Una cosa che mi ha fatto pensare è una cosa che ho letto la settimana scorsa, era una statistica di non so chi, ma era una statistica che tutti citavano come affidabile, e questa statistica diceva che in america, il quaranta per cento degli utenti di internet aveva prodotto qualche contenuto scaricabile dalla rete, come testi, foto, video, musica. Se è vera o non è vera non lo so, ma facciamo finta che sia vera. Ché poi, se non è vera, in ogni caso evidenzia una tendenza che è comunque palpabile.
Allora io all’inizio ho pensato guarda qui che roba, è una cosa bella, che gli utenti producano i contenuti, che non è un caso che l’industria discografica e cinematografica abbia tanta paura di internet, non è mica tanto per la pirateria, è che han paura che gli utenti poi si intrattengano da sé.
(Che poi, non venite a rompere le balle con la storia della pirateria. La pirateria sussiste soltanto quando c’è un illecito profitto, ovvero qualcuno guadagna soldi a scapito del produttore. Che una volta andavi in giro, parlavi con qualcuno, ti dicevano che un disco era bello, allora t’incuriosivi, te lo facevi prestare, ti facevi la cassetta. Adesso non è mica cambiato niente, è solo che siamo talmente generosi, noi come utenti, che magari il disco lo diamo a della gente che non abbiam mai visto prima, ché stan dall’altra parte del pianeta. Ma è un crimine, la generosità?)
Poi, mentre pensavo a questa cosa degli utenti produttori di contenuti, m’è venuta in mente un’altra cosa, mi son detto, ma staremo mica diventando noi stessi, i circensi?
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circensi di noi stessi
è un circo vizioso?
(dove si accoppiano animali feroci con clown e acrobati)
o è un bel circo ozioso
(nessuno fa niente, nessuno spettacolo e il tendone resta chiuso)
o un circo dove la maga Circe
si fa i porci comodi distesi su morbidi sofà
Mah?
fior di questione
volevo uscir di rima ad esprimérti
quanto ritengo che tu ci hai ragione
fior di gitante
in metrica ti aggiungo a conclusione
che il tuo ragionamento l’è inquietante
infatti napoli è la capitale della generosità. forse seconda solo a hong kong
bellissimo post! Guarda che Bill Gates è ricco solo grazie a tanta generosa gente che si è passata winzozz.
mah sarà che m’è rimasto impresso quel libro di Derrida di cui non ricordo il titolo (il che significherebbe che tanta impressione non m’ha fatto ma io non ricordo il titolo d’alcunché cmq prendeva spunto da un racconto brevissimo di Baudelaire su una moneta falsa) ma non son d’accordo.
nulla è gratis – c’è sempre un controvalore di scambio che alle volte è pure peggio del denaro.
ehehehhehe dovrei andare sul filosofico decostruttivo spinto!
:-)))
e siccome non mi ricordo più una mazza è meglio che mi taccia prima di fare una figura catabolitica d’alto livello!
:-))
ma tanto sarebbe solo filosofia e non inficerebbe in alcun modo il succo del tuo post 🙂
a parte il commento di melpunk (testone! quella sì che è pirateria! 😉 ) io ci credo al peer 2 peer. adesso stanno anche arrivando i prestiti peer 2 peer, scavalcando le banche. vedrete che il peer 2 peer rivoluzionerà tutto. e chi ci perderà, sarà soltanto chi continuerà a rivolgersi ai canali tradizionali.
io credo, se compro un cd, di avere il diritto di copiarlo ad un amico. od anche ad un semplice conoscente. o anche a qualcuno che non conosco. fatevene una ragione. i nuovi produttori di contenuti lo fanno a titolo gratuito. e i profittatori mettono la pubblicità.
information is free, baby.
non ho capito che controvalore di scambio ti richiede per esempio un blog come questo, per dire. dai, spara 🙂
io, per me, la rete pera a pera è una specie di biblioteca comunale che dà in custodia ai cittadini i propri scaffali perchè il direttore è un maniaco dell’outsourcing.
allora ho vinto io 😀
Hai perfettamente ragione, sulla pirateria! Masterizzare un dvd non è diverso dal farsi una cassetta. E’ quando lo vendi ad altri che danneggi qualcuno.
eh sì! hai vinto tu! 🙂