un blog che parla di niente

Impermanenza

Stamattina ero lì in macchina che ascoltavo Tago Mago dei Can (è un disco) (di musica) e a un certo punto mi son messo a pensare che la mia generazione è una generazione in cui c’è stato un passaggio tra quando le cose si potevano riparare e quando le cose si buttavano via. Mi è venuto in mente che quando ero piccolo ti si rompeva il frullatore e allora lo portavi a riparare, oppure potevi andare in un posto dove avevano i pezzi di ricambio e te lo potevi riparare da solo, e invece adesso, se trovi qualcuno che te lo ripara, il frullatore, ti costa di più ripararlo che non comprarne uno nuovo, e allora lo butti via, il frullatore.

Allora, mentre ero lì in macchina, mi è venuta una arguta considerazione sul fatto che la mia generazione è una generazione che ha visto il salto tra la permanenza e l’impermanenza, che la mia generazione ha forse superato un limite che noi non ci rendiam conto, ma ci rende un po’ tutti più fatalisti.

Poi mentre pensavo questa cosa, un’altra parte di me si rigirava e si ribellava e mi diceva Pensa te cosa ti vai a pensare, diceva lui, ma pensa un po’ a quelli che han vissuto nelle guerre, a quelli che vedevan partire i mariti i figli i padri senza sapere se li avrebbero mai più rivisti, continuava, pensa a quelli che han visto le morti le devastazioni, secondo te non ce l’avevano anche loro, questa sensazione di impermanenza, e più a buon diritto di te, peraltro?

A me questo ragionamento che faceva lui mi ha fatto anche un po’ pensare ma poi lui ha proseguito tirando fuori anche degli insulti che francamente non me li aspettavo, e allora me ne sono andato.

Non l’ho neanche salutato.

Technorati Tags: , ,

9 Comments

  1. Marco

    Devo essere della vecchia scuola allora. Ho appena riparato un lettore mp3 con il saldatore. 🙂

  2. lapiccolacuoca

    Hai fatto bene. I cafoni meglio non averci a che fare e meglio non salutarli, che vedi come finisci che ti si aggirano per casa e sporcano daperttutto e vogliono anche aver ragione. Tu sei un Signore. Ricordalo sempre.
    (p.s. Prossima volta uccidilo)

  3. luoghinoncomuni

    grande…

  4. EMI

    Quelli della tua generazione si sono fatti troppi cannoni…

  5. mitì

    Avete fatto pace? :-*

  6. Matteo

    e io che mi pensavo che il kraut rock non ti piacesse, oddio, ho usato il congiuntivo, noooooo.

  7. IlaLuna84

    In effetti è stato un po’ scortese, lui. Hai ragione!

  8. Fabrizio

    E’ da poco che vi leggo, ma caspita vi posso adottare tutti 🙂

  9. regulus21

    Secondo me stai tornando indietro: Piaget diceva che il bambino comprende la permanenza dell’oggetto a circa 15-18 mesi.

    Consòlati: mancano solo 15 9=24mesi (2 anni) al più grande orgasmo che tu abbia mai visto! 😀

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

© 2024 e io che mi pensavo

Theme by Anders NorenUp ↑