd… mi sono accorto di loro quando era troppo tardi (e non ci dormo la notte al pensiero)…. un pò come te con Tron… Sogni d’oro eio…

  13. varasca

    tron, seppur noioso, era d’avanguardia. ancor oggi se ne potrebbero sviluppare diverse trovate. quando, anni dopo, leggevo Snowcrash non riuscivo a non pensare a tron tutte le volte che il protagonista entrava nel Metaverso.
    topolino poco, io ero corriere dei ragazzi 😉
    la metafora? ma se si schiantava l’altro per primo tu eri salvo, sparivano tutti i muri e ricominciavi (ancora vivo). ma non sempre succedeva, e allora sì, è come dici.

  14. Antani

    Non so se ti sei veramente perso qualcosa a non vedere Tron. Io ne ho un ricordo di un film abbastanza stucchevole, ma sarà perchè non sopporto grancè gli effetti speciali. Piuttosto, sull’auto-imprigionamento, vallo a dire a quelli della sicurezza (ci siamo capiti, neh?).

  15. paolo beneforti

    per altro anch’io moltissime cose, in prima battuta, le ho apprese su Topolino (anni 69-80, circa). credo che non ci sia mito, leggenda, scoperta scientifica o romanzo famoso che non sia stato citato, direttamente o indirettamente, nelle storie Disney dell’epoca (molte delle quali scritte e realizzate in Italia).
    posso anche confessare di avere tuttora almeno 5-6 scatoloni pieni di ClassiciDisney, Almanacchi e Topolini (da qualche parte). 🙂

  16. a

    Io son d’accordo con Fran, Topolino non ha più senso di esistere dall’anno 2001

  17. CptUncino

    io per collegarmi a Fran ve lo dico (però quello che scrivo da Eio resta da Eio…come dentro le pareti di TRon insomma) …io in bagno ho sempre almeno un adecina di topolino! ehssi

  18. eio

    quando mi dicono che ho scritto un bel post mi vien sempre da pensare che allora gli altri degli altri giorni non eran mica tanto belli. bon, comunque grasie eh.
    in ogni caso: su topolino siam d’accordo, più o meno, con altri termini, l’ho detto anche nel post, ma avevo paura di sbilanciarmi.
    e poi Qix era tutta un’altra cosa. Sì c’era il rombo che lasciava una coda, solo che qui bisognava ricoprire la maggior parte dello spazio possibile tracciando aree rettangolari, costringendo il cattivo in un’area sempre più piccola senza farsi beccare mentre eri in tragitto. Qua invece c’eran le moto. per avere un’idea vai su http://www.gltron.org/ che è uno dei giochini simpatichi basati su tron.

  19. il barbun

    Se vuoi, da qualche parte (probabilmente vicino ad Europeana…) la videocassetta la dovrei avere pur’io (sdoppiata dalla tv, però). Al gioco, io, ci giocavo sull’ Msx e delle moto non c’era neppure traccia (paro paro a Snake, ma con due linee, una rossa e una gialla), ma mi ci divertivo un casino. Sull’alto valore morale di qusto post glisso, che non son degno.

  20. kutavness

    TRON! L’ho visto, dodicenne, nel 1987, alle due di notte, in una specie di teatro, mentre con il mio gruppo di compagni di vacanza-studio EF aspettavo di prendere il bus per Heathrow. Un trip mai rivissuto, né prima né poi. Credevo fosse appena uscito, invece – pensa un po’ – era di cinque anni prima…
    Quanto a Topolino, vendo al migliore offerente causa mancanza spazio circa 300 numeri in buono stato, annate tra il 1968 e il 1983 (ci sono anche quelli di mia sorella). Prezzo ovviamente altissimo. Certi ricordi valgono.

  21. momo

    Curioso che qualcuno ancora la pensi in questo modo…
    in questo mondo fatto di muri, scatole e padanie.

  22. Magica

    Verità verissima quella che dici alla fine. Bel post, sì !!!

  23. maxebcn

    minchia Tron!

  24. DarthAnto

    Mitico Tron! Fa parte di quei film cult anni ’80 come Wargames, Navigator. Io li riguardo sempre con piacere.

  25. kika

    adesso sono curiosa!
    nella wishlist dei film che voglio vedere c’è Tron.

    Non vedo l’ora.

  26. HappyCactus

    Credo che la passione che provavamo per certe cose degli anni 80 sia unica: vuoi per l’età, vuoi per gli occhi e il cuore con cui provavamo certe emozioni, vuoi per la tenera ingenuità che ci stimolano oggi…
    Ricordo con tenerezza Tron, The black hole (visto al cinema), War Games, il serial Guerre tra galassie, Supercar, Automan, Megaloman, i cartoni animati il cui numero non saprei stimare, lo spectrum, l’atari 2600 (che ho riesumato qualche mese fa), il commodore e la rivista Commodore Computer Club, Il giornalino comperato la domenica uscendo da messa………. e mille altre cose.
    Ma riviste oggi, lasciano solo malinconia: non capiamo come ci entusiasmassero così tanto, ma lo facevano, e ci crogioliamo con tenerezza al loro ricordo.

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