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e l’altro blu.

Una volta, eravam al funerale di una zia, che poi non era neanche mia zia ma era zia di mia mamma in quanto sorella di mio nonno, però era una zia, sarà che mia mamma l’ha sempre chiamata zia, e allora la chiamavo zia anch’io.

Mi ricordavo, seduto nei primi banchi della chiesa, visto che eravam parenti, mi ricordavo che d’estate andavo da lei, e lei, la zia, aveva un orto grandissimo, e sulla rete che lo delimitava cresceva del ribes rosso: io, di ribes rosso mi facevo delle scorpacciate direttamente dalla pianta.

Poi mi ricordavo che lei, sotto il portico della cascina, aveva una pompa che tirava su l’acqua dalla falda, e questa pompa era manuale, ci si faceva una fatica a tirar su l’acqua, e poi la si beveva con il mestolo che era sempre lì attaccato a un pezzo di fil di ferro che pendeva dalla pila che sosteneva il tetto.

Ero lì, in chiesa, che invece di sentire che cosa stava dicendo il prete, stavo, così, facendo una collezione, un piccolo catalogo di momenti belli, e mentre ero lì, a capo chino, mi son accorto di avere un calzino nero, e l’altro blu.

Non son riuscito a pensare ad altro per tutto il resto della messa, e anche andando al camposanto, ero lì, tutto preoccupato, che qualcuno si accorgesse che avevo un calzino nero, e l’altro blu.

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17 Comments

  1. ziagigia

    come mai non riesco a postare?

  2. vittoria

    a me è successo di vedere un signore con una scarpa marrone e una nera.verità.

  3. regulus21

    Beh, io sono andato ad un matrimonio con la tendinite e avevo una scarpa da ginnastica e uno zoccolo di legno sotto l’abito blu!

    Chi riesce a far meglio? 🙂

  4. notedibordo

    Delizioso!

  5. sonetti

    fior di signore
    lo leggi e ti comprendi tutto a un tratto
    di chi sia veramente un narratore

  6. lorologiodoro

    … a volte uno legge un raccontino così e gli si raddrizza la giornata …

    non che non fosse già dritta di suo … diciamo che leggerti è sempre un piacere

  7. arielle

    davvero..sono nel mezzo di una giornata storta, ma un sorriso sei riuscito a strapparmelo 🙂

  8. eli

    io abitualmente andavo in giro con una scarpa gialla ed una verde. ed anche adesso indosso delle scarpe simili alle ballerine con degli elastici applicati: la sinistra li ha disposti in modo regolare mentre la destra irregolare, incrociati.
    diverso è bello.
    è simpatica l’inadeguatezza del pensiero dei calzini in un momento come quello…
    e poi …a me è piaciuto tanto il titolo di questo post.

  9. luoghinoncomuni

    è tutto il giorno che sopporto il peso di questa domanda e ora non resisto più. ti prego rispondi, quale dei due calzini era correttamente abbinato all’abito?

  10. Albamarina

    Molto naïf oggi, dottore.

  11. signoradicampagna

    ma tua madre era distratta o addolorata?
    povero figliolo.

  12. Noantri

    Molto bello.
    Si presterebbe piacevolmente a una breve sceneggiatura per un cortometraggio, questa tua immagine.

    E’ sempre un piacere.
    [Ste]

  13. Ofelia

    A parte l’innegabile talento compositivo [sì, ti sto leccando il culo e non so neanche bene il perchè], devo dire che la veridicità della storia è paurosamente autentica. Mi ricordo di una volta, al funerale di una mia prozia: avevo un tizio seduto accanto e più che altro sentivo di essere seduta vicino ad una caccola perchè ne aveva una che gli pendeva dal naso ed io non riuscivo a smettere di fissarla. E più pensavo a quanto era disgustoso e a quanto fosse inopportuno il mio comportamento, nel bel mezzo di un funerale [mi ero anche ripromessa di piangere, qualche giorno prima], e più mi rendevo conto di essere attirata come con una calamita a quel cosetto verde ballonzolante… E nulla. Alla fine la caccola è caduta, io mi sono sentita liberata da un peso, ho avuto una specie di catarsi funeraria e ho pianto, per il sollievo [non per altro].

  14. eìo

    mi piace l’idea che mi si lecchi il culo senza un motivo particolare, grazie. sono contento che vi sia piaciuto, sembra che sia piaciuto più del solito. bene 🙂

  15. ziagigia

    mi piaci ofelia,anch’io sono rimasta affascinata da un naso con goccia, e mi dicevo, cade, non cade.

  16. quandononsivuoleaprirelaporta

    io so di un vecchietto che aveva gli alluci ritorti e contorti al punto che si è fatto due finestrelle ai lati delle scarpe e li fa affacciare come cani dai finestrini di una macchina. e lui ha una faccia così serena… senti, pensavi ai calzini perchè sei un democratico. il tuo dilemma è politically correct: chi eliminare-il nero o il blu? come si fa a decidere una cosa così? cose da non dormirci la notte. certo che sia stato così anche a un funerale. si può arrivare fino alla fine e non aver ancora preso parte nella guerra dei calzini…

  17. quandononsivuoleaprirelaporta

    p.s. non so come ..ma questa cosa ha a che fare con il fatto che quando dormo sogno di uscire con le pantofole.

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