Ecco sì, io adesso è un po’ che la meno con questa storia della luce nel frigo che avrebbe un suo nonsoché di magico e magari uno potrebbe anche pensare che dedicare tanto tempo a pensare a una cosa così normale come la luce nel frigo sia una cosa, come dire, un po’ da scemi, epperò ci son cose alle quali non si pensa mai, che a volte ti colpiscono come un lampo, magari è notte, sei solo, è tutto buio, ti svegli, ti vien sete, ti alzi a vai in cucina, sei solo ed è buio anche lì, ma poi apri il frigo per vedere se c’è dell’acqua, apri il frigo e sei sempre solo, ma appena apri il frigo ti colpisce una luce, ti colpisce come un lampo, ti folgora e non riesci più a pensare ad altro per giorni, vai in giro e fai le cose che fai di solito, sei solo però pensi alla luce del frigo che ti ha colpito quella notte, e ha illuminato quella bottiglia di acqua San pellegrino che non sapevi più di avere, quella bottiglia che avevi preso all’autogrill e poi non avevi bevuto e avevi riposto senza pensarci, quella bottiglia che in quella notte di sete era la cosa più buona del mondo, quella bottiglia che era un tesoro inaspettato, come quando nella giacca che non mettevi da anni trovi un biglietto da cinquecento lire, come quell’amico che non vedi da anni, lo ritrovi per caso, e siete ancora amici come una volta.
Se trovi un biglietto da cinquecento lire, quella giacca è da portare in lavanderia.
Ciao,
Emanuele
Hai ragione, eccome se hai ragione.
Questo post mi ha proprio illuminato: ho visto la luce anch’io.
Quella bottiglia che hai scordato in auto per tanti mesi e che può andar bene al massimo nel caso il radiatore abbia una perdita?
illuminato per davvero: immagino l’effetto aureola creato sul tuo capo dalla luce del frigo! (please, don’t hate me)
Sarà, ma io non credo a queste cose buttate lì, nel dimenticatoio di una tasca di una giacca rispetto a quell’latra o al cappotto o a un giaccone. Hai rovistato negli altri capi. Ecco, può anche darsi che tra un’ora o domani riprendi un pantalone e dentro ci sono diecimila euro. allora ti dico che quella giacca lì nell’armadio non ci doveva starci. e< non m’importa che non l’hai mandata in lavanderia, ma queste son cose che uno se mette a scrivere un libro ti cambiuano la vita. volte sapere la differenza tra un libro pensato e non scritto e un libro scritto. la risposta è nell’armadio. mica è una fesseria che negli armadi vivacchiano anche se sono morti gli scheletri. esiste un posto particolare per tutte le cose. l’armadio è sempre una sorpresa. Carlo, un mio amico è tornato a casa, ogni giorno lui fa ritorno a casa, e ha trovato la moglie, Ginetta, stravaccata ancora a letto. al che lui, sentendo dei rumori come se nell’armadio ci fossero delle presenza aliene, si è diretto alle due ante centrali è le ha aperte: cazzo!, non ci voleva credere; lì, su due piedi, con gli occhi chiusi e la mazza stranamente ancora tosta c’era, Giulio il suo migliore amico.
secondo me avresti dovuto trovargli un altro posto a quella benedetta giacca. un altra cosa che bisogna fare è non cercare mai qualcosa che non si trova più. Giorgio, un altro mio amico ieri è tornato a casa, ha trovato la moglie a letto con le giarrettiere. al che le ha chiesto: Sandra ma dove è andata a finire quella mia gialla verde pistacchio? e prima che lei rispondesse, lui, Giorgio, senza saper nè leggere e nè scrivere ha aperto l’armadio.
Amore, ha detto Giorgio, guarda ho trovato la giacca. Sandra è rimasta muta, poi Giorgio ha incalzato: Amore ma cosa ci fa la mia giacca addosso a Salvatore?
Tesoro, è venuto due ore fa a misurarsela, visto che in quell’altra hai trovato venti copeche e mi hai fatto una capa tanta.
guai a rovistare negli armadi.c’è sempre un capo di abbigliamento non mandato in lavanderia.
Folgorato sulla via di Lambrusco.
Cominci a essere inquietante.
Limpida pubblicità occulta!
=)
che romantico post
Che poi, il passo successivo, per uno che vuole conservare un bel ricordo è metterlo nel freezer.
quell’amico che non vedi da anni, lo ritrovi per caso, con su quella tua giacca che non mettevi da anni, e lui è dentro quella giacca, e tutti e due sono dentro… il frigorifero!
Già, è come…. come quando ti alzi presto\ guardi fuori\ è buio. Poi fai colazione\ ti lavi\ ti vesti\fai per uscire\ c’è il sole. Più o meno così
Post fantastico…
cos’e’ che avevi mangiato?
…è che succede, certe volte, che quelle cose che trovi per caso, le trovi dentro i tuoi pensieri e dentro le tue azioni. trovi cose che pensavi di non aver mai pensato e fatto eppure… eccole lì che vengono fuori. le chiamano reazioni. ma certe volte sono proprio te stesso che si muove, si alza, si dimena. e rimani di sasso, perché pensavi di non essere più tu quello lì, di essere diventato un altro. invece, come con i vecchi amici e le banconote, anche quel te stesso che non ti ricordavi più di essere fa ancora parte della tua vita.
Secondo me la luce è più come trovare cinquecento euro. Invece che cinquecento lire 😉
tu ti droghi.
Cose che capitano se il frigorifero è modello ‘Rivelazione’.
cioè no, ma scusa, non posso fare a meno di chiedermelo eego di chiederlo, c’ho sto difetto qua, perchè sei nella categoria miglior blog? perchè siamo messi così male?
@sheryl: Non siamo messi male: questo blog è illuminante come pochi.
Questo post è il più bello della serie bianca .
Io dico solo Lurisia, Sant’Anna e San Bernardo. Forse tre delle acque migliori d’Italia. A 100 metri da casa tua. E tu cazzo nel frigo hai la San Pellegrino. Ma vaffanculo va.
Pirla, io bevo l’acqua del sindaco, compro l’acqua solo in autogrill, dove c’è solo la San Pellegrino 😛
ma quando esistevano banconote da 500 lire ? esistevano le monete .. quelle me le ricordo .. ma le banconote ?
ma certo che esistevano, io andavo a comprare il giornale e col resto mi prendevo delle goleador alla liquirizia! (ma erano, mi sa, ancora gli anni settanta).