L’altra sera eravam con degli amici che stavam facendo due parole, a un certo punto stavo parlando, ho detto una cosa, e mentre la dicevo mi son detto me la devo segnare. Mentre dicevo quella cosa, e mentre pensavo che me la dovevo segnare, ho avuto un metapensiero. Mi son vergognato. Questo mio pensare di segnarmi una cosa che stavo dicendo mi ha fatto star male, ho pensato che ero uno che era innamorato delle parole che dice. Mi son sentito veramente pieno di me stesso.
Ma gavte la nata, ho pensato.
Che poi tutti i post migliori, ho pensato però, escon fuori da una cosa che hai detto o pensato, e ti sei detto questa è bella, me la devo segnare. Ma io avere questo pensiero di essermi innamorato delle mie parole ci son rimasto veramente di sasso, mi son sentito veramente piccolo, un uomo piccolo. Veramente.
Sarò poi mica davvero pieno di me stesso, mi son detto.
Allora son arrivato a casa, son andato nel bagno, mi son messo tutto nudo davanti allo specchio, mi son guardato bene, di fronte, poi di profilo destro, poi di profilo sinistro, poi mi son messo di schiena e ho girato la testa più che potevo.
E ho visto.
Alla base del collo, in quel punto indefinibile dove finisce il collo e comincia la schiena, si vedeva un coso strano. Allora ho sporto il braccio, son riuscito a toccarlo. Non al primo tentativo, ma ci son riuscito.
Era un coso. L’anellino di una cerniera lampo.
Allora l’ho tirato, è venuto giù giù fino al sedere, mi son curvato, e la pelle veniva via come una tutina aderentissima che mi copriva tutto il corpo compresa la faccia la testa i piedi il pisello tutto quanto.
Mentre l’avevo tolta quasi tutta mi son guardato allo specchio.
Dentro me stesso c’era un altro me stesso.
Uguale.
Allora poi ero un po’ disorientato son andato a dormire.
un po disorientato?!?
dovevi star fuori come il balcone!
ma lassu’ su su, dove la prendete ‘sta roba cosi’ buona?
mmm.. ti fai di gelato al pistacchio mi sa… devo provare. saluti
ma io ci sono nato, così!
beh, sì, in effetti. vanitas vanitatum.
(e naturalmente il metapensiero di vergogna serve per disinnescare la medesima vergogna. del tipo: sono vanitoso, però ne sono consapevole e me ne vergogno, quindi, dài, non sono così vanitoso.)
I’d double the dose, and write a poem about it…
Ma almeno te la ricordi quel pensiero che ti dovevi segnare? ;-*
Ma poi la cosa che avevi pensato era questa del te stesso dentro te stesso? O un’altra ancora? No perchè secondo me dovevi essere coerente nel tuo essere pieno di te stesso.
burroughs, ci hai ragione, quasi quasi ti dò retta, ma mi sa che te ne penti, di ste tue frasi
a tutti gli altri: è stranissimo questo fatto che adesso mi ricordo tutta la situazione tutte le sensazioni che ho provato ma che mi venga un colpo se mi ricordo che cos’era che avevo pensato. orca miseria che strano, mi son perso la catalisi.
Ehm…ma in questa serata tra amici, cos’è che avete bevuto? 😀
arneis, tipo 🙂
segnatevelo.
mo me lo segno (citazione)
giancarlo, dicono che oggi è la giornata mondiale della poesia, me ne mandi una che ci faccio un post (non sono a casa e ho tutti i libri là)
Uhm… che strano… è successo anche a me pari pari ma dentro la tutina ci ho trovato un’altra! Uhm…
hai letto l’inventore di sogni di McEwan? all’apertura della cerniera gli esce fuori un gatto! forse meglio che ritrovare sempre i soliti noi. il meta pensiero può essere devastante quando diventa costante, così non è vanità dai.. poi come dice paolo hai l’attenuante di essertelo detto, chi meno vanitoso di te!