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Tre pazzi

Ieri sera, mentre tornavo a casa, ho notato che all’entrata del palazzo vicino al mio c’era una signora anziana ferma lì sulla porta, e dietro di lei, un signore semisdraiato sul gradino di fianco alla porta che cercava di aprirla con le chiavi. Il tizio, non era proprio sdraiato, era più uno che si fosse accasciato sul gradino e stesse cercando di aprire la porta come ultimo atto prima di morire. Un atto di pura volontà, non supportato da un fisico ormai allo stremo. Queste sono state le mie impressioni, mentre stavo avvicinandomi con la borsa del lavoro e le borse della spesa. Quando son stato lì, ho chiesto, Avete bisogno di una mano? e mentre lo chiedevo il tizio è riuscito ad aprire la porta, la signora è entrata, e il tizio, non era mica un tizio anziano, era un tizio che ci avrà avuto più o meno la mia età, e m’ha detto, No, è che son qua che aspetto un amico, volevo aiutare la signora ad aprir la porta, ma non ci avevo voglia di alzarmi.

***

Stamattina prima di rientrare a casa son passato in biblioteca, ché dovevo restituir dei libri entro oggi, mentre entravo mi son accorto che tra gli universitari che fumavano lì fuori, c’era un tipo che tutte le volte che vado in biblioteca lui è lì fuori che fuma. Adesso, passando in rassegna la mia vita, mi son accorto che tutte le volte che vado in biblioteca, da quando ho iniziato l’università, io lo incontro lì fuori, e lui è lì che fuma, e a forza di vederci, io che vado in biblioteca, e lui lì fuori che fuma, abbiam persino cominciato a salutarci. Io, quando ho iniziato l’università, era il 1993.

***

Poi dopo ero lì dentro la biblioteca che cercavo un libro, c’era una signora con un foglio, che si spuntava a mezza voce tutti i libri che cercava e non trovava, ci aveva un elenco di libri che teneva tutta la pagina. Non ne trovava nessuno, a mezza voce diceva l’autore e il titolo del libro, poi diceva la collocazione, poi andava a vedere, non c’era, e allora faceva un rumore di disappunto con la bocca e ricominciava dall’inizio con un altro libro. Poi dopo ogni tanto si riposava dalla sua estenuante ricerca, e mentre si riposava faceva girare la saliva nella bocca facendo dei rumori liquidi. Un fatto degno di nota è che tutti i libri che cercava si trovassero nei pressi di dov’ero io. Ovunque mi spostassi.

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14 Comments

  1. PlacidaSignora

    Che sia lo Spirito del Natale che si è impossessato di loro? Chiamare un esorcista?
    (secondo me l’ultima signora ti stava tampinando…:-D

  2. Matteo

    che generosità, potevi farci tre post. qui invece si attraversa un momento di stitichezza. che hai fatto? è solo la botta di popolarità?

  3. stark

    Io ci metterei un altro pazzo, il peggiore di tutti, che è un signore con un impermeabile che va in giro tutto il giorno a cercar la gente strana, così poi può raccontare in giro che ha visto un sacco di gente strana, e se per caso gli capita un giorno che non ha visto nessuno nemmeno un pochino strano, sta tutta la sera di malumore e va a letto senza mangiare.

  4. DaniLdC

    secondo me è come d’estate, molta gente è già partita per le vacanze natalizie e i “borderline” saltano più facilmente all’occhio…

  5. Birra

    C’è poco da fare, le tue storie dei pazzi sono le mie preferite. E per una scelta di misericordia reciproca non chiediamoci perchè tu abbia predisposizione a raccontarle e io ad ascoltarle 😀

  6. eio

    secondo me, guardando con gli occhi giusti, di pazzi in giro ce n’è pieno, io stesso compreso (ci ha ragione, oh quanto ci ha ragione, il Sig. Stark).
    Matteo, non credo che c’entri, è solo che quando mi vengono in mente le cose è meglio che le scriva subito, che poi è la ragione per la quale esiste questo blog, ché se procrastino, poi, non le scrivo più. E se invece posdato le cose, tipo le tengo in caldo per domani, lo so già che domani mi verrà poca voglia di scrivere, che tanto il post di domani c’è già.
    E’ tutta una questione di terapia, se vogliamo. E sta funzionando.

  7. eio

    tipo io? 🙂

  8. eio

    comunque pare che anche a Borges quando ha scritto l’Aleph l’abbiano commentato pochissimo 😉

  9. sarmigezetusa

    Bello il tipo che fuma.
    Alla mia biblioteca c’è l’universitario che legge “quattroruote”, ed è li da un più che dignitoso ’97

  10. laspostata

    Il primo pazzo è il mio preferito, di tutto il repertorio!

    Il tizio che fuma fuori dalla biblioteca c’è anche nel mio quartiere eh, credo che faccia parte della specie (non a rischio ma molto protetta) “persone che fanno finta di andare all’università”.

  11. N3mo

    Condivido, il primo pazzo è il migliore :D. Lui ci è proprio.

  12. S.

    sì, in effetti il tizio che fuma fuori dalla biblioteca è un classico: ci son dei posti in cui ce ne sono addirittura due o tre.
    parchi naturali, mi pare si chiamino.
    a volte (i tizi, non i parchi) capita che si riproducono pure, e allora è una gran festa, nella biblioteca.

  13. Anonimo

    io non sono pazzo

  14. eio

    neanch’io. però, guardato con gli occhi giusti… 😉

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