Alice mi passa una catena che gira da qualche tempo in rete, quella delle strane abitudini.
Ecco che dice:
REGOLAMENTO: il primo giocatore di questo gioco inizia il suo messaggio con il titolo “cinque tue strane abitudini”, e le persone che vengono invitate a scrivere un messaggio sul loro blog a proposito delle loro strane abitudini devono anche indicare chiaramente questo regolamento. Alla fine dovrete scegliere 5 nuove persone da indicare e linkare il loro blog o web journal. Non dimenticate di lasciare un commento nel loro blog o journal che dice “sei stato scelto” (se accettano commenti) e ditegli di leggere il vostro.
Strane abitudini.
Uhm.
Suona bene.
Strane abitudini.
Le mie abitudini non mi sembrano per niente strane, e per forza, mi dico io, le abitudini son la norma, la consuetudine, e la stranezza è l’eccezionale, la genialità, la ribellione alle codifiche.
Come fanno delle abitudini ad esser strane, mi dico, non lo so, mi pare un ossimoro non portatore di significato.
Ma forse, mi dico io, la fallacia dell’assunto è solo apparente, forse non penetro abbastanza nelle spire del senso.
Forse si richiede al blogger di diventare, per un momento, altro da sé, e di osservarsi dalla prospettiva dell’alieno, una prospettiva straniata che riesca a cogliere ciò che è strano nell’abitudine.
Forse è questo che ha concepito l’originale proponente di questa catena.
Forse.
Allora, da questa prospettiva, divento corpo astrale, e m’osservo.
Ecco le mie strane abitudini:
– Mangiare è strano. Introdurre nel proprio corpo oggetti esterni per poi trasformarli in boli gelatinosi informi e poi espellerli disgustosamente. Questa è una cosa strana che faccio abitualmente.
– Lavorare è strano. Non vi pare?
– Dormire è strano. Perdere tutto quel tempo libero in quel modo è un’ingiustizia. Eppure lo faccio tutti i giorni.
– Tutta questa storia dell’amore, dei sessi, dell’attrazione è strana e assai complicata. Eppure vien considerata normale.
– L’abitudine di pensare è strana. Uno a forza di pensare lo sente che si sta rovinando la vita, ma lo fa lo stesso. Grazie al cielo, milioni di persone non esercitano questa facoltà, e sono felice per loro.
Passo la catena a:
stark
principe (che l’ha già fatta ma non gliel’ha passata nessuno)
kimota
kurai
massimo
E a proposito di liste, vi segnalo il l’Oulipiano blog di liste: Ecolaliste!
Technorati Tags: catene, strane abitudini, straniamento
bravo, bravo, qualcuno te ne renderà merito.
ps: tra le liste non sono ammesse le liste delle proprie 5 abitudini strane; al limite quelle degli altri.
orpo, tocca proprio 🙂
Bella l’indagine esegetica… mi era sfuggita!
contento uh? 🙂
Ecco, mi hai letto nel post, volevo aggiungerlo in fondo al post che se alla fine qualcuno me la passava io ero già a posto, poi me ne sono dimenticato!
certo che sei strano forte!!! ehehhe
ma pure bravo: quando finalmente dirigerò la mia collana di scrittori blogger ti chiamerò
saluti
melpunk
Sì è vero; è il concetto di “strano” quello da analizzare ;-*
perdere tutto quel tempo libero…eheh :o)
Era arrivata anche a me, la catena. Il tuo anello, però, mi sembra più forte ;]
Ho letto questo pseudo-test su decine di blog (mio compreso!). Il tuo, però, è senza dubbio quello che più diverte e più fa riflettere.
Originale, sul serio!
Una gentil donzella mi aveva già passato il testimone e stavo cercando un modo gentile per declinare. A questo punto, però, non è più necessario essere gentili 🙂
passavo. ti saluto e minaccio: son tornato!
ovviamente il codardo anonimo sono io 🙂
nn mi ero accorto che mancavo da talmente tanto che persino firefox si era dimenticato di me… tu ti ricordi chi sono?
ciao…
non mi viene proprio niente in mente adesso.
chi cazzo sei?
🙂
(tutto bene, sulla neve, sì?)
a parte che son tornato da 10 giorni (male!), si. tuttaposto.
E tieni ragione.
sì