un blog che parla di niente

Perplessità

Nella quarta di copertina di un libro di Gianni Celati (a me piace Gianni Celati), un libro che si chiama Quattro novelle sulle apparenze, ho trovato delle parole che mi son rimaste impresse

“raccontare storie per rendersi perplessi”

Io, sono sempre, perplesso. Poi mentre sto scrivendo, scrivo delle cose che non immaginavo di scrivere, e rimango perplesso.

Mai come quando rileggo, però.

18 Comments

  1. notedibordo

    Questo post mi perplime.

  2. eio

    Perplime (cit.) anche me. sì.

  3. Giancarlo Tramutoli

    D’estate specialmente sono un perplesso solare.
    D’inverno più ombelicale.

  4. Elenoire

    Benvenuto nel club.

    Elenoire Versus Elenoire

    Contatto MSN: elenoireversuselenoire@hotmail.it

  5. notedibordo

    Io sto leggendo Narratori delle pianure, a proposito: mi piace molto!

  6. eio

    ho come un déjà-vu 😉

  7. Giancarlo Tramutoli

    Di Celati consiglio vivamente “La banda dei sospiri” che mi consigliò vivamente Paolo Nori. Eìo c’è qualcosa di quel livello che puoi consigliarmi vivamente? 🙂

  8. notedibordo

    eio: ma è una catena di déja-vu! 😮 Sono basita.

  9. catepol

    sei stato nominato

  10. Amanita

    Io lavoro in una scuola dove siamo tutti perplessi. Cioè ci sono tre sedi separate. Quindi direi che siamo pertreplessi.

  11. laspostata

    Io, quando mi rileggo, più che essere perplessa sono inorridita.

  12. eio

    Giancarlo: boh, il lunario del paradiso, direi, che è parte della stessa trilogia di cui fa parte la banda dei sospiri. poi le vite di pascolanti che ha pubblicato nottetempo l’anno scorso mi son piaciute molto. ma se non hai letto le vite brevi di idioti di Cavazzoni ti obbligo!

    Catepol, ho già alcune idee per celebrare degnamente il 16 febbraio. hi hi hi. 😉

  13. loungerie

    noi ci abbiamo scritto una canzone.
    http://loungerie.blogsome.com/songbook/perplissi/

  14. S.

    anch’io quando mi rileggo son perplesso.
    mai però di quanto son perplesso quando rileggo te. 😉
    (era un complimento, un po’ perplesso, ma un gran complimento)

  15. Giancarlo Tramutoli

    Eìo, grazie per le dritte. Colmerò le lacune. Obbligato.
    🙂

  16. Capitoniente

    Io, quando vado in libreria son perplessa: cosa ci sarà di sufficientemente norico tra tutto quel che vedo? Ché, se non ti noricizzi, come fai, poi, a commentare? Pare, ad esempio, che “Disastri” sia troppo noricizzato (fin dalla prefazione e nella traduzione soprattutto), rispetto a “Casi”…
    Non è certo casuale. Ma perplime.
    O no?

  17. eio

    Casi costa troppo caro 🙂
    ma la traduzione della Giaquinta è ottima, eh.
    Disastri, ci son legato, ché è con quel libro che ho scoperto sia Nori che Charms. Ed è un libretto che mi porto sempre dietro, ché c’è sempre qualcosa di nuovo da leggere, lì dentro.
    Poi penso che lo skaz di Charms si adatti piuttosto bene ai Norismi.

  18. stark

    Io, per non saper nè leggere nè scrivere, ho sia Casi che Disastri.

    In Casi, per chi leggesse e non sa, c’è dentro quasi tutto Disastri (la Adelphi sarebbe anche ora che prevedesse un’edizione un po’ meno costosa, io mi ero stufato di aspettare). Disastri pecca un pochino nella postfazione, che parla in terza persona della vita di Charms ma è scritta con lo stesso identico linguaggio del libro, e allora uno che magari non conosce Nori magari si chiede se fino a quel punto ha letto Charms o Nori (la risposta è entrambi, ed è questo il bello del libro).

    Ché è vero quel che dice Eio, Charms è uno che si presta molto, forse più di tutti, a esser Norizzato.

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