un blog che parla di niente

io e il brùs

Quando facevo l’università, il treno per Torino ci metteva cinquantacinque minuti, a veder sull’orario. Poi se uno il viaggio lo faceva veramente, si accorgeva che ci metteva un’ora e quindici, un’ora e venti.

Adesso, son cambiate molte cose, il treno arriva in orario.
Lo danno per un’ora e mezza e ci mette un’ora e mezza.

Che miglioramento.

Mi son comprato diverse cose, a Torino. Che qua nella campagna, tante cose non ci sono. Una cosa che mi manca di Torino, son le bancarelle, i negozi di libri invenduti, i remainders, i bouquinistes, come li chiamano quei che sanno.

Ho trovato a metà prezzo, Perceber, di Leonardo Colombati.

Non l’ho mica comprato.

Ci ho pensato, di comprarlo, che se ne è parlato tanto come del capolavoro del decennio, ma poi veder Leonardo Colombati scritto sulla copertina m’è venuto in mente quel che scrive Leonardo Colombati sul suo blog, su medicine-show, parla sempre di Springsteen.

Io detesto Springsteen.

E i suoi fans.

Una volta ci ho provato, a parlar di musica con dei fans di Springsteen. Poi ho smesso.

Il brùs, lo chiaman loro.

Che anche Morozzi, dopo che ho scoperto che ha scritto un libro Accecati dalla luce, che parla del brùs, m’è sceso molto nella mia considerazione.

«Quando diventi springsteeniano è come quando diventi tifoso di una squadra, devi saperlo, quello che ti toccherà da quel momento per il resto dei tuoi giorni, devi saperlo, che stai comprando tutto il pacchetto. Non è che te la caverai con una decina di dischi che poi riacquisterai in versione cd, no, il giorno che diventi springsteeniano automaticamente ti voti a una vita di corse senza fiato alle transenne, di file notturne per introvabili biglietti, di inseguimenti a Bruce Springsteen intorno agli alberghi, discussioni deliranti, feste springsteeniane, cloni di Springsteen con basette e stivali di pitone, questo vuol dire, comprarsi tutto il pacchetto».

Che per me il brus è solo un formaggio.

E mi fa un po’ schifo anche quello.

39 Comments

  1. milo

    ewwww il brus!
    non mi piace nessuno dei due. E dire che da ragazzina quello umano mi rimescolava abbastanza. Poi si vede che non ho comprato il pacchetto. Bimba saggia.

    per quanto riguarda Perceber, ho finalmente letto le due ultime pagine che mi restavano e quindi l’ho ufficialmente, veramente finito. Metterò presto insieme, spero, un’opinione più articolata, ma per ora ti posso confermare che non si tratta del capolavoro del decennio, imho 🙂

  2. giovanni

    La domanda è mal posta. Allo stimatissimo pubblico dovèvasi chiedere: è Perceber una cagata pazzesca (cit.) o no?
    Risposta dubbia. Milo ha ragione, ma il libro ha i suoi perché. Di sicuro, val più di qualsivoglia Nigro o Magris o Nesi o Maggiani usciti quest’anno – che però non è dir molto, pensandoci.

  3. milo

    ciao giovanni 🙂
    non si può liquidare la faccenda così in due parole (*cagata* e *pazzesca*), anche perché non possiamo escludere a priori che io non ci abbia capito niente per deficienza neuronale mia.
    Facciamo così, guardiamo per ora solo ai dati oggettivi. Il dato oggettivo più ingombrante è che una lettrice vorace come me (che ha letto Orchestra Tramonti in due ore scarse, per dire) ci ha messo più di due mesi per arrivare in fondo – pensando anche di mollare in più di un punto.
    Ecco, questo è il dato oggettivo che per ora offro alla vostra meditazione.
    Io vado a prendermi il caffè postprandiale che sennò m’abbiocco.
    A plus tard, mes chers 😉

  4. giovanni

    Il dato oggettivo, gentilissima, è quanto di meno oggettivo possa dàrsi: e tu lo sai. Quello fornito vale più di molte recensioni che ho letto di Perceber, a parte il fatto che tràttasi di libro refrattario alla recensione, contenendole tutte in sé.
    Il sostantivo e l’aggettivo citati nel mio commento erano soltanto un omaggio sprezzante a una delle battute più stupide della commedia italiana al cinema.

  5. milo

    giovanni, non mi sono spiegata e mi scuso, non ho niente contro la sintesi che hai proposto tu con la tua citazione sopraffina – eheheh.
    Magari alla fine del vasto raccoglimento di idee che intendo fare arriverò anch’io alla stessa conclusione ma, se non altro considerando il tempo che mi ci è voluto per leggerlo tutto, vorrei almeno provarci, a esprimere un giudizio più, comesidiceoggi, strutturato. Augh ho detto 🙂

  6. giovanni

    Attenzione ai giudizi strutturati su opere cui la struttura fa ampiamente difetto (traduzione: nolite dare sacrum ante canibus)!

  7. milo

    visto che sono una signora preferisco parlare di margaritas ante porcos 😉

  8. milo

    oilà sonetti, sabato s’è parlato pure di te (benissimo, ça va sans dire :))… ti fischiarono le orecchie? baci!

  9. giovanni

    Sonetto, il brùs non è manco malaccio, in quanto formaggio. Non l’ho mai considerato in guisa di romanzo, ma tutto è possibile, quando fatto nel nome della tenerezza e dell’amore (I. Bergman, più o meno).

  10. eiochemipensavo

    allora visto che siam qui, mi piacerebbe porti un quesito, a te e al mio vasto pubblico di lettori, che so colti e intelligenti, ma questo perceber, sbandierato, osannato, glorificato, è una cazzata?

  11. milo

    echissiricorda….

  12. milo

    vedi eioche, credo sia proprio perché mi fido di giulio che l’ho letto fino in fondo e adesso vorrei poter dire qualcosa di più…

    (il diggei chiosa: *Lui è il mio piccione e io il suo monumento* ;))

  13. giovanni

    Giulio non ha certo preso un abbaglio, se il libro vende come sta vendendo, è circolato su tutti i giornali e ha avuto recensioni di prestigio non grande, ma immennso (parlando d’Italia, si capisce).
    La boiata pazzesca, torno a ripetere, è la vulgata erronea di una battuta assai più triviale e degna di Villaggio. Perceber non è niente del genere, ma una delle maggiori sue difficoltà è che appunto non si sa come definirlo con parole. Forse, usando a sproposito il Wittgenstein, vengono meglio ampi gesti co’ le mano.

  14. milo

    descrivi, descrivi giovanni, facci vedere che gesti stai facendo 😉

  15. giovanni

    No no, un momento: Ejchenbaum con quel tono lì lo si dica a fidanzata, moglie, sorella e/o parenti e conoscenti di genere femminile.
    Perceber non è il libro del decennio e nemmeno il libro dell’anno. Nel mese che è uscito (maggio? Aprile?), è stato il migliore, però. A fine anno borsistico, sta di certo nella top 100 della narrativa italiana.
    Può andar meglio, così?
    [e, in ogni caso, Boris Ejchenbaum fu Michele è fra i giganti del secolo breve; e purtroppo andato]

  16. sonetti

    fiorin di maggio
    se non vi piace brus o colombati
    usateli per incartar formaggio

  17. eiochemipensavo

    ma in perceber, si parla o no di sto springsteen? 🙂

  18. eiochemipensavo

    “tràttasi di libro refrattario alla recensione, contenendole tutte in sé”

    “opere cui la struttura fa ampiamente difetto”

    quel che non capisco è se trattasi di monumento su cui defecare come piccioni, ma comunque monumento, o di boiata pazzesca tout court.

    che Mozzi m’è simpatico, e non mi sembra uno da prendere abbagli…

  19. eiochemipensavo

    (e dire che ho usato la locuzione boiata pazzesca proprio per non citare Villaggio)

    peraltro,
    voi che avete letto questo libro, mi sembrate tutti in preda alla sindrome di Ejchenbaum

    😉

  20. eiochemipensavo

    come mi dicon che dicon i russi,
    a noi molto dispiace, ma così è la vita
    😉

  21. Calderoli

    Parlando di cose serie, stasera su Italia uno danno in onda proprio il film da cui è tratta la suddetta citazione.

  22. giovanni

    Maddài? A che ora della notte?

  23. eiochemipensavo

    risposta alla parentesi del commento numero quindici: Milo, vedo che ci accomunano diversi riferimenti culturali 😉

  24. milo

    eioche, a proposito della parentesi nel commento 15, eheheh, la mia cultura in quel campo è ristretta ma profonda – nel senso che conosco poche canzoni ma quelle quasi a memoria 😀

    ho fatto un giro in rete per sapere cos’è quella sindrome lì che non suona mica tanto bene, ma l’unico sito che ne parla – quello di davide malesi – è inaccessibile come tutto lo splinder universale.
    voglio solo sapere una cosa, poi i dettagli me li vedo io: è grave?????
    😉
    oh be’. Tanto sarete tutti davanti alla tv.

  25. milo

    giovanni, il brus formaggio è una cosa veramente ignobile, ho sentito parlare anche di versioni con dotazione di vermi vivi. Mi sa che tu ne conosci un tipo più addomesticato.
    (OT: cos’è, non esiste più la faccetta che fa l’occhiolino?)

  26. signoradicampagna

    sia bruce che brus sono tutti due un pò stagionati, solo che al secondo escono anche i vermi e volgarmente viene chiamato -il formaggio che cammina-

  27. eiochemipensavo

    alle ventuno e zerocinque! 🙂

  28. milo

    appunto, e, come ebbi a dire in apertura di questo variegato dibbbattito: ewwwwwww!

  29. giovanni

    In ogni caso, esistono innùmeri varianti del brùs, nell’un tempo òpimo Nordovest. In zona occitana, si chiama brùzzo, è assai oleoso e prelibato – anche se ogni tanto spedisce qualche malaccorto in ospedale (ma per via di indigestioni, non botulini vari). Per dire, no. Brùs l’altro, fa solo dormire; e non è poco.

  30. giovanni

    Ma il brùzzo occitano è tutto fuor che molle! Ha una vaga parentela proprio con il Castelmagno, ma è piccante parecchio.
    Secondo me, ti piacerebbe, se soltanto lo provassi accompagnato dal pane giusto (cioè non michette e fighetterie del genere. Men di meno baguette, eh)

  31. milo

    sì, ma il brùs di cui si parlava qui è l’altro, quello che se non lo metti in un vaso (aka burnìa) ti scappa via dappertutto, vermi o no. Ew, per piacere, non a quest’ora della mattina….

  32. giovanni

    Un caffè all’aràba, invece? Anche se non trovo la giusta cùccuma, ma insomma so come metterlo su a dovere. E capisco la tua repellenza al formaggio, di prima mattina (ma anche più avanti, ora che è estate e uno mangerebbe soltanto angurie e gelati).

  33. milo

    all’aràba, com’è? suona bene. Però mi raccomando, oltre alla giusta cùccuma, anche le giuste chìcchere, altrimenti non se ne fa nulla 😉
    Ma forse, meglio, una bella granita alla mandorla… um… vabbe’ va’, vado a lavorare 🙂

  34. giovanni

    Milo e A., ma io mica vado matto per i formaggi, pur se adoro i francesi e, a suo tempo (da giovane), persino le francesi. Però manco i pomodori. D’estate, ribadisco, soltanto frutta, verdura – poca, per non diventare zucchino in via definitiva – e molti gelati. Tutto il resto è noia. Milo, basta poi con tutti questi richiami al lavoro! Uffa, non ti pesa abbastanza dover star dietro a insignificanze pure il 2 di agosto? A me da pazzi.

  35. eiochemipensavo

    risposta al commento numero venticinque: sì, eravam davanti alla tv a vedere quel film con clooney e la pfeiffer dove a un certo punto l’ex marito della pfeiffer dice che va a suonar la batteria in tour con brùs.
    è scoppiata una risata collettiva, qui. 🙂

  36. eiochemipensavo

    castelmagno parmigiano pecorini stagionati e cose così mi piacciono.
    son le robe molli che mi dan problemi. già alcune tome mi sono disagevoli al palato, non voglio neanche vederlo, il brus.
    due anni fa ero negli stati uniti, gli altri volevan andare a philadelphia, io mi son rifiutato, non voglio neanche vederla, philadelphia.
    figuriamoci il brus

    😉

  37. eiochemipensavo

    o giovanni,
    bruzzo e brus diversi sono!
    il bruzzo è ricotta fermentata, il brus, anche se dal link che ho messo nel post non è chiaro, è fatto da avanzi di formaggi messi a macerare nella grappa, conservato in un’albarella.
    il bruzzo non so, ma il brus è veramente schifido, una di quelle cose che facevano i contadini per non buttar via niente, e rivengon fuori adesso per i cosiddetti buongustai.
    datemi un pomodoro cuor di bue e un po’ d’olio di quello buono e io son contento, son mica un buongustaio, io.

  38. eiochemipensavo

    un caffè all’aràba? tipo alba pratalia?
    yum!

  39. Gianluca Morozzi

    Signore, signori, Bruce inteso come Springsteen è un grandissimo paroliere e il più grande performer di sempre.
    (alla pari col primo James Brown e con Elvis, al massimo, solo che James Brown ed Elvis non li ho visti mai e Bruce l’ho visto 22 volte)
    A parlare di musica con qualche particolare fan di Springsteen si fa un po’ fatica, ogni tanto, ma anche a parlare di libri con certi critici o del Bologna con il mio barista…

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