C’era una volta un punto
e c’era anche una virgola:
erano tanto amici,
si sposarono e furono felici.
Di notte e di giorno
andavano intorno
sempre a braccetto.
“Che coppia modello –
la gente diceva –
che vera meraviglia
la famiglia Punto-e-Virgola”.
Al loro passaggio
in segno di omaggio
persino le maiuscole
diventavano minuscole:
e se qualcuna, poi,
a inchinarsi non è lesta
la matita del maestro
le taglia la testa.
(Gianni Rodari, La famiglia Punto-e-Virgola, da I Cinque Libri*)
Qui, con malcelato senso di colpa, si aderisce alla campagna di rivalutazione del punto e virgola, lanciata da Antonio. In effetti, il punto e virgola è talmente bistrattato che la pagina di wikipedia dedicata a questo argomento è vuota e trovare qualche pagina esaustiva sull’uso di questo simpatico segno di interpunzione si è rivelato quasi vano. Mah. Sarà già estinto, e non ce ne siamo accorti?
Per ora perorano la causa: The Rat Race, Giavasan, Botulinux, PadrePaio, PlacidaSignora, Zu. Perorala (che bella parola, là) anche tu!
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Io amo il punto e virgola; è il fiato tirato della frase, la mano che t’accompagna nei concetti simili. La coppia perfetta: chiusura e apertura insieme. :-*
Io vado pazzo per il punto e virgola. Ne faccio un uso scatenato. Fa respirare il discorso, dà un ritmo sincopato alle pause; non saprei, davvero, farne a meno.
Fior di punteggio;
senza la virgola che s’accoda al punto;
diventa amaro e squallido il fraseggio.
Io spesso abuso dei due punti, come pure del “ma” dopo una virgola; così uso il punto e virgola come consapevole costrizione autoindotta per uscire dagli schemi frastici consueti.
E dico “frastico” perché l’ho appena trovato sul vocabolario, come definizione di “frasale”.
E’ ancor vero che un mio corrispondente utilizza il punto e virgola come solo ed unico segno d’interpunzione.
Sarà un caso che un post come questo me lo commentano solo due scrittori? Sarà un caso che entrambi sono sostenitori del punto e virgola?
Traggo le mie conclusioni, ergo: userò di più il punto e virgola 😉
fior di rodari;
a chi non piace glielo dico tosto;
quei che non l’usan sono dei somari;
fior vanitoso;
li metto pure dov’il sol non batte;
di punto e virgola sono anch’io tifoso;
fior di buratto;
in buona coda dietro li scrittori;
qui ti commenta pure un mentecatto.
sonetti, se tu sei un mentecatto, io non lo so, come mi dovrei chiamare…
eìo, oddio, non ci ho pensato a stare negli endecasillabi: perdonami, è la postmodernità che ha contagiato anche me, farò penitenza, giuro 😉
ce ne è uno di scrittore, mi sembra si chiami Vonnegut Kurt, che nel suo ultimo libretto – qualcosa tipo un uomo senza patria, del punto e virgola parla proprio male. un po’ per ridere, certo, ma neanche tanto
sciao
boris
fiorin di maritozzi
se poi i contemporanei sfruculiamo
cadì di puntevirgola è il buon mozzi
DAVIDE: i tuoi endecasillabi scoppiano 🙂
VIC: frastico è fico. il tuo amico, nollo leggerei manco morto 🙂
SONETTI: mozzi ha dei lati positivi, ma adesso debbo digerire la brioche che ho mangiata 😉
voi giovani, bisogna sempre passarvi dietro 😀
Ma ora che ci penso: chi perì frastico, come visse?
(sugg. per la risp.: attivo o passivo)
Fiore d’arancio
non dimenticare
la virgola col punto
s’ha da usare
levate il broncio
blògghestarre care
è ormai defunto
quel modo di postare
Se devo dire la verità, a me, il punto e virgola, è sempre stato un po’ sulle balle. Ragion per cui l’ho sempre usato pochissimo. Dopo questa poesia, però, mi sta un po’ più simpatico.
Chi perì frastico, visse spaltico.
a me mi anno imparato che la puntegiatura è il respiro della scritura e quindi dipende dal ritmo cardiaco di chi scrive.
nacque sig. anderson, perì neo.
(ormai l’ho scritta, ma se qualcuno la leggesse, sappia che me ne vergogno)
(giggimassi, non ho capito un cazzo 😉 )
fior della fregola
la brioche che ho mangiata strettamente
pare che indossi a lettera la regola
Peroro; per ora….
non ti vedo perorante, perora 😉
Perorato; 🙂
Aderisco vivace, anche perchè adoro le interruzioni formali; che mantengano il senso logico di contenuti… ed oltre.
Comunque l’ideale estetico e sintattico rimane indiscutibilmente la sequenza: “punto, punto e virgola, due punti!”
Ma certo che peroro la causa.. io sono una rodariana fervente cultrice del punto e virgola (ho aperto la parente e qui la chiudo)
😀
Zu: aggiunto! Farolit: non ti vedo! Spinoza non lo aggiungo perché sono sempre io 🙂
e pensare che Dossi usava anche la doppia virgola (come il punto e virgola con una virgola al posto del punto), ma non mi chiedere per cosa. Ricordo vagamente che nella Desinenza in A butta via l’introduzione per spiegare a che gli serve.
Su Rieducational Channel – la doppia virgola. Spingitori di cavalieri. Eccetera. Ciao, Vulvia 😀
E io che credevo di essere rimasta una degli ultimi dinosauri a usare il punto e virgola! Mi faceva sentire datata, come vedere il mio maglione peruviano fotografato per l’archivio Fiorucci.
si, penso proprio che a me il punto e virgola, dopo un periodo buio, garba proprio tanto